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Zero Motorcycles DSR/X, New generation Adventure

La nuova crossover elettrica californiana è una moto “adulta” che sfida senza alcun timore reverenziale le regine endotermiche del segmento. La dotazione e il prezzo sono premium, i compromessi davvero pochi: la sfida è lanciata

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di Leslie Scazzola

La nuova Zero Motorcycles DSR/X ha una autonomia massima (dichiarata) in città pari a 290 km e tempi di ricarica che con il sistema Rapid Charger da 6 kW (opzionale) promette di “fare il pieno” in un’ora, che diventano due con colonnine di livello 2. Contravvenendo ad ogni buona regola giornalistica, partiamo da queste argomentazioni per rispondere subito a due delle domande più scottanti in tema di moto a propulsione elettrica, ma se pensate che l’argomento possa esaurirsi così sappiate di essere decisamente fuori strada. Dopo averla provata su strada e in (leggero) offroad possiamo anticiparvi che la nuova Zero DSR/X è pronta ad aprire un nuovo capitolo nella – ancora breve – storia delle moto elettriche. Conclusa da tempo l’era pionieristica di queste moto, siamo passati al livello superiore. Dopo aver conosciuto la sport-tourer SR/S e le naked SR ed SR/F (qui i nostri articoli sul brand americano), la nuova crossover americana irrompe infatti nel segmento di mercato oggi più importante per le moto premium portando con sé un bagaglio di tecnologia e dotazioni che non ha nulla da invidiare alle concorrenti endotermiche. Mettete da parte ogni preconcetto e aprite la mente verso un’esperienza certamente diversa ma anche esaltante, che ha come soggetto una moto affascinante, comoda e dalle performance eccezionali. La nuova DSR/X di Zero è pronta a stupirvi

COM'E' FATTA: ELETTRONICA E DOTAZIONE AL TOP

La piattaforma della DSR/X rappresenta l’ultimo aggiornamento della collaudata ricetta utilizzata dai modelli SR/F ed SR/S. Il motore prende il nome di Z-Force 75-10X, e si conferma di tipo Brushless a magnete permanente (IPM) con raffreddamento ad aria, capace di erogare una coppia di ben 225 Nm ed una potenza massima di 100 cv capace di spingere la moto alla velocità autolimitata di 180 km/h.

Come per l’intera produzione Zero Motorcyles, il propulsore è posizionato nel fulcro del forcellone dietro al pacco batterie, e sfrutta una rinnovata cinghia dentata con trame in fibra di carbonio per trasmettere la potenza alla ruota. La batteria è agli ioni di Litio da 17,3 kWh, incastonata in un telaio perimetrale in tubi di acciaio in posizione centrale e ribassata. La DSR/X è equipaggiata con una piattaforma inerziale IMU a sei assi, integrando la suite completa di controlli di stabilità Bosch Motorcycle Stability Controls con funzionalità cornering e off-road. Questa tecnologia propone di ottimizzare il controllo della moto e la trazione della ruota motrice su qualsiasi terreno, e comprende il Linked Braking (gestione elettro-idraulica dei freni di ultima generazione) e il Vehicle Hold, che offre stabilità e controllo sulle pendenze più ripide.

Nella modalità off-road è possibile disinserire l'ABS al posteriore per gestire in autonomia l'aderenza della ruota motrice. La moto propone 5 differenti riding mode, diversi per prontezza di risposta del gas, potenza erogata, freno motore dato dalla rigenerazione in fase decelerante e invasività del controllo di trazione e del sistema ABS. Oltre a proporre le impostazioni di serie, le mappe offrono la possibilità di intervenire singolarmente sui vari parametri della moto e dei supporti alla guida, il tutto tramite una app dedicata. Il sistema è frutto della tecnologia proprietaria Cypher III+, che offre al pilota anche una piattaforma di aggiornamenti on demand delle funzionalità del veicolo, oltre a poter monitorare diverse informazioni sul mezzo come la posizione, lo stato di ricarica e altro ancora. La dotazione completa prevede anche le manopole riscaldabili su tre livelli nonché la pratica modalità Park, una funzione di retromarcia a bassa velocità utile per le manovre negli spazi stretti.

