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MotoGP, Bastianini: "Ordini di scuderia in futuro? Non penso ce ne sia bisogno per ora"

"Bello tornare in Giappone, un circuito favorevole al mio stile di guida ed alla Ducati, ma che conosco poco. Qui mi hanno stupito le persone, è bello che la MotoGP sia di nuovo qui per i fan"

MotoGP: Bastianini: "Ordini di scuderia in futuro? Non penso ce ne sia bisogno per ora"

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La 'Bestia' romagnola, reduce da una vittoria ad Aragon, approda nel paese del sol levante. Era dal 2019 che la MotoGP non correva sul circuito di Motegi, uno dei circuiti storici di questo sport. Un tracciato pregno di significati: per i piloti, che contano le gare (ed i punti) che li separano dal titolo e dal termine di questo campionato. Per le case, quelle giapponesi in primis come la Honda, che quest'anno non nasconde un'evidente difficoltà e che nel correre nel proprio circuito di casa avrà modo, forse, di rinvigorire il proprio spirito in vista di un 2023 si spera più fortuito. Per lo sport, che guarda al circuito nipponico come un segnale di ritorno alla normalità dopo alcuni anni difficili. Il meteo, dopo il tifone degli scorsi giorni, preannuncia una gara bagnata, e non l'aver mai corso qui con una motoGP potrebbe rivelarsi uno svantaggio per Enea, ma è pur vero che il giovane talento italiano potrebbe riservarci delle 'zampate' inaspettate.

Solo quattro giorni fa hai trionfato ad Aragon spuntandola sulla Ducati di Bagnaia, tuo futuro compagno di squadra, con uno splendido sorpasso all'ultimo giro. La MotoGP non corre a Motegi da tre anni, ma coi suoi stop and go è un circuito molto favorevole alla Ducati.
"Lo scorso weekend ad Aragon è stato uno dei migliori della mia carriera - ci racconta Enea con un sorriso - al di là del risultato in sé, per tutto il weekend avevo girato con un ottimo passo. Motegi è un bellissimo tracciato, con molte frenate brusche che mi piacciono molto per il mio stile di guida, tuttavia questa sarà la prima volta che correrò qui su una MotoGP quindi dovrò sfruttare bene le FP1 per imparare in fretta dai piloti con più esperienza su questo circuito".

Le moto sono molto diverse rispetto a tre anni fa, pensi che questo in qualche modo ridurrà questo tuo svantaggio?
"Dovremo aspettare di poter compiere i primi giri per avere le idee più chiare. Sicuramente che le moto siano cambiate radicalmente è un dato di fatto, soprattutto l'aerodinamica e l'aggiunta del dispositivo di abbassamento che adesso sono su ogni moto".

Citi spesso come dopo la pausa estiva tu ed il tuo team abbiate fatto un salto in avanti, e le prestazioni lo dimostrano. Cosa è cambiato nello specifico?
"Non so dirlo con certezza. E' strano, perché nelle prima fasi di campionato ho vinto ben tre gare, eppure le ho sentite come più sofferte in qualche modo. Prima la qualifica era sempre un punto interrogativo che spesso poteva inficiare il risultato in gara. Trovare quella costanza anche al sabato penso stia facendo la differenza rispetto a prima, e questo sicuramente mi da la possibilità di lottare in testa alla gara più spesso di prima, ma molto lo devo anche alla moto. La GP21 mi ha insegnato molto ed in qualifica con le gomme nuove è incredibile".

Con la tua scorsa vittoria ad Aragon, la tua quarta di stagione, ti sei portato a 48 punti dalla cima della classifica. Con cinque gare al termine del campionato, c'è ancora la chance di recuperare? Anche secondo il tuo manager, non è impossibile. In fondo Pecco in questa seconda metà di stagione ha recuperato ben 81 punti.
"Credo che la chance sia piccola, anche se matematicamente non ho ancora perso la possibilità di vincere il titolo. Molto dipenderà da come riuscirò ad affrontare le prossime gare, idealmente vorrei mantenere il livello prestazionale raggiunto in questa seconda metà di campionato".

Hai sempre ripetuto che fino alla scorsa gara non ci siano stati ordini di scuderia. Da qui alla fine pensi che ce ne saranno?
"Per il momento non ci sono stati ordini, il che è buono per me. In fondo anche se ho una piccola chance di vincere il titolo, è pur sempre una possibilità e questa libertà mi da la forza di poter lottare al 100% delle mie capacità".

Eppure ad Aragon sei costato 5 punti, potenzialmente preziosi, al tuo futuro compagno di squadra il prossimo anno.
"L'atmosfera nei box è positiva, non c'è alcuno stress al riguardo. Per il momento credo sia più una discussione creata dai media. E' chiaro che questa è una situazione in evoluzione, non so se in futuro ci saranno degli ordini, in questo momento non sembra ce ne sia bisogno e credo che anche in Ducati siano abbastanza soddisfatti, ma dovremo aspettare le prossime gare per vedere lo svolgersi degli eventi".

 

Il GP qui in Giappone ti ha dato anche la possibilità di apprezzarne l'incredibile cultura che sappiamo apprezzi. Com'è stato indossare il kimono per la prima volta?
"Il tracciato è bello, ma ciò che mi ha colpito è stata soprattutto la gente. Il loro carattere e i loro sorrisi sopratutto, dopo gli ultimi anni difficili credo sia un qualcosa di importante, non soltanto per noi in quanto piloti ma anche per i fan. Quanto al Kimono è stata un'esperienza divertente, l'abito mi è piaciuto molto ma i calzini sono così strani!" - conclude poi scherzando Enea.

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