Tu sei qui

MotoGP, Fabio Quartararo scherza: "forse dovrei chiedere anche io consigli a Stoner"

Il francese resiste all'onda Ducati sul circuito austriaco e conquista un prezioso secondo posto. "il sorpasso su Miller? l'ho colto di sorpresa, pensavo fosse impossibile riuscirci. Pecco? è uno dei miei rivali tanto quanto Aleix"

MotoGP: Fabio Quartararo scherza: "forse dovrei chiedere anche io consigli a Stoner"

Share


Il circuito Austriaco del RedBull Ring rappresentava un ostacolo davvero ostico per Fabio e la sua Yamaha. Dopo un inizio di settimana in cui il dominio delle Ducati sembrava un fatto certo, e così è stato sotto alcuni aspetti, le aspettative del francese non erano delle più rosee. La gara e gli eventi fortuiti, come l'uscita dai giochi prematura di Enea nei primi giri e la scivolata di Martin nelle ultime fasi di gara hanno permesso al francese uno spiraglio che il pilota della Yamaha non si è lasciato sfuggire, infilando anche un sorpasso incredibile alla chicane sulla Ducati di Miller durante un cambio di traiettoria davvero sul filo del rasoio. Un doppio successo quindi per Quartararo, che è riuscito a trasformare quella che sarebbe stata con ogni probabilità una gara in difesa in un secondo gradino del podio dai molti significati. Il primo traguardo è stato mantenere il suo vantaggio sulla Aprilia di Aleix, suo principale rivale stando alla classifica attuale. Il secondo è stato limitare i 'danni' della Ducati di Bagnaia, che nelle ultime gare sembra aver ritrovato il ritmo giusto e sta pericolosamente risalendo la classifica. Ma questa gara ha anche un terzo significato per il francese, e cioè che la sua Yamaha, a dispetto di alcune limitazioni tecniche, può competere anche su circuiti in cui i suoi rivali sembrano favoriti. Fabio mantiene quindi la testa della classifica coi suoi 200 punti, inseguito dall'Aprilia di Aleix, con 168 punti, e dalla Ducati di Bagnaia, in veloce avvicinamento con 156 punti.

Hai dato il massimo in questa gara, eri circondato dalle Ducati. Non è un vittoria ma ci si avvicina molto.
"E' stata una bellissima gara, sopratutto nei primi giri - ci racconta il pilota francese - all'inizio ho avuto un problema  a portare l'anteriore in temperatura, mi ci sono voluti un paio di giri, poi da lì ho preso il passo. Anche il posteriore ogni tanto mi ha dato problemi, ho visto l'highside di Joan Mir quando è caduto. Non è stato facile compiere dei sorpassi, ma oggi sono riuscito ad essere aggressivo, ed anche se penso di aver commesso degli errori sono sempre riuscito a recuperare. Decisamente è stata una gara difficile, ma una bella gara".

Il momento chiave della tua gara potremmo definirlo quel sorpasso su Jack Miller al 25° giro nella chicane, forse uno dei migliori della tua carriera, puoi raccontarcelo?
"Credo che in quel giro Jack abbia frenato un pizzico in anticipo ed io un pizzico in ritardo, a quel punto mi sono detto che avrei dovuto provarci. Era un punto in cui durante le libere ho pensato che un sorpasso sarebbe stato impossibile, quindi ho anche pensato che Jack non se lo sarebbe aspettato e ha funzionato".

Dopo il disappunto nelle scorse due gare in cui le aspettative per te e la tua Yamaha erano più alte, molti non avrebbero scommesso su di te qui in Austria con tutte queste Ducati nelle prime file. Questo secondo posto non solo ti aiuta in classifica, ma può essere anche un punto di svolta per il campionato?
"Sin dalle FP2 mi sono sempre trovato in mezzo al treno Ducati. Vederne sei nelle prime dieci i posizioni è stato sicuramente stressante quindi questo risultato sicuramente mi risolleva molto il morale anche guardando alle prossime gare in programma".

Hai giocato anche di strategia sulla gestione delle gomme? Avevi paura che se avessi spinto dietro alle Ducati sin da subito avresti potuto avere dei problemi?
"In realtà come già detto, nei primi giri ho avuto problemi a scaldare la dura sull'anteriore, poi a fine gara le cose si sono normalizzate. L'unica curva in cui avevo qualche problema era la quarta".

Qual è il tuo maggior successo dopo la gara di oggi: perdere solo cinque punti in classifica da Pecco, o averne guadagnati dieci da Aleix?
"Entrambi sono degli ottimi risultati, alla fine dei giochi bisogna finire le gare davanti agli altri per poter vincere il titolo. Forse però dovrei chiamare anche io Casey Stoner per farmi dare qualche consiglio come fa Pecco" - scherza serenamente Fabio.

Aleix ieri ci ha riferito che tu saresti stato il migliore in pista oggi, e che se avessi una moto ancora più competitiva saresti il dominatore assoluto. Pensi di avere ancora dei margini di miglioramento? Qual è la tua opinione in merito?
"Non amo pensare di essere il miglior pilota, o non esserlo. Corro dando il massimo, a dispetto di alcune difficoltà tecniche con la moto. Qui in Austria a esser sinceri mi aspettavo che le cose sarebbero andate peggio, abbiamo delle marce corte, alla fine delle prime riuscivo a stare al passo con Jack, ma poi non tenevo il passo. Stare al passo con le Ducati non è facile, non saprei dire se sono al meglio della forma, non voglio sembrare pretenzioso, però accetto molto volentieri il complimento di Aleix e lo ringrazio".

Due gare fa il tuo principale avversario in campionato sembrava essere Aleix. Ora Pecco ha recuperato molti punti nelle ultime gare e sta accorciando le distanze.
"A Silverstone l'ho detto chiaramente che Pecco è l'uomo da battere in queste ultime gare. E' il favorito su molti dei prossimi circuiti, e quindi anche lui è tra i miei rivali principali. Misano sarà un campo di prova interessante, ma lo saranno anche i circuiti oltremare, su cui non si corre da più di due anni".

Come ti trovi a dover gestire gli pneumatici ad ogni gara? Come riesci ad adattarti?
"Per nostra fortuna la nostra moto non è molto sensibile sotto quell'aspetto. Anche quando cambiamo qualcosa, la moto resta sempre la stessa".

Di cosa avresti avuto bisogno per poter dare quel qualcosa in più?
"Le prime tre marce mi permettevano di stare al passo con la Ducati di Jack. La quarta la quinta e la sesta invece avrebbero bisogno di un pizzico in più di potenza. Alla chicane alla fine si arriva in quarta e questo ci ha aiutato a stare al passo con le Ducati. La sesta marcia l'abbiamo usata solo in due punti del tracciato mentre di norma qui in Austria si usava solo in un punto".

Se la gara fosse durata un paio di giri in più, pensi che saresti riuscito a recuperare Pecco?
"Ma le gare sono di 28 giri, è inutile ragionare coi se, sono arrivato tardi e non ci sono riuscito". "Secondo me ce l'avresti fatta!", gli risponde sicuro Bagnaia, ed entrambi ridono.

Articoli che potrebbero interessarti