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MotoGP, Mercato piloti 2023: Miguel Oliveira mette nei guai Aprilia

La firma del portoghese con RNF sembrava certa, ma KTM ha rilanciato complicando i piani di Rivola e Razali. Ducati alle prese con la scelta tra Martìn e Bastianini, potrebbe servire più tempo

MotoGP: Mercato piloti 2023: Miguel Oliveira mette nei guai Aprilia

Il mercato piloti MotoGP avanza senza soste ma alcuni tasselli del mosaico ancora non hanno preso il proprio posto sulla scacchiera del 2023. L’arrivo di Miguel Oliveira in RNF Aprilia sembrava certo, ma le parole di Guidotti e Beirer hanno riaperto spiragli per KTM - GasGas con il portoghese. Manca poi la firma di Joan Mir con Honda, ma ormai sono tutti consapevoli che basterà attendere qualche giorno per un annuncio atteso forse da troppo tempo. 

La decisione Ducati su chi sia il compagno di squadra di Pecco Bagnaia nel 2023 dovrebbe arrivare a giorni, ma le prestazioni di Martìn e Bastianini tra Silverstone ed il Red Bull Ring non hanno chiarito le idee agli uomini di Borgo Panigale. Ecco gli scenari.

Miguel Oliveira: se non va in Aprilia, mette nei guai Rivola e Razali

Che il portoghese fosse la prima scelta per Aprilia in vista del 2023 per completare la lineup di piloti in RNF non è di certo un segreto. Tra le parti è stata anche firmata una lettera d’intenti, una sorta di impegno formale che precede poi la firma definitiva sul contratto. Sembrava che questa firma fosse solo una formalità, ma da qualche giorno è arrivata l’offensiva di KTM per cercare di mantenere il portoghese nella famiglia austriaca e farlo correre sotto i colori GasGas nella prossima stagione. 

Il punto è che quando è stata consegnata la prima offerta KTM a Miguel Oliveira, si trattava di accettare di scendere nel team Tech3, ovvero la squadra satellite. Ma dopo la decisione del consiglio d’amministrazione austriaco di schierare il marchio GasGas in pista, le cose sono cambiate perché non si tratterà di un team satellite, bensì di un vero e proprio secondo team ufficiale. Per capirci, un po’ come se il Gruppo Piaggio decidesse di schierare in pista due moto marchiate Aprilia e due Moto Guzzi, riservando ai 4 piloti lo stesso identico trattamento tecnico. 

Un cambiamento di approccio che restituisce dignità all’offerta fatta ad Oliveira e che probabilmente è stata accompagnata anche da un sensibile aumento da un punto di vista economico. Il portoghese conosce molto bene la RC16, una moto che sembra essere particolarmente ostica per i rookie. KTM ne è consapevole ed infatti nel 2023 punta a schierare in pista 4 piloti molto esperti, con Pol Espargarò e lo stesso Oliveira a rappresentare altre due punte vere da schierare in pista con Binder e Miller.

Da un certo punto di vista, il 2022 è stato anche l'anno del grande fallimento del progetto giovani di KTM, con Gardner e Fernandez bruciati al debutto da una stagione non all'altezza. Remy è arrivato in top class da campione Moto2 e pare destinato a tornare lì o addirittura a tentare la strada della SBK, anche se le selle libere e davvero competitive scarseggiano da quelle parti. Almeno Fernandez ha un'alternativa più che valida. 

Mancando la certezza dell’arrivo di Oliveira, la situazione in Aprilia RNF diventa incandescente ovviamente. Raul Fernandez è indicato come l’uomo del futuro, forte di un talento che non è riuscito ad esprimere con la KTM al debutto in MotoGP, ma pronto a trovare a Noale l’ambiente giusto per emergere. Il secondo pilota doveva essere il portoghese, dopo che Rins aveva scartato l’ipotesi accettando la sfida di LCR e Honda.  

Difficile individuare una alternativa valida ad Oliveira in questo momento della stagione, per cui Aprilia ha davanti due possibilità. La prima sarebbe quella di dare una chance a Lorenzo Savadori e farlo correre regolarmente in pista nel 2023, per la prima vera stagione completa da pilota MotoGP. L’altra pare essere quella di pescare in Moto2 e trovare un talento da far crescere nella seconda squadra, che è poi l’idea alla base del progetto. Ovvero costruire anche un serbatoio di giovani da cui attingere in futuro. I nomi potrebbero essere quelli di Celestino Vietti e Joe Roberts, che già a fine 2021 era entrato nei radar di Massimo Rivola. Potrebbe esserci spazio anche per Aaron Canet, altro giovane veloce e dotato di grande talento. Ma per ora queste sono solo ipotesi. 

Ducati: la scelta è stata fatta?

A Borgo Panigale confidavano nelle due tappe di Silverstone e Red Bull Ring per chiarirsi definitivamente le idee e capire chi portare nel Team Factory nel 2023 tra Jorge Martìn ed Enea Bastianini. Fino a sabato pomeriggio, Enea appariva in palese vantaggio sullo spagnolo, ma poi la gara sfortunata dell’italiano ha rischiato di ribaltare tutto. Con la pole conquistata sabato e con il sorpasso all’ultimo giro a Silverstone proprio ai danni di Jorge, Enea era quasi certo di mettere le mani sulla seconda Ducati ufficiale per il 2023. 

Ma in gara al Red Bull Ring ha rotto il cerchio della sua Ducati spianando la strada ad un rigore di Martìn, che però ha sbagliato clamorosamente e l’ha fatto due volte. La prima è stata quando ha deciso di dare battaglia ad Enea in gara nei primi giri invece di aiutare il gruppetto di 4 Ducati a scappare via da Quartararo. Una scelta pagata carissima a fine gara quando il francese ha dato vita ad una gran rimonta chiudendo al secondo posto.

Il secondo grave errore è poi arrivato proprio in gara, con una caduta che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Immaginate la scena se Martìn avesse steso Miller…in ogni caso lo spagnolo ha dimostrato di non lavorare di squadra e di essere interessato unicamente a battere Bastianini per garantirsi la moto ufficiale nel 2023, un comportamento poco maturo ed evitabile in quella fase di gara. 

Teoricamente la scelta di Ducati dovrebbe essere comunicata prima del round di Misano, ma quanto accaduto potrebbe anche spingere Dall’Igna, Ciabatti e Tardozzi ad aspettare ulteriormente. D’altra parte si tratta anche di valutare come si comportano i piloti sotto pressione e da questo punto di vista, al momento Bastianini pare essere decisamente una spanna sopra Martìn. 

 

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