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VIDEO - Sicilia Bedda: i mari più belli con la Triumph Tiger 1200 GT PRO

Un viaggio di oltre 2000 km da Messina a Palermo, costeggiando l'isola alla scoperta delle città più affascinanti, dei mari più belli e di tutto quel patrimonio culturale che solo in Sicilia si può trovare. La Tiger? Una perfetta compagna di viaggio

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La Sicilia è senza dubbio una delle mette dai motoristi di tutto il mondo e comprendere perché sia così è davvero molto semplice. Dal mare cristallino alle spiagge sconfinate, passando per tesori che fanno parte del nostro patrimonio culturale, senza ovviamente dimenticare una cucina variegata e spettacolare. 

Gli ingredienti per vivere un viaggio speciale ci sono tutti e questa estate abbiamo deciso di scoprire in sella alla Triumph Tiger 1200 GT PRO (leggi QUI la nostra prova completa) tutte le spiagge più belle, le città già affascinanti ed una ricchezza che alberga in ogni angolo di un isola che meriterebbe di essere visitata da cima a fondo. 

In questo viaggio abbiamo percorso più di 2000 km costeggiando la Sicilia da Messina a Palermo, passando per Catania, Taormina, Siracusa e tutte le città piccole e grandi che si affacciano sul Mediterraneo. Dal mare cristallino di Marmamemi all’incanto della Scala dei Turchi, fino allo spettacolo incomparabile della Riserva dello Zingaro e della Scala dei Turchi.

2000 Km con la Triumph Tiger 1200 GT PRO

Un viaggio purtroppo più breve di quanto avremmo voluto, ma che ci ha saputo regalare un bagaglio di ricordi ed emozioni semplicemente indelebili, reso possibile anche grazie ad una moto perfetta per questa missione. La Tiger 1200 si è rivelata una ottima compagna di avventure, mai stancante e sempre pronta ad offrire divertimento, comfort ed affidabilità, con il sound del tre cilindri di Hinckley a fare da perfetta colonna sonora di questo magnifico viaggio. L'elettronica completa sa metterti a proprio agio sempre, con le sospensioni regolabili direttamente dalla dashboard che possono adattarsi a tutte le situazioni di carico evitando brutte sorprese in termini di comfort e comportamento dinamico. 

Nel video cerchiamo di raccontarvi tutte le tappe del nostro viaggio, gli angoli che ci hanno regalato un sorriso ed anche il comportamento della moto a pieno carico e con un passeggero a bordo. Al termine della nostra avventura è rimasta solo tanta voglia di tornare in Sicilia per scoprire tutti gli altri tesori che sa regalare, consapevoli di aver solo scalfito la superficie di tutta la bellezza che alberga in questa isola. 

Ecco il nostro itinerario tappa per tappa

Prima tappa Messina - Ortigia

Sbarcati a Messina in tarda serata, la voglia di assaggiare il primo arancino siciliano l’ha fatta da padrone. Tappa obbligata dal mitico Famulari, una rosticceria con un banco infinito e arancini davvero per tutti i gusti. Dai ripieni di melanzane a quelli alla norma. Il locale è su strada, tavoli sul marciapiede. Si mangia al volo, ma il gusto è magnifico e rappresenta il primo vero assaggio della Sicilia. In mattinata prima di lasciare la città un bel giro per il centro storico è obbligatorio, il Duomo è uno spettacolo, sei inondato dai colori. Prima di lasciare la città in direzione Catania suggerisco una tappa al Bar del Noviziato, che non è tra i più famosi ma fa una granita magnifica con prodotti freschi. 

Via da Messina, si imbocca l’autostrada in direzione Taormina, per visitare una vera perla. La strada che sale verso Taormina è divertente, ci sono curve lentissime in salita ma il panorama è incredibile. La città è un vero pezzo di storia della Sicilia, dall’anfiteatro romano ai giardini pubblici (che sono incredibili!). Dovete lasciare la moto fuori l’ingresso della città, che in alcuni punti è totalmente inaccessibile. C’è da camminare parecchio, ma è davvero una tappa obbligata se passate da quelle parti. 

Finita la visita alla città, si torna sul mare ed il lungomare su cui si affaccia Taormina è stata una delle sorprese più belle del viaggio. Acqua cristallina, fondali con dei sassi levigati. Un posto perfetto per il primo spettacolare bagno nel mare della Sicilia. Siamo poi ripartiti in direzione Acitrezza, per un bell’aperitivo in compagnia con lo sfondo delle Isole Ciclopi. Borgo piccolo ma molto curato. C’è anche parecchio traffico, ma tanti locali si affacciano sul lungomare ed ognuno vi offre un panorama mozzafiato per un aperitivo al tramonto che non dimenticherete. 