Le sospensioni sono Showa e completamente regolabili, con forcella a steli rovesciati da 47 mm del tipo con funzioni separate, e monoammortizzatore centrale. L‘impianto frenante è della spagnola J.juan, con doppio disco anteriore da 320 mm lavorato da pinze di tipo radiale e disco singolo da 265 mm posteriore.

DETTAGLI PREMIUM

L’elenco dei contenuti tecnici di pregio è lungo, a cominciare dall’ampio schermo TFT che regala una visione chiara ed esaustiva di tutte le funzioni della moto, fino ad arrivare a ben tre vani portaoggetti, tra cui l’ampio pozzetto ricavato nell’estremità superiore del “serbatoio” assicurato con serratura. A questi elementi si aggiungono finiture e assemblaggi di livello eccellente, compresa una pratica regolazione meccanica del parabrezza sfruttabile anche in marcia con l’uso di una sola mano. Pochi i particolari che non ci hanno completamente soddisfatto, come i blocchetti elettrici al manubrio, funzionali ma dall’aspetto poco ricercato, e gli specchietti, pratici ma di stampo ciclomotoristico. Completa la gamma di accessori dedicati, tra cui valigie laterali e bauletto posteriore, piastra paramotore, parabrezza di maggiore sviluppo e tanto altro. La nuova DSR/X propone anche la possibilità di sostituire parte dei suoi vani portaoggetti integrati con il Power Tank, uno strumento in grado di aumentare la capacità della batteria fino a quasi 21 kWh, oppure il citato Rapid Charger.  Particolarmente interessante la possibilità di scegliere la moto configurata con due differenti cerchi ruote, optando per componenti a razze in alluminio oppure a raggi, soluzione quest’ultima che sottolinea l’aspetto adventure della moto. Restano invariate le misure, 19” anteriore e 17” posteriore, con pneumatici Pirelli Scorpion Trail rispettivamente 120/70 e 170/60.

PURO PIACERE, IL FUTURO E' QUI

Come accennato all’inizio del testo, lasciate da parte ogni preconcetto e fatevi accompagnare in una esperienza differente dal solito ma che presto diverrà lo standard per molti di noi. Siamo ai piedi dell’Etna, e lo scenario quasi lunare fatto di minacciose masse di roccia lavica intersecate da una tormentata lingua di asfalto che si arrampica fin sul vulcano rappresenta lo scenario perfetto per questa “nuova” avventura.

Salite in sella e impugnate l’ampio manubrio, che assieme all’altrettanto importante quadro strumenti regala un colpo d’occhio razionale ed elegante. Un tocco sul pulsante solitamente adibito all’avviamento e con un filo di gas la moto prende vita. I 247 kg di massa che fino a un attimo prima si facevano sentire sembrano abbandonarci un istante dopo aver issato i piedi sulle pedane; la DSR/X si muove agile e disinvolta fin dal primo istante, giusto il tempo di metabolizzare l’assenza del cambio e della leva frizione, esattamente come su di un comune scooter. Ma non siamo su uno scooter, e lo si capisce subito: che sia un lieve cenno oppure brusca sollecitazione, il gas genera una risposta paritetica, immediata e capace di togliere il fiato quanto però anche perfettamente modulabile con il comando.

100 cavalli sempre a disposizione ma perfettamente imbrigliati grazie ad un egregio lavoro di messa a punto dell’acceleratore, che già dopo pochi minuti di guida si pone come un prolungamento naturale del polso del pilota. La sensazione è quella di avere un bicilindrico di grossa cubatura perennemente in coppia, addomesticato dai sistemi elettronici ma comunque sempre pronto a catapultarti a velocità imbarazzanti nel giro di poche decine di metri.

