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MotoGP, Jack Miller: "ho lottato con me stesso...ma non mi sono dato ascolto!"

"E' stata la gara migliore della mia vita, dentro piangevo come un bambino! La scelta della gomma e la gestione dei freni hanno fatto la differenza"

MotoGP: Jack Miller:

Jack Miller si impone sul circuito giapponese in una gara a senso unico, e conquista la sua prima vittoria di stagione. Il passo è uno solo, quello della sua Ducati. Dopo una qualifica sotto le aspettative a causa del meteo del sabato, l'australiano dimostra ciò che si era intravisto nelle prove libere del venerdì e mette tutti i suoi rivali a tacere. Nei primi giri si porta in testa alla gara, duella con Jorge Martin per alcuni giri, poi il sorpasso e la fuga in solitaria. A campionato costruttori già vinto e concluso, la Ducati dimostra ancora una volta le sue potenzialità. Il sarcasmo che da sempre lo contraddistingue lascia spazio all'emozione, e quell'impennata sul traguardo sembra quasi reclamare il giusto tributo ad un pilota che, forse, dirà addio alla casa di Borgo Panigale troppo presto.

E' stata una gara fantastica, forse la gara della tua vita a giudicare dal modo in cui sorridi.
"E' andata meglio di quanto avessi pianificato - ci racconta Jack, visibilmente emozionato - ieri le qualifiche si erano concluse sotto le aspettative, speravo di riuscire ad ottenere qualcosa in più sul bagnato. Già dal venerdì sapevo di avere un ottimo passo gara,  quindi sapevo che partire settimo sarebbe dovuto essere un trampolino di lancio con una buona partenza".

Come hai affrontato la gara?
"Dopo un'ottima partenza mi sono ritrovato vicino a Jorge, una volta che lo ho sorpassato ho pensato solo a gestire la gara ed imporre il mio passo. La moto si è comportata benissimo, è stato come se guidassi con una seconda pelle cucita addosso".

Nelle FP1 avevi dominato, ma la pioggia del sabato ha sconvolto i piani di molti piloti. Quanto è stata decisiva la scelta delle gomme nel warmup?
"E' stata una scelta non facile, sia io che Pecco abbiamo optato per le mescole dure anche al posteriore.Durante il warmup ero riuscito a correre con costanza sull'1.45.00 con le mescole dure, e ho deciso che quella fosse l'opzione migliore per la gara. Un minimo di preoccupazione ammetto di averla avuta, specialmente vedendo le scelte di Fabio e Aleix che invece avevano optato per la media, ed avendola provata nelle FP1 sapevo che era una opzione altrettanto valida, ma con la dura mi sono sentito subito a mio agio, era una gomma già riscaldata in precedenza quindi forse quello ha contribuito".

Questo circuito ha messo a dura prova sia i piloti che le moto con tutte quelle frenate e brusche ripartenza.
"A fine gara le gomme erano praticamente disintegrate, specialmente con i rettilinei gli pneumatici hanno sofferto molto nella sezione centrale, quindi ho dovuto gestire bene con dei cambi di direzione repentini, in modo da conservare il posteriore".

Quel doppio sorpasso alla curva 11 è stato decisivo nelle prime fasi di gara, hai sorpassato Miguel Oliveira e Marc Marquez in un colpo solo.
"Tutto il weekend di gara è andato tutto nel migliore dei modi. Sono riuscito a gestire bene il front-lock, che è uno dei problemi principali su questo circuito. Credo di averne approfittato in tutti i miei sorpassi, tranne forse quello su Vinales, lì ammetto di essermi sentito un pochino in colpa".

Che tipo di gara è stata questa, la tua prima vittoria in questa stagione? Ci hai anche regalato una bella impennata sul traguardo.
"E' stata una gara fantastica, emozionante, la migliore della mia vita. Tutto è andato meglio di quanto avessi sperato. Sicuramente non l'avrete visto, ma dentro di me piangevo come un bambino! E' stato incredibile poter dominare una gara dall'inizio alla fine, ho dovuto lottare col più grande e peggiore avversario che un pilota possa avere, se stesso. Ma sapete come sono fatto, non gli ho dato ascolto! - scherza infine l'australiano - ho pensato solamente al non commettere errori stupidi e portare a termine la gara".

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