La tappa successiva di una prima giornata di viaggio intensa è stata Ortigia, che è una sorta di distaccamento sul mare di Siracusa. Abbiamo dormito su un caicco ormeggiato nel porto e questo ci ha permesso di vivere una bella serata immersi letteralmente nello street food di un borgo che la sera si riempie di vita. Ricordate di lasciare la moto fuori dal centro, la multa è salata! Si può parcheggiare nel porto e grazie al ticket evitare la multa.

Seconda tappa Ortigia - Donnafugata

Da Ortigia ci siamo mossi in direzione sud verso Marzamemi, un borgo marinaro bellissimo con un mare cristallino a bagnare la riva e fondo roccioso che si alterna ad alcune piccole spiagge. Il centro è piccolo ma splendidamente tenuto, la piazza centrale è ampia e quando ci arrivate dopo essere passati per la parte nuova della città vi ritroverete proiettati in un luogo senza tempo. Tanto locali hanno l’accesso al mare, terrazze sospese sull’acqua. Anche le tante botteghe di artigiani hanno l’ingresso su strada e poi si affacciano sul mare. E’ come se il borgo fosse cresciuto nell’abbraccio del Mediterraneo, c’è una sensazione di calma, tranquillità. Da vedere soprattutto di sera, quando si riempie di luci molto caratteristiche ed la movida prende vita. 

Avevamo voglia di continuare la giornata con un po’ di relax su una spiaggia e ci siamo diretti verso quella di Eloro. E’ meno nota rispetto alla famosa Calamosche, ma il mare è altrettanto bello e ci si trova un posto realmente selvaggio. Nessun bar, niente chioschi o lidi organizzati. Solo spiaggia fine ed un mare blue. Arrivarci è faticoso, si deve fare un percorso per un sentiero piuttosto complicato, ma il premio alla fine del percorso a piedi è magnifico. 

Dopo siamo ripartiti in direzione Donnafugata, dove abbiamo alloggiato presso la Tenuta Zannafondo, nella zona di Donnafugata. Una tenuta immersa nel verde e gestita con tantissimo amore dai proprietari, una vera oasi di pace. In zona ci sono tanti ristoranti per cenare dell’ottima carne, una specialità della zona da accompagnare ovviamente con del rosso del posto. Donnafugata è poi un piccolo centro scolpito dal tempo, vale la pena fare un giro per il centro.

Terza tappa Donnafugata - Agrigento

Dopo una colazione alla tenuta con prodotti fatti in casa ed aver riscontrato quanto i pantaloni iniziassero a stare stretti addosso, via verso Agrigento per visitare la Valle dei Tempi e la Scala dei Turchi. Sulla Valle cosa scrivere che non sia già stato scritto? E’ semplicemente un posto in cui puoi chiudere gli occhi e sentire di essere proiettato in antica Grecia. Dopo aver visto Atene, mi domando come sia possibile che questa perla non sia uno dei posto più visitati al mondo.  C’è un ottima organizzazione, la navette sono comode ma portate tanta acqua perché riparo dal sole non c’è e dovrete camminare parecchio. Le strade in questa zona non sono le migliori e spesso c’è terriccio sul fondo, quindi occhio a dove mettete le ruote. 

Dopo la Valle, una visita alla Scala dei turchi è il modo perfetto per chiudere la giornata. Con la moto si può avere la fortuna di parcheggiare all’ingresso della scalinata che ti porta sulla spiaggia. Ci sono sia lidi organizzati che spiaggia libera, tanti chioschi per prendere qualcosa da bere o da mangiare, ma i prezzi sono ‘impegnativi’. Però c’è lei, la Scala. Non ci si può avvicinare troppo, ma lo spettacolo che offre sullo sfondo è incomparabile. Aspettare il tramonto per godersi la Golden hour con la luce ambrata riflessa sulla pietra bianca della Scala è una esperienza quasi mistica, che vi resterà nel cuore. 

La serata ad Agrigento mi ha fatto capire il punto debole della zona, che è proprio la città. Ci sono degli scorci molto belli nella zona vecchia, ma tra tutte le città visitate in questo viaggio mi è apparsa come quella meno preparata ad accogliere i turisti. Un peccato, perché nella zona ci sono dei posti magnifici e ci vorrebbe un salto di qualità.

Quarta tappa Agrigento - Sciacca

Dopo una colazione fugace, via verso Sciacca per andare a dormire in un agriturismo che si chiama Tenuta Montalbano. Tutto in questo posto viene dalla terra che lo circonda. Non aspettatevi lusso, ma il sorriso del gestore dell’agriturismo è di quelli che scaldano il cuore. Un’ottimo punto di appoggio per poi dirigersi verso Sciacca con il suo ricco lungomare. 

