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SBK, Bautista: "Rea non è un vero campione, l'ha fatto apposta"

"Le sue scuse non mi interessano, perché mi ha buttato a terra intenzionalmente. Dopo quanto fatto lui meritava la bandiera nera e non di finire la gara" 

SBK: Bautista: "Rea non è un vero campione, l'ha fatto apposta"

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Se c’è qualcuno per cui il weekend a Magny Cours è stato sorprendente, quel pilota è Bautista. Su una pista sulla carta sfavorevole, Alvaro si è trovato incredibilmente veloce, nonostante un giorno in meno per provare sull’asciutto. In una pista in cui le due giapponesi sembravano avere tutto il necessario per spadroneggiare, lo spagnolo del team Aruba ha messo la sua Ducati di traverso, conquistando un 1° e un 2° post nelle prime due gare.

La dea bendata, però, ha deciso di voltarsi dall’altra parte per l’ultimo round francese, quando Bautista è stato colpito da Rea (al link il video della caduta), che l’ha fatto cadere rovinosamente , mettendo fine alla sua gara. Evidentemente e giustamente stizzito, Alvaro non si è risparmiato parole forti per il nordirlandese, arrivando a dire che non è un vero campione, e che il suo agire è stato intenzionale. Lo spagnolo ha anche risposto, che quel che succede in pista rimane in pista, anche se a noi l’idea che se la sia legata al dito, ci ha leggermente sfiorato.

Quale sarebbe stata per te una penalizzazione adeguata per una mossa del genere?
“Lo stesso che è accaduto a me: non fargli finire la gara. Anche perché non è una questione di punto o campionato, ma di sicurezza. Per fortuna non mi sono fatto niente, se invece mi fossi rotto un osso. Se è un errore è un discorso, sarebbe un incidente di gara, ma oggi l’ha fatto intenzionalmente. La safety commission non può accettare un evento del genere”.

Pensi che andrai a parlare con Jonathan?
“No, penso che lui sappia bene cosa ha fatto e cosa voleva fare. Non ho niente da dirgli. Abbiamo visto che qui era veloce e poteva vincere, ma questo comportamento non è da campione. Ha vinto molti campionati, ma una manovra del genere non dovrebbe appartenere a un pilota come lui. Per me può essere veloce e competitivo quanto vuole ma non è un vero campione, perché un campione non farebbe mai certe cose”.

Vorresti che si scusasse?
No, non mi interessa. Lui sa bene cosa è successo, lo so anche io, per fortuna non mi sono fatto male. Ora sono pronto per le prossime gare”.

Alvaro sei non parli con la safety commission, passerà che se butti qualcuno per terra ti becchi solo un long lap penalty.
Sì, questo tipo di cose dovrebbero essere punite più duramente. La race direction dovrebbe assicurarsene. Quando queste cose avvengono intenzionalmente non dovrebbero esserci punizioni lievi".

Questo tipo di entrate sono aumentate negli ultimi due anni, cosa ne pensi?
“Di sicuro ci sono gare con più competitività, quindi tutto è più al limite. Anche in SPR è stata una gara aggressiva ma pulita. Questa non è stata una battaglia, mi ha buttato fuori e basta”.

Questo era un weekend in cui non avresti potuto attaccare, con 30 punti come affronterai le prossime settimane?
“Sono felice delle prestazioni del weekend, era una pista difficile per noi. anche in gara 2 ero a posto per spingere. Ora continueremo ad affrontare le gare come sappiamo fare. Barcellona è un tracciato che mi piace molto, sulla carta è così ma al contempo non possiamo rilassarci e dovremo tenere la concentrazione alta già dal venerdì. Il campionato è lungo e i punti sono ancora molti. La cosa più importante è avere delle belle sensazioni in moto”.

Alvaro pensi che oggi si apre una nuova fase nel campionato, incluso il rapporto tra di voi?
“No, onestamente penso che quello che succede in pista rimane in pista. Di sicuro la prossima volta se mi troverò a battagliare con lui in pista starò più attento, conoscendo le sue intenzioni, sperando che non si ripeta in futuro”.

Toprak ha un'opinione simile di quello che è successo ad Assen.
“Era un po differente, io ero dietro in quel momento ed era più difficile per me avere chiara la situazione. Toprak era fuori linea ma non fuori dalla pista, lui ha provato a rientrare, Jonathan è andato lungo, ma era più difficile la situazione. Rientrava negli incidenti di gara. Qui io ero nella mia linea ideale e lui mi è venuto addosso”.


Per fortuna il weekend si è concluso senza infortuni e in più la Ducati si è dimostrata molto competitiva, e non hai nemmeno perso tanti punti.
“Tutto sommato non è andata così male, ma rimango amareggiato. Se cadi da solo sao che è colpa tua, ma quando non lo è è dura da mandar giù. In più eravamo competitivi, sulla moto mi sentivo benissimo. In generale in un weekend particolare, con il venerdì bagnato, abbiamo lavorato benissimo e tutto il team è stato bravissimo”.

Il campionato si deciderà all’ultima gara?
“Spero di essere lì a combattere per la vittoria.”.

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