Nessuna vibrazione e solo un sibilo leggero e armonioso che sale di tonalità con l’aumentare della velocità e della “spremitura” del gas. Divincolarsi nelle strade tortuose è un gioco da ragazzi, nonostante le dimensioni da maxi-adventure. Lasciate le strade urbane, la salita che conduce sull’Etna propone tutto il miglior corollario di curve, tornanti e cambi di traiettoria che un motociclista potrebbe desiderare. La DSR/X di Zero Motorcycle si presta ad accompagnarci assecondando ogni velleità di guida, dal trottare tranquillo gustandosi il panorama lasciandosi cullare dal solo rumore del vento fino alla guida più impegnata.

E qui viene il bello. La moto vola da una inclinazione all’altra ad una velocità esaltante, consentendo al pilota di concentrarsi esclusivamente sulla migliore traiettoria. Un tocco di gas e la spinta del motore si fa rabbiosa e coinvolgente, proiettandoci alla curva successiva. Stabile e precisa come la lama di un rasoio di gran marca, la ciclistica sembra letteralmente imperturbabile anche sugli avvallamenti affrontati con piglio deciso, evidenziando con fierezza il grande lavoro di messa a punto della ciclistica portato avanti dai tecnici. Mai una oscillazione, mai una reazione troppo rapida, la DSR/X sembra correre su di un binario, con un comparto sospensioni che, pur con un’idraulica tendente al morbido, digerisce ogni asperità senza batter ciglio.

Il motore ed il controllo di trazione lavorano in simbiosi per scaricare a terra ogni stilla di potenza con rassicurante precisione, con il contributo dell’eccellente gommatura Pirelli. L’anteriore da 19” rappresenta una scelta perfetta per questa tipologia di moto, foriero del mix ideale di dinamismo tra le curve e precisione direzionale anche a moto molto inclinata, condizione nella quale peraltro si può apprezzare l’elevata luce a terra garantita dalle pedane poggiapiedi. Si frena con decisione fin dento le curve, sicuri che l’ABS cornering smorzi con impagabile precisione l’effetto autoraddrizzante invitando il guidatore ad aggredire in sicurezza il punto di corda anche a forte inclinazione.

Lo sterzo è preciso e affidabile, seppure appaia leggermente filtrato nelle reazioni dalla taratura leggermente cedevole in compressione scelta per la forcella. L’impianto frenante è sufficientemente pronto nell’attacco ma capace anche di prestazioni deceleranti eccellenti, con solo un po’ di forza in più richiesta sulla leva. L’azione sul posteriore risulta solo vagamente inficiata da una tendente invasività dell’ABS, che viene chiamato in causa in leggero anticipo rispetto a quanto ci si aspetterebbe ma senza mai arrivare ad allungare oltremodo gli spazi di frenata.

Avvolti da un silenzio quasi surreale capita di affrontare tratti di guida con piglio sportivo con una consapevolezza inedita, ovvero quella di non turbare la quiete altrui e quella della natura circostante. Ai talebani degli scarichi liberi questo di sicuro non piace, ma tutti gli altri utenti della strada – nonché gli abitanti delle case circostanti – ringraziano di cuore. Coscienti di questo, tiriamo il fiato un attimo, giusto il tempo di sorprenderci a pensare se davvero il rombo degli scarichi rappresenti il valore aggiunto al divertimento in sella come l’abbiamo sempre considerato. Ma non c’è tempo per pensare, siamo pronti a lasciarci alle spalle l’asfalto immergendoci in un’istante in uno scenario fatto di un fitto bosco di castagni, mandorli e olivi intervallati da strade sterrate e polvere di lava accatastata dal tempo. Le velocità in gioco scendono drasticamente, e la silenziosità del propulsore in questa circostanza diventa impagabile: la sensazione è quella di essere un tutt’uno con il paesaggio, non un semplice “ospite” finito lì quasi per caso a deturpare lo scenario. Con un sibilo leggero e mai invasivo la DSR/X si arrampica con discreta disinvoltura un po’ ovunque, richiedendo poco sforzo e, soprattutto, col conforto di reazioni della ciclistica sempre ben controllate. Solo in due occasioni siamo finiti a fondocorsa con la forcella in compressione, come suggerito da un rumore secco e deciso proveniente, ma in generale le escursioni su strade bianche e sui sentieri poco o mediamente impegnativi possono essere digeriti senza controindicazioni anche da piloti poco esperti di offroad. La DSR/X non ha velleità crossistiche, ovviamente, ma si percepisce chiara la filosofia enduristica che ha caratterizzato la storia di Zero Motorcycles fin dall’inizio, e nei tratti più difficoltosi basta affidarsi al motore, puntare un filo di gas e lasciarsi trarre d’impiccio dal tiro regolare e puntuale del brushless.