Il maestrale ha reso difficile trovare una spiaggia dove fare un bagno tranquilli, ma alla fine proprio sul lungomare della città abbiamo trovato un punto molto riparato con un mare basso e piatto, con fondo sabbioso. Come sempre, si alternano lidi molto ben organizzati e spiagge libere, quindi a voi la scelta. Per la serata una vera chicca, con la cena sul mare al Papalè, un ristorantino sul mare che vi permette di cenare con i piedi nel mare. Si mangia divinamente accompagnati dal suono della risacca, posto perfetto per una serata speciale. 

Quinta tappa Sciacca - Mazara del Vallo

Dopo una ricchissima colazione con prodotti fatti in casa siamo partiti in direzione Mazara, per avvicinarci sempre di più alla costa ovest della Sicilia. Mazara è un posto incredibile, che da sola riesce a raccontare l’intera storia dell’isola. Le tante dominazioni a cui è stata sottoposta vi regalano un’architettura degna di essere osservata con ammirazione, la città è molto ben tenuta ed il mare è il protagonista della scena. Dalla casba alla torre Normanna, in ogni angolo c’è una sorpresa. Visitate ogni angolo di una vera perla che condensa e racconta alla grande tutta la storia della Sicilia. 

Ci sono varie spiagge che circondano la città, la più famosa è quella della Tonnarella, ma anche il lungomare proprio davanti alla città vi offre spiagge pulite e mare cristallino. C’è tanta offerta di ottimo streetfood e la sera la città si riempie di vita, con locali di tutti i tipi ed una bella via centrale per lo shopping. In serata tappa alla Ostricheria e molluscheria, una pescheria che la sera diventa ristorante e vi farà gustare probabilmente il miglior pesce crudo dell’isola. Non dimenticate di provare il cus cus, qui a Mazara sono maestri nel farlo ed è ottimo. 

Sesta tappa Mazara del Vallo - Erice

La partenza da Mazara è accompagnata da un sole meraviglioso ed un cielo terso che ci accompagna fino a Marsala, dove facciamo un passaggio veloce per la zona del porto prima di andare verso Trapani e poi trovare albergo nella zona di Erice. I km in sella iniziavano ad essere parecchi, per cui ci siamo concessi una sosta di mezza giornata sfruttando la piscina dell’albergo che affaccia da un lato sulla montagna di Erice e dell’altro sul mare di Trapani. Proprio su quel mare la giornata stava per riservarci una delle esperienze più belle del viaggio, ovvero un tramonto alle Saline.

Difficile spiegare la quantità di colori che si possono vedere durante un tramonto alle Saline di Trapani, è come se l’intero spettro di colori riesca a trovare posto su quegli specchi d’acqua. Un meteo perfetto ha reso ancora più speciale un momento che non si può definire altrimenti che magico. A Trapani in particolare ci sono alcuni punti in cui è possibile fare un aperitivo al tramonto, e da questo punto di vista il museo del sale di Nubia è quello che senza dubbio offre lo spettacolo più suggestivo. 

Una giornata che poi è diventata ancora più interessante dopo aver preso la salita che si arrampica verso il centro storico di Erice. Occhio alla temperatura, che scende parecchio mano a mano che si sale in quota.  E’ completamente chiusa al traffico, è necessario parcheggiare all’ingresso del paese e si deve essere pronti ad affrontare una bella camminata per potersi godere ogni angolo di questo borgo che sembra uscito da un’altra epoca. Tra piazze che hanno un sapore medievale e terrazze da cui è possibile vedere il mare in lontananza, Erice sa regalare tante emozioni, regalandosi una vera boccata d’aria fresca, necessaria per sfuggire al caldo della Sicilia in agosto che a volte può diventare un problema! Tappa obbligata alla Tonda Fritta, proprio all’ingresso del paese. Streetfood di altissima qualità!

Settima tappa Erice - Palermo

La marcia di avvicinamento verso l’ultima serata del viaggio a Palermo passa attraverso l’avventura alla Riserva dello Zingaro. Una lingua di oltre 13 km di riserva naturale perfettamente conservata vi attende con un mare di un blue intenso e tante piccole calette da godersi. Non c’è quasi traccia della presenza dell’uomo, quindi non aspettatevi lidi organizzati o chalet di qualche tipo. La Riserva dello Zingaro è un posto selvaggio ma ricchissimo, che va rispettato per quello che è . Un angolo di paradiso per chi vuole vivere una esperienza di autentica immersione nella natura. Ci sarà tanto da camminare, ma almeno per chi arriva in moto è molto facile parcheggiare proprio all’ingresso della riserva. 

A pochi minuti c’è poi un’altra meta imperdibile, ovvero la tonnara di Scopello. Se volete un’anteprima riguardate il finale del film Ocean’s Twelve, quando Brad Pitt conduce Catherine Zeta Jones da suo padre. A fare da sfondo c’è proprio la tonnara di Scopello, che è rimasta esattamente la stessa attraverso i decenni e saprà stupirvi per i colori del mare che si riflettono sulla scogliera che la accarezza. 

