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MotoGP, Marquez: "Oggi sono andato all'attacco, ma in gara non potrò farlo"

"Con queste MotoGP Motegi sembra più stretta e corta. Espargarò non capisce perché siamo veloci? Tutta questione di grip. I tre conendenti al titolo sono tranquilli? La miglior guerra psicologica si fa in pista"

MotoGP: Marquez:

Marquez non è ancora in perfetta forma, è stato lontano dalle corse per tanti mesi, eppure è sempre lì, fra i primi. Anche oggi a Motegi, 6° tempo ma soprattuto vicinissimo ai migliori, poco più di un decimo e mezzo da Miller. Un giro secco non fa primavera, ma la strada è quella giusta.

Mi sono sentito bene - ha raccontato al termine delle prove libere, dopo avere messo ’sotto ghiaccio’ spalla e braccio - Oggi c’era solo un turno di un’ora e un quarto e domani sembra pioverà, quindi sono partito completamente all’attacco. Non ho fatto nulla di pazzo, ma ho dato tutto quello che avevo senza pensare alle mie condizioni fisiche. Nell’ultima parte della sessione ho iniziato a sentire dolore, in un punto specifico, ma avevamo già capito prima di arrivare qui che sarebbe stata una pista difficile, non è nulla di strano. Non ho dolore all’osso, ma quando i muscoli perdono forza allora ho una posizione strana e stresso l’articolazione”.

Sarà limitato fisicamente, ma guardando il cronometro non si direbbe.

La verità è che non speravo di fare un tempo del genere e l’ho fatto da solo - ha continuato - Però mi sentivo bene, più di quello che mi aspettavo, e ne ho approfittato. Per 4 o 5 giri posso guidare come voglio, però fare una gara all’attacco e rimanendo costante sarà complicato, forse dovrò calare un po’ il ritmo”.

Quindi non vuole mettersi obiettivi.

Non lo so, tutti in gara vanno molto veloci. Mi potrà aiutare il fatto che domani piova perché sul bagnato fisicamente è meno impegnativo” ha abbozzato.

Comunque andrà, per una volta non è stato l’unico pilota della Honda Veloce. Espargarò ha chiuso 7° la giornata, ha detto di sentirsi super competitivo con la gomma morbida ma di non capire il perché, e nemmeno la Honda lo saprebbe.

Io lo so il perché, è facile, come sempre - ha sorriso sotto i baffi Marquez - Quando c’è tanto grip i tempi arrivano e oggi, con un turno così lungo, abbiamo gommato molto la pista. Specialmente Pol fatica quando non c’è aderenza. È questo il problema, con questa moto il tempo dipende tutto dal grip che hai sul posteriore, perché non puoi fare nulla con l’anteriore, non lo senti. Inoltre questa è una pista stop-and-go, fatta di frenate e accelerazioni, non serve velocità di percorrenza che è un nostro punto debole.

Tre anni fa, quando si corse per l’ultima volta a Motegi, le MotoGP erano molto diverse da quelle di oggi e Marc se ne è accorto.

La sensazione è quella che il circuito sia diventato più stretto e corto - ha spiegato - Usiamo l’abbassatore 5 volte al giro su questa pista ed è molto, mettiamo sempre più potenza a terra e freniamo più tardi. Già alla prima uscita eravamo vicini al miglior giro in gara nel 2019”.

Marquez sta continuando a usare il forcellone in alluminio realizzato da Kalex.

Non svelerò tutti i dettagli, non è questione di avere più o meno grip, ma è il modo in cui ti comunica cosa succede, per esempio quando il posteriore scivola, che è diverso. In termini di prestazioni è simile al vecchio, ma sento una grande differenza in quello che mi comunica” il motivo per cui lo preferisce.

Per ultimo, ha risposto a una domanda sul rapporto così tranquillo tra i tre contendenti al titolo. Ben diverso dalle lotte fuori e dentro la pista che Marc ha avuto con Rossi e Lorenzo.

Mi ricorda un po’ il mio rapporto con Dovizioso, con lui mi trovavo bene ma c’era tensione - ha detto - Non c’è mai stata una lotta fra di loro all’ultimo giro e questo influenza. Comunque, la migliore guerra psicologica è quella che fai in pista, come diceva Doohan, dipende molto se sei superiore o meno. Pecco è molto competitivo, Quartararo sa che gli altri stanno arrivano e sarà complicato, Aleix è l’unico che non ha pressione”.

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