E ora è arrivato il momento di trattare l’argomento più spinoso: l’autonomia. Siamo partiti con il pieno della carica, rientrando dopo 81 km con il 61% di autonomia residua. La prova, non lo nascondiamo, è stata un susseguirsi di accelerate a fondocorsa e altri utilizzi impropri difficilmente replicabili nell’impego normale, il tutto per godere appieno della spinta inesauribile del propulsore elettrico. Per questa ragione possiamo dire che i 290 km di autonomia promessi nel normale uso cittadino, con numerose frenate “rigenerative” e magari un’andatura accorta, potrebbero trovare conferma nella realtà. Il limite attuale dell’elettrico si conferma il viaggio a velocità costante, tanto che alla velocità di 110 km/h si coprono circa 140 km, e questo è un problema oggettivo per chi della moto fa un utilizzo turistico. In sostanza, se con la moto volete andare in ferie, magari in due e carichi di bagagli, ogni argomentazione viene meno, anche quella di una programmazione rigorosa delle tappe per il rifornimento. Tutti gli altri motociclistici, però, a nostro avviso oggi hanno una alternativa reale e concreta. Se all’autostrada preferite i tratti provinciali per godervi qualche itinerario di montagna, prevedendo magari una bella tappa di rifornimento (vostro e della moto) sappiate che nel giro di un primo, un secondo e il caffè la DSR/X è pronta a riprendere il cammino per portarvi ovunque. In termini di piacere di guida, di emozione e divertimento, invece, non rinuncerete a nulla, scoprendovi invece a godere di sensazioni nuove e coinvolgenti.

Peccato che tutto questo abbia un prezzo, e pure salato: 27.220 euro, al netto di tutti gli accessori extra, sono una cifra elevata in assoluto, anche volendo fare un confronto con le più blasonate scelte endotermiche della categoria. In questo senso gli incentivi statali o le agevolazioni regionali possono rendere la scelta certamente più concreta, tuttavia è indubbio che si parli di un importo che fa della DSR/X un mezzo fortemente esclusivo. Zero Motorcycles sostiene che rispetto alle scelte endotermiche i costi di gestione si abbattano nel giro di poche stagioni, e che per questo la spesa iniziale venga ammortizzata in breve tempo.

Certamente è vero, anche se nel calderone delle considerazioni bisogna aggiungere quelle relative al valore futuro della moto, e qui il futuro è tutto da scrivere. Detto questo, se l’autonomia oggi rappresenta un falso problema per moltissimi di noi, considerato anche l’inevitabile ampliamento della rete di ricarica previsto pressoché ovunque in Europa nel prossimo futuro, il prezzo elitario è invece un limite reale.

Al pari delle vetture Tesla, muoversi in sella alla Zero Motorcycles DSR/X diventa quindi una scelta di campo: alla volontà di distinguersi e allo spirito ecologista oggi però si aggiunge un nuovo elemento, ovvero il puro piacere di guidare. Ecco, se questa è la motivazione che state cercando – e ve lo potete permettere – la nuova nata di casa Zero fa esattamente al caso vostro.

Presto il VIDEO, su queste pagine! E sul nostro canale Youtube 'GPOne Road'


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