In prima serata via verso Palermo, dove passeremo l’ultima serata siciliana prima di prendere il traghetto il giorno successivo. Ma prima di arrivare a Palermo, sorta a Castellammare del Golfo. Una città che ci ha stupiti, con un bel castello che si affaccia sul porto ed un centro storico tutto da scoprire. Ci siamo capitati quasi per caso, ma abbiamo apprezzato molto una città che ha da offrire più di quello che potreste immaginare. 

In serata l’arrivo a Palermo, dove abbiamo preso un albergo a Sferracavallo. Si tratta dell’ultimo quartiere ad ovest di Palermo, affaccia sul mare e la sera si anima di una movida incredibile. Non è un posto per turisti, qui vengono i palermitani a passare una serata in riva al mare. Come minimo può essere definito caratteristico!

Ultimo giorno: la magnifica Palermo

Con il traghetto che ci aspettava la sera nel porto, abbiamo potuto approfittare dell’ultima giornata a Palermo per visitare la città, i suoi mercati ed assaporare un minimo della sua incredibile storia. In questa città ci si trova al cospetto della vera regina della Sicilia, con un’architettura che ti circonda a ricordare tutta la storia che l’ha attraversata. Tra piazze magnifiche e monumenti sparsi in ogni angolo della città, Palermo meriterebbe ben più di una giornata per essere visitata fino in fondo. La nobiltà siciliana trasuda da ogni strada, vicolo o piazza. Ha un’identità fortissima, che si afferma sempre di già con il passare delle ore e per quanto all’inizio possa quasi spaventare con il suo caos, Palermo saprà ammaliarvi. 

I mercati di Ballarò e Vucciria rappresentano il cuore pulsante della città, con un caos affascinante, che non può che conquistare. C’è ovviamente di tutto da mangiare, ma ormai i vestiti iniziavano a starci davvero stretti, quindi abbiamo deciso di non esagerare. Ma le tentazioni ci sono ogni metro, come la sensazione di energia che si può provare passando attraverso questi piccoli mondi che rappresentano i mercati della città. Sono da vedere e soprattutto da vivere, vi lasceranno addosso una nostalgia incredibile. 

Triumph Tiger 1200 GT Pro - Grande compagna di viaggio

Abbiamo provato la nuova Tiger 1200 in due occasioni, ovvero il giorno del lancio stampa e poi in un approfondito Perché comprarla. Ma adesso possiamo parlarvi nel dettaglio di come si comporta questa moto in 'modalità' touring, ovvero con i bauletti a pieno carico ed un passeggero. Abbiamo percorso circa 2000 km nel corso del nostro viaggio, apprezzando costantemente il carattere del tre cilindri di Hinckley. I 150 cavalli a disposizione, assieme alla favorevolissima curva di coppia, lo rendono un perfetto esempio di come debba comportarsi un propulsore destinato a questo segmento. Le mappature sono in grado di cambiarne il carattere nel modo giusto, vibra pochissimo ed è un autentico punto di forza di questa Tiger. 

Abbiamo apprezzato moltissimo il comfort di marcia, che su questa moto è da riferimento. Lunghe giornate in sella non sono mai state pesanti, non c'è stato un giorno in cui risalire in moto per affrontare i prossimi km sia stato un peso o un problema, anzi. La Tiger 1200 ti fa solo venire voglia di affrontare la prossima tappa del viaggio, offrendo un'esperienza di guida semplicemente perfetta per chi vuole affrontare un viaggio del genere. Da sottolineare le sospensioni regolabili elettronicamente che ti permettono di regolare l'assetto in base al carico presente. Un device fondamentale quando dei caricare e scaricare spesso la moto, consentendoti di far diventare la Tiger 1200 una sorta di camaleonte, in grado di adattarsi ad ogni scenario con estrema velocità. 

Qualche appunto si può fare alla App nativa di Triumph, che non sempre funziona benissimo. Il collegamento con il tefono avviene immediatamente, appena accendi il quadro, consentendo di gestire le telefonate in uscita ed entrata grzie all'interfaccia con l'interfono. Quello che invece non funziona sempre in modo eccellente è il collegamento della App per l'utilizzo del navigatore sul Display. Un aspetto su cui Triumph deve fare dei passi in avanti per garantire un'esperienza Premium anche sotto questo punto di vista. Altro aspetto che è doveroso segnalare sono i consumi, che con la moto a pieno carico e con passeggero tendono ad essere abbastanza impegnativi. D'altra parte è più che normale considerato il peso che si cuna in sella con tre bauletti completamente pieni, una borsa legata sul bauletto e due passeggeri non esattamente peso piuma, senza contare l'aerodinamica che ovviamente è pesantemente condizionata dalla presenza di elementi come i bauletti laterali. 

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