Tu sei qui

Al Mugello nel segno di Di Giannantonio: un numero speciale per Cani & Porzi

In attesa della gara su un pista iconica, Fabio Porzionato racconta il suo debutto nel Moto Guzzi Fast Endurance a Cremona: tra dubbi, pieghe e docce col Prosecco

News: Al Mugello nel segno di Di Giannantonio: un numero speciale per Cani & Porzi

Share


Il Trofeo Moto Guzzi Fast Endurance torna in pista questo fine settimana per la tappa probabilmente più suggestiva di tutta la stagione: gli equipaggi in sella alle Moto Guzzi V7 si sfideranno infatti per la prima volta sui magnifici saliscendi del Mugello, teatro solo pochi mesi fa del Gran Premio d’Italia della MotoGP.

Su un tracciato così strettamente legato alla top class, il Team Cani&Porzi, sostenuto in questa avventura da GPOne.com, scenderà perciò in pista con un “tocco” di MotoGP. Sulla V7 Trofeo portata in gara da Alberto Cani e da Fabio Porzionato il numero di gara, il 49, sarà infatti quello di Fabio Di Giannantonio, autore della sua prima straordinaria pole position in MotoGP proprio al Mugello, lo scorso 28 maggio nelle qualifiche del GP d’Italia.

La consegna ufficiale del numero di gara è avvenuta nel weekend del GP d’Austria, al Red Bull Ring, nel quale il “Diggia” ha raccolto un buon 11° posto. Cani e Porzi avranno quindi… i numeri per fare la pole? Ne dubitiamo fortemente, ma un piazzamento a ridosso della top ten (classe 750) sarebbe già un grandissimo risultato, come del resto lo è stato quello ottenuto a Cremona a metà luglio, un 15° posto di classe, un punticino che vale come una vittoria. A tal proposito, di seguito il racconto della caldissima tappa al Cremona Circuit.

Il racconto di Cremona del team “Cani&Porzi”

di Fabio Porzionato

Nel 2017 ho preso una Moto Guzzi V7 III, perché oltre ad essere molto bella nella versione Racer, mi sembrava la moto giusta per avvicinarmi alle due ruote a 30 anni. Chi poteva dire che proprio questa moto mi avrebbe portato prima in pista, e poi a correre la mia prima gara? 

Succede quando sei circondato da persone generose e appassionate come i fratelli Guareschi, senza i quali io e la pista avremmo continuato a viaggiare su binari paralleli. Ma è successo anche grazie alle parole di incoraggiamento di Carlo “Bart” Bartalini, quando in Abruzzo, al CIDA, ha capito che mi stavo sforzando di toccare il ginocchio anziché divertirmi. E questo ha cambiato il paradigma. E grazie a Matteo Giordani e Carlo Maderna, che mi hanno letteralmente spiegato come guidare una moto. E, ça va sans dire, grazie al mio compagno di avventura Alberto Cani con cui ho la fortuna di condividere tutto questo. Ma veniamo al racconto della gara di Cremona, ovvero il mio debutto, avendo dovuto saltare la doppia tappa di Vallelunga per KO fisico prima della partenza. 

Dalle qualifiche usciamo con due certezze: P.31, quindi non siamo ultimi; e il mio passo è in costante miglioramento. Dal termine delle qualifiche al momento di prepararsi per la gara è un lampo, mentre i 10’ trascorsi schierati in griglia prima della partenza, durano una vita intera. L’aria è bollente e rarefatta, la concentrazione viene meno e i pensieri mi portano altrove in posti e ricordi lontani.

Lo START! mi coglie di sorpresa e mi riporta lì. Tutti iniziano a correre verso la moto, sembrano velocissimi: salgono, accendono e partono. Belli, fluidi, efficaci. Io tutto il contrario. Corro goffissimo, faccio stallare la moto e partiamo in coda a tutti. Quello che si dice un inizio coi fiocchi (ma almeno non col botto). Cerco di restare calmo ma il nervosismo c’è e condiziona la guida. Mentre fatico a prendere il ritmo vedo già esposto il primo cartello del cambio, finisco il giro e rientro. Alberto si sbraccia per aiutarmi a trovarlo tra i box. Prima dentro, frizione tirata, killswitch, scendo. Mentre gli passo la moto tutto è rallentato, e cerco l’ombra del box per riprendere il controllo dei battiti. Accanto a me un altro pilota, scambiamo due parole che ci aiutano a passare questi 15 interminabili minuti di stop. Cartello esposto, casco, guanti, Alberto rientra, riparto! Mi sembra di girare meglio quando ad un certo punto esce, due piloti davanti a me, la Safety Car. Grazie al Briefing so cosa devo fare e mi preparo alla frenesia della ripartenza. Ma al secondo passaggio dietro la SC viene esposto nuovamente il cartello del cambio pilota e rientro. Alberto parte, ora davanti a me ho 15 minuti di caldo infernale fermo nel box e poi l’ultimo stint.

Di nuovo cartello, indosso casco, guanti, Alberto rientra, mi passa la moto e riparto! La pit lane è controluce e mi accorgo che la tensione è sparita, mi immetto in pista e stavolta sono più rilassato. I giri passano e mi sento sempre meglio in moto, la stanchezza non si sente più e me la godo. Forse non saranno passati del tutto i tempi in cui mi devo concentrare per toccare il ginocchio, ma almeno adesso ho imparato a divertirmi. Addirittura mi trovo davanti il #78, facciamo un paio di curve insieme, poi alla 8 mollo i freni e entro all’interno, sguardo già al rettilineo successivo, ginocchio che tocca, 5a, 6a sorrido. Senza pensieri, senza fatica e senza caldo, senza paura a cercare soltanto di seguire quella traiettoria che gli occhi ti suggeriscono. A provare a migliorare il te stesso di due minuti prima. È tutto lì. È davvero tutto lì. 

Cambio! Come cambio? Di già? Esco, Alberto mi aspetta e mi fa un cenno di esultanza, lo vedo contento e questo mi da una grande soddisfazione. Sale e riparte per il suo ultimo stint. Tolgo il casco e incrocio lo sguardo di una signora, mi sorride, ricambio il sorriso e in quel momento realizzo che ho finito. Bevo qualcosa mentre vado al monitor dei tempi e vedo il mio onestissimo 2:02:379 . Capisco perché Alberto fosse contento e arrivano i complimenti di mio padre, che ci segue e supporta in questa avventura. È partito per farci qualche foto, è finito che guida l’auto, monta, smonta, carica, porta, suda, tiene, allunga, si prende gli scleri e oggi spero si goda la nostra gioia. Vedo dai tempi che anche Alberto sta dando tutto e a tre giri dalla fine sigla il giro record in gara della #49. Poi la bandiera a scacchi ed è finita! P.30 assoluti e P.15 di categoria per 1:32:01.584 di gara. Siamo talmente contenti che durante la premiazione vera, festeggiamo anche noi inondandoci di Prosecco. Abbiamo dato il massimo, ci siamo divertiti, ne usciamo migliori. Ma soprattutto ne siamo usciti interi, noi e la moto, stavolta.

La testa è già a come poter migliorare in vista della prossima gara del Mugello. Pista che non ho mai visto e che mette soggezione al solo nominarla. Grazie a tutti e grazie a GPOne per aver voluto raccontare la storia di due rookies, alla prossima.

__

Articoli che potrebbero interessarti