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MotoGP, Bagnaia VS Quartararo: la caccia di Pecco a Fabio continua ad Aragon

L'italiano ha recuperato al francese 61 punti in 4 gare e la pista spagnola gli sorride. Aleix Espargarò è ancora in gioco, ma sul circuito amico deve tornare sul podio

MotoGP: Bagnaia VS Quartararo: la caccia di Pecco a Fabio continua ad Aragon

Il Mondiale MotoGP è senza dubbio aperto, con tre piloti in 33 punti quando mancano 6 gare ai titoli di coda. Il merito di un finale così incandescente va sicuramente a Pecco Bagnaia, che dopo il Gran Premio del Sachsenring (a metà giugno) sembrava tagliato ormai fuori dalla lotta con ben 91 punti di svantaggio da Quartararo. Un abisso, che il piemontese della Ducati ha colmato a suo di vittorie: 4 di fila che, insieme alle difficoltà del francese, lo hanno rimesso in gioco.

I numeri non mentono e nel grafico qui sotto potete vedere quanto sia stata ripida la scalata di Pecco, che è coincisa con la flessione di Fabio. Nel mezzo c’è Aleix Espargarò, che ha puntato più sulla costanza rispetto alla velocità per tenersi in scia ai due rivali.

Dopo il GP di Misano le cose per Quartararo sono cambiate, ha ancora il margine per amministrare, ma non può più permettersi di arrivare dietro a Bagnaia. Se il ducatista vincesse tutte le gare rimanenti e Fabio arrivasse sempre 2°, il titolo andrebbe all’italiano: è una situazione limite e difficilmente realizzabile, ma spiega bene quanto la volata finale sarà tesa.

Anche perché Fabio si sta trovando a lottare da solo contro le Ducati e le Aprilia, che in questo momento sono un passo avanti alla Yamaha. Il francese sta facendo miracoli per tenere il loro passo, ma in ogni GP la lista dei piloti che possono soffiargli punti è grande. Come a Misano, dove non solo Pecco ha vinto, ma Bastianini, Vinales e Marini sono arrivati davanti al francese.

C’è da dire che Bagnaia, in qualche modo, è ancora condannato a vincere, ma meno di qualche settimana fa. Soprattutto, il poker di successi gli sta dando quella sicurezza che gli era mancata a inizio anno. Pecco ha capito che in MotoGP si può vincere non solo con il polso destro ma anche con la testa e ha messo in pratica la lezione.

Per entrambi, in questo momento, c’è solo una regola: non sbagliare. Un unico errore potrebbe compromettere quanto hanno fatto fin qui e non ci sarebbe più tempo per recuperare. Difficile invece dire chi abbia più pressione, perché Pecco ora vede la preda vicina, ma sa che con un unico sbaglio la perderebbe, mentre Fabio ha ancora un tesoretto di punti, ma averne persi più di 60 in appena 4 GP è stata una batosta anche dal punto di vista psicologico.

Tanto più che, come detto, la M1 soffre e le prossime due gare non saranno una passeggiata. A partire da Aragon, questa domenica, la pista su cui Bagnaia lo scorso anno vinse il suo primo GP nella classe regina, avendo la meglio su Marc Marquez. Al Motorland, invece, Quartarato non è mai salito sul podio, nemmeno in Moto2 e Moto3, segno che il circuito non è nelle sue corde. Iniziare le trasferte oltreoceano con un vantaggio ancora più risicato non lo metterebbe nella migliore posizione.

Anche perché non abbiamo ancora parlato di Aleix. Il pilota dell’Aprilia è ancora in gioco, ma non sale più sul podio dal Mugello. Essere andato a punti in tutte le gare lo aiuta, ma contro Bagnaia e Quartararo serve di più. La sua parabola discende coincide con quella ascendente di Vinales (3 podi nelle ultime 4 gare) segno che la RS-GP non ha problemi e che la brutta caduta di Silverstone forse ha intaccato la sicurezza di Espargarò.

Aragon, però, è un jolly per lui. Anche quando l’Aprilia faticava, lo spagnolo ha sempre fatto differenza su quella pista, la stessa in cui salì per la prima volta sul podio in MotoGP (era il 2014, i tempi della Yamaha Open). Se vuole rimanere fra i contendenti, fra pochi giorni dovrà invertire la rotta.

In attesa di imbarcarsi per il Giappone, quando la classifica potrà di nuovo essere cambiata.

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