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MotoGP, Quartararo: "Non è normale che Ducati dica a 7 piloti di aiutarne uno"

"Non posso cambiare certe cose, quindi posso solo essere più veloce di tutti e non c'è ragione di avere paura di Bagnaia. La MotoGP dovrebbe diventare esclusiva, come la F1"

MotoGP: Quartararo: "Non è normale che Ducati dica a 7 piloti di aiutarne uno"

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Fabio Quartararo sembra essere sempre sorridente, non importa che vinca o perda, affronta successi e difficoltà con lo stesso spirito. Forse è quello il suo punto di forza, naturalmente insieme al talento per la velocità che Madre Natura gli ha dato.

Il francese ne è consapevole e lo ha detto in un’intervista pubblicata oggi su La Repubblica a firma di Massimo Calandri: faccio il lavoro che ho sempre sognato. Ho il dovere di convertire questa energia in qualcosa di positivo. Fortunato? La fortuna un poco c’entra, è vero: però poi dei lavoraci sopra. Tanto”.

Fabio lo sta facendo, soprattutto in questa stagione in cui si sente circondato da tanti, troppi avversari. Naturalmente il più pericoloso è Bagnaia, che in 4 gare si è portato da 91 a 30 punti di distacco.

Un pizzico di nervosismo fa sempre bene, ma non c’è nessuna ragione per avere paura - ha commentato la rimonta - Pecco è il più pericoloso dei miei avversari, va molto veloce. Però anche io. Non faccio calcoli, non è ancora il momento”.

Una cosa però è concentrarsi su un rivale, l’altra su un armata Rossa che può creare un muro invalicabile per Quartararo.

Il gioco di squadra lo comprendo, se parliamo di team ufficiale: Miller che dà una mano a Pecco, così Morbidelli può fare con me - ha spiegato - Non mi sembra invece normale che un’azienda dica a 7 altri piloti di aiutarne uno. Però non voglio entrare in queste cose, e comunque non avrei nessun potere per cambiarle: posso solo cercare di stare davanti a tutti”.

Fabio ha anche parlato della crisi di pubblico che sta colpendo la MotoGP.

“Io penso si debba puntare di più sulla qualità. Alzare il livello di tutti i settori, cercare di diventare esclusivi, così come accade in Formula 1 - la sua idea - La gente desidera quello che non può avere: invece il nostro paddock è frequentato da migliaia di persone, il 90% di loro non dovrebbe entrare. Se facciamo comprendere quanto questo mondo sia eccezionale - esclusivo, appunto - torneremo a catalizzare l’interesse”.

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