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MotoGP, GP di Austria: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Il tris di Bagnaia, l'impresa di Quartararo in campo nemico, le bizze di Martin e la sfortuna di Bastianini: al Red Bull Ring non ci si annoia

MotoGP: GP di Austria: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Nella foto qui sopra sembrano quattro amici al parcheggio del bar, a discutere su chi ha fatto la curva più bella per raggiungerlo. Bagnaia, Quartararo e Miller hanno proseguito il discorso sul podio, Espargarò non ha potuto. I primi tre sono stati i protagonisti in positivo della gara al Red Bull Ring, ma c'è anche il lato oscuro della luna. Martin ha giocato a fare il cattivo senza troppa fortuna, che è mancata anche a Bastianini. 

Nella foto non c'è, però Marini avrebbe potuto unirsi al gruppo. La sua scalata verso il 4° posto ci è piaciuta.

IL BELLO – Rompe le scatole a Valentino e Stoner in vacanza, rompe la sua moto nella FP4 e rompe un record in gara la domenica. Pecco Bagnaia vola alto, là dove solo una prima di lui su una Ducati era stato, e non è poco. Ha capito che quando non c’è la velocità, la strategia è un’amica e che un errore si può correggere. Non è mai stato così perfetto, deve restarlo fino in fondo.

IL BRUTTO – Ok a non fare giochi di squadra, però Martin è andato oltre, giocando contro la sua azienda. Provare a fare un bel risultato è giusto, rischiare la carambola un paio di volte meno. Jorge ha le sue colpe ma non tutte, perché la telenovela su chi sarà in rosso il prossimo anno tra lui e Bastianini ha stancato. Per fortuna fra pochi giorni sarà tutto risolto.

IL CATTIVO – Carmelo Ezpeleta dice che non spetta a lui informare i piloti di quello che succede nel suo campionato. Neanche in un WhatsApp con gli auguri di Ferragosto, così, per gentilezza. In fondo solo loro che si sobbarcheranno il doppio delle gare per cercare di tenere in piedi una baracca a cui serve una ristrutturazione. Li ha messi al corrente della cosa quando ormai la decisione era stata presa e si è arrabbiato perché si erano arrabbiati. Solo a noi tutto questo sembra (quantomeno) surreale?

LA DELUSIONE – La quadratura del cerchio è un’operazione difficilissima, che Enea Bastianiani ha completato grazie a un cordolo. Le sue speranze si sono sgonfiate con la stessa rapidità della gomma anteriore. Poi dicono che la sfortuna non esiste.

LA CONFERMA – Da quando Suzuki ha deciso di ritirarsi, niente è più girato nel verso giusto. L’ultima tegola è stato l’infortunio di Mir al primo giro della gara. Servirebbero delle vacanze, non fosse che ci sono appena state.

L’ERRORE – Il ruzzolone di Celestino Vietti è stato degno di nota. Proprio quando era ormai sul podio. Dovrà essergli di lezione.

LA SORPRESA – I giapponesi sono tornati, sul podio del motomondiale. Ad Ayumu Sasaki bisognerebbe dedicare un monumento per la vittoria dopo due Long Lap, Ai Ogura è definitivamente maturato e Tatsuki Suzuki si è unito alla festa. Banzai!

IL SORPASSO – Lotta, rimonta e fa un sorpasso che nessuno aveva mai pensato prima (anche perché quella chicane non c’era). Andarsene via dal Red Bull Ring lasciando solo 5 punti a Bagnaia per Fabio Quartararo è più di una vittoria. Una macchia blu in un oceano rosso, cose da campione vero.

LA CURIOSITA’ – Vale la pena rivedere la livrea indossata da Lorenzo Savadori in gara. Ispirata a quella di Alex Gramigni, che 30 anni fa regalò all’Aprlia il primo titolo nella velocità, classe 125. Passa il tempo, ma quei colori non invecchiano mai.

IO L’AVEVO DETTO – Il nostro Carlo Pernat il sabato era sicuro (e noi con lui): “sarà un podio tutto Ducati”. Fabio Quartararo deve averlo sentito.

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