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Marquez: "Stare tranquillo? Se lo sei, in MotoGP arrivi ultimo"

"La cosa che mi rende più contento è essermi sentito meglio il pomeriggio rispetto al mattino. Non so cosa aspettarmi dalla gara, ho fatto al massimo 4 giri di fila, non arrivare troppo lontano dai primi 5 sarebbe già una gran cosa"

MotoGP: Marquez:

Marquez è tornato e non ha dimenticato come si guida. Lo certifica l’8° tempo di giornata ad Aragon (prima Honda, a meno di 4 decimi da migliore) ed è già una bella notizia. Marc però non vuole farsi prendere dall’entusiasmo, perché un giro secco e una cosa e una gara di 23 tutta un’altra. Detto questo, difficilmente sarebbe potuta andare meglio.

Sono molto contento, specialmente dei miei progressi durante la giornata perché la mattina faticavo ad avere la giusta posizione in moto, non ero a mio agio - racconta Marquez - Poi, nel pomeriggio, il mio passo è migliorato ma soprattutto mi sentivo meglio in sella. Dobbiamo ancora lavorare sulla moto, perché ci sono dei chiari punti deboli, ma sono contento di me stesso. Vedremo domani”.

Hai anche rischiato di cadere un paio di volte…
Era quello che immaginavo, nei test sei da solo, nel fine settimana di gara è diverso, la tensione è differente, soprattutto quando metti le gomme nuove. All’ultima curva la moto si è intraversata e in quel momento ho sentito qualcosa alla spalla, ma è normale perché i muscoli non sono ancora sufficientemente forti per assorbire certi movimenti. Se guido normalmente, però, non c’è problema”.

Rispetto alla Honda che hai guidato al Mugello, in cosa era diversa quella che hai usato oggi?
È esattamente identica, ho iniziato con il setup di Austin. Nakagami sta usando delle evoluzioni, Honda ha lavorato molto con lui, ma io ho preferito partire con quello che conoscevo, ci sarà tempo nelle prossime gare per provare novità. Al pomeriggio ho usato il forcellone in alluminio, ho fatto il mio miglior tempo montandolo, ma non ho ancora le idee chiare su quale sia il migliore. Lo scorso anno ero più fluido, ho bisogno di fare più chilometri perché una cosa è la velocità e l’altra è il modo in cui guidi”.

Avevi promesso che saresti stato tranquillo in questo GP, sei ancora di quell’idea?
Non so ancora come il mio corpo reagirà nei prossimi giorni e soprattutto in gara, ma oggi se stai tranquillo in MotoGP sei ultimo. Potete vedere quanto è corta la classifica, anche se ho spinto non è stato facile stare nei primi 10. Io continuerò a cercare il mio limite, prima o poi - spero poi - cadrò, ma fa parte del gioco”.

Nei test di Misano avevi detto che potevi fare solo una decina di giri di fila, ora invece?
Non lo so, non ho mai fatto un long run e non lo farò nemmeno domani. Spero che in gara mi aiuterà l’adrenalina, so che soffrirò ma, se capiterà, alzerò il mio passo e la situazione migliorerà, è quello che avevo fatto a Le Mans e al Mugello, le mie due ultime gare. Vedremo la mia progressione in queste ultime gare della stagione”.

Sei ancora convinto che avrai solo l’1% di possibilità di salire sul podio?
La percentuale è rimasta quella, sono lontano e ci sono molti piloti che vanno veloci. Non è comunque quello il mio obiettivo, farei qualcosa di grande già finendo la gara in un buon modo, non troppo lontano dai primi 5. Ora devo stare dove vanno il corpo e la moto. Se guardo il mio ritmo, potrei stare tra l’8° e il 10° posto, ma è un’incognita come sarà in gara, per il momento ho fatto al massimo 4 giri di fila”.

Oggi sei comunque il primo pilota Honda in classifica.
Sì, ma non è il mio obiettivo e sono ancora lontano da dove vorrei essere. È sicuramente una motivazione, ma dopo 3 mesi fermo guido con l’istinto. Come avevo già detto in inverno, e lo ripeto oggi, non guido in modo naturale questa moto e succede lo stesso agli piloti Honda. Alla fine so dove devo frenare, accelerare e girate, lo faccio in un modo diverso ma per un giro posso compensare, è in gara dove dobbiamo migliorare.

Questa giornata ti ha sorpreso?
Ero sorpreso a Misano e lo sono stato anche oggi, perché il pomeriggio è andato meglio della mattina. So come sto e dove voglio arrivare, il corpo mi dirà se sarà possibile. In inverno capirò fino a che punto il braccio potrà recuperare. Ad Aragon sono in una delle mie piste preferite, in Giappone e in Thailandia soffrirò molto di più”.

Dovrai lavorare sola su di te?
Anche sulla moto. Domani inizierò a provare qualcosa di importante, naturalmente facendolo sacrificherò un po’ i risultati, ma io sono qui per preparare al meglio il 2023”.

Renderr la moto più naturale per te?
La moto dello scorso anno lo era, ma era anche più lenta. Se guardiamo ai nostri risultati, le Honda sono lontane dai primi ma sono più rapide dell’anno passato. Bisogna trovare un compromesso, ora in MotoGP sono tutti vicinissimi, anche in un circuito lungo come questo”.


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