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SBK, Lavilla: “Aprilia voleva tornare in Superbike, ma serve armonia tra Case”

L’INTERVISTA - “Qualcuno aveva storto il naso sul 1100, ma forse in futuro ci sarà una diversa filosofia nel concepire la cilindrata come accaduto in SuperSport. La Superbike guarda al futuro: per il 2024 valutiamo i motori ibridi e il limite di peso moto+pilota, ma c’è un aspetto da risolvere. La vecchia Superpole era emozionante, ma solo se filiva tutto liscio"      

SBK: Lavilla: “Aprilia voleva tornare in Superbike, ma serve armonia tra Case”

La Superbike è ripartita da Magny-Cours e per l’occasione abbiamo avuto modo di parlare con Gregorio Lavilla, il quale ci ha concesso questa lunga intervista. Tanti i temi toccati dall’ex pilota, diventato responsabile del Campionato del Mondo delle derivate.

Di sicuro in questo 2022 non manca lo spettacolo in pista e Gregorio si gode il momento della sua Superbike con le battaglie tra Rea, Toprak e Bautista, che stanno catturando tutti i riflettori della scena.

“Direi che questo Mondiale è molto bello e avvincente – ha detto – penso che il pubblico sia molto entusiasta di vedere gare combattute dal primo all’ultimo giro e speriamo che lo spettacolo prosegua fino al termine della stagione, perché sarebbe fantastico vedere questi tre campioni giocarsi il Mondiale”.

Nelle ultime settimane abbiamo visto la MotoGP introdurre la gara sprint per il 2023. Cosa pensi?
“Molto spesso capita di criticare da subito le novità. In passato è successo anche alla Superbike con la decisione di togliere la vecchia Superpole oppure di introdurre la Superpole Race la domenica mattina. Tutte le novità hanno però uno studio e un’analisi mirata, perché il nostro obiettivo è quello di far vivere un’esperienza unica al nostro pubblico che viene in circuito. Pensiamo ad esempio alla vecchia Superpole”.

Certo.
“Quella era una grande novità, ma solo se filava tutto liscio, perché in caso di pioggia durante la sessione l’appeal sarebbe venuto a meno. A proposito della vecchia Superpole abbiamo analizzato che l’interesse del pubblico sulle tribune era rivolto solo agli ultimi minuti, di conseguenza abbiamo optato per un turno più contenuto in termini di tempo, ma certamente più incandescente a livello emozionale. Pertanto dico: aspettiamo prima di criticare. La stessa cosa lo è stata anche per la Superpole Race, dove la gara del mattino riserva molti sorpassi ed è divertente, visto che in soli 10 giri i piloti danno tutto. Alla fine noi siamo qua per rendere il Mondiale Superbike più appetibile, non certo per farci un autogol, eliminando lo spettacolo”.

Gregorio, guardiamo al futuro. Si parla dell’introduzione del limite di peso moto+pilota per il 2024. Cosa ci puoi dire?
“Le Case hanno approvato questa novità a partire dal 2024, ma dobbiamo capire bene cosa fare e verso che parte muoverci. Dico così perché il limite di peso può certamente equilibrare ulteriormente i valori in campo, ma a tal proposito mi domando: come dobbiamo intervenire? Questo può essere un aspetto a doppio taglio, perché se andiamo a zavorrare un pilota che pesa 20 kg di meno rispetto a un pilota che ne pesa di più, questo si ritrova a fare maggiore fatica a guidare la moto, nonostante abbia lo stesso peso complessivo. Dico così perché i 20 chili messi sulla moto hanno maggiore impatto rispetto a quello corporeo di un pilota. Penso quindi che la questione debba essere rivalutata, trovando la formula vincente per renderla ottimale. Al momento però non so quale sia la formula vincente. Questa però è una delle novità che valutiamo, così come l’introduzione dell’ibrido. Sul tavolo ci sono tante proposte in vista della transizione nel 2024, ma serve andare tutti verso un’unica direzione”.

In passato si era parlato anche dell’introduzione del 1100.
“Esatto! Aprilia voleva infatti tornare a correre in Superbike, ma si è optato per rimanere alla cilindrata attuale in SBK, senza che vi fosse l’apertura al 1100. In merito a questa questione c’erano pareri discordanti e noi non possiamo permetterci di rovinare l’equilibrio che si è creato tra le Case. Come ben sappiamo il 1100 è stato bocciato, ma magari in futuro potrebbe esserci un’apertura, come accaduto nell’attuale SuperSport, dove abbiamo visto arrivare Ducati con la V2. Io sono dell’idea che la cilindrata non rappresenti il valore assoluto della prestazione, infatti basta vedere quanto accade nel Mondiale SuperSport. Come ho detto, l’obiettivo della Dorna è quello di equilibrare i valori in campo e di conseguenza vogliamo aiutare le Case che più stanno faticando, attraverso un regolamento meno stringente per il 2023 rivolto in particolare a chi fatica”.

Stai parlando di BMW e Honda.
“I nomi li hai fatti tu (sorride)”.       

Gregorio, parliamo del calendario. Per il 2023 confermi che non ci saranno novità?
“Stiamo definendo le ultime cose, però in linea di massima verranno confermate le attuali tappe con l’obiettivo concreto di ripartire dall’Australia come da tradizione precovid. Per il resto 12 round è il numero adeguato con Australia, Argentina e Indonesia come gare extraeuropee”.

Qualora Toprak dovesse decidere di approdare in MotoGP nel 2024, quanto pensi possa perdere la SBK?
“Questo non lo so. Noi guardiamo al futuro, ma la priorità è rimanere concentrati sul presente. Toprak è un grande campione e spero ne arrivino in futuro altri nel nostro paddock. Personalmente sono dell’idea che in questi ultimi anni il livello del Campionato si sia notevolmente alzato e le battaglie sono di altissimo livello. Tutto ciò rende la Superbike appetibile"

 

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