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MotoGP, Una Ducati per due: deciderà Bagnaia fra Bastianini e Martin?

MERCATO AD UN BIVIO Pecco avrebbe preferito fare ancora coppia con Jack Miller, ma la Rossa vuole un team con due punte. La scelta non è facile: è caratteriale, non si vuole un box diviso e per di più complicata da ragioni di marketing che Ducati nega ma che esistono

MotoGP: Una Ducati per due: deciderà Bagnaia fra Bastianini e Martin?

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Il tempo scorre veloce per Jack Miller che la prossima settimana, in Austria, inizierà il conto alla rovescia partendo dal numero 8 per la fine della sua avventura in Ducati iniziata nel 2018.

Nel corso di questi cinque anni ‘Jackass’ ha totalizzato due vittorie, tutte l’anno passato, quattro secondi posti e undici terzi.

Tredicesimo nella prima stagione con la Rossa ha sempre migliorato il suo piazzamento: 8° nel 2019, 7° nel 2020 e 4° l’anno passato. Quest’anno è 6° dietro agli altri ducatisti Bagnaia, Bastianini e Zarco. Tutti in appena 24 punti.

Sul fronte degli zero, ne ha due, tre ciascuno il francese della Pramac ed i due italiani. Occasioni sprecate se si pensa che il leader del mondiale, Fabio Quartararo, ha un solo zero, in Olanda ed Aleix Espargaro addirittura nessuno.

Da quel che precede ci sentiamo di dire che Jack è cresciuto negli anni, come pilota e come personaggio e che è un perfetto numero 2. Nessuna squadra vorrebbe farne a meno, ed infatti la KTM non se lo è lasciato sfuggire, a meno di essere alla ricerca di una punta. O di volere giocare con due punte.

E questo è esattamente nelle intenzioni della Ducati che, da Casey Stoner in poi, è sempre alla ricerca del fenomeno che possa riportargli quel mondiale piloti che manca da Borgo Panigale dal 2007. Decisamente troppo tempo.

Con otto moto in pista gli uomini della Rossa hanno decisamente un bel vivaio nel quale pescare, ed è per questo che rinunciano a Miller per affiancare a Pecco Bagnaia un altra punta. La scelta, come è noto, è ridotta a due nomi: Enea Bastianini e Jorge Martin. Entrambi piloti veloci ed in crescita. Potenzialmente tutti e due fortunati possessori di grande talento, ancora non completamente espresso.

I numeri, ma anche il comportamento in gara, per il momento danno ragione ad Enea, e non solo perché è 4° nel mondiale mentre Martin è solo 11°. E nemmeno perché Bastianini quest’anno è salito sul gradino più alto del podio tre volte, mentre Jorge ha all’attivo solo due secondi posti.

I due infatti sono portatori di doti diverse: l’italiano ha una guida pulita, consuma poco le gomme ed è capace di fare la differenza nella seconda parte della gara, ma è debole in qualifica; lo spagnolo, al contrario è velocissimo nel giro secco e nella prima parte della gara. Dunque quale delle doti scegliere quando l’obiettivo è quello di affiancare a Pecco un altro numero uno? Perché questo è l’obiettivo: raddoppiare le punte per non rischiare, come sta accadendo quest’anno, di perdere l’ennesimo mondiale piloti pur avendo in squadra un pilota veloce, per di più con la migliore moto del lotto. Una maledizione che la Ducati si porta dietro dal 2017.

La scelta non è facile e per di più complicata da ragioni di marketing che Ducati nega ma che esistono: un team con un italiano ed un spagnolo gioca su due mercati.

Il passaggio nel team ufficiale, per entrambi i piloti, sarebbe una promozione importante con effetti notevoli sul mercato e ai voglia a dire che, in ogni caso, il trattamento tecnico e quello economico sono già definiti. Quando mai si è vista una Casa favorire un team satellite?

E’ vero quel che dice Carlo Pernat, che di Bastianini è il manager, che in Pramac si ha maggiore libertà di manovra in team di sponsor personali, ma siamo convinti che nessun pilota, specie se all’inizio della carriera, baratterebbe questi con il rosso delle Rosse.

Comunque la notizia importante, al di là della (difficile) scelta non è chi dei due sarà chiamato, ma il fatto che la Ducati vuole correre con un team con due punte. Il che equivale, in un certo senso, a dire a Pecco che dal prossimo anno dovrà guadagnarsi il ruolo di prima guida. Non a caso, infatti, a Bagnaia sarebbe stato bene lo status quo.

Rinunciare a Jack Miller può non essere un grande sacrificio, ma viene fatto anche dopo aver pesato Francesco Bagnaia. Ed è questa la grande incognita della coppia 2023. Più che chi dei due sarà il più veloce, andrebbe considerato il carattere. La domanda a questo punto diventa: chi fra Bastianini e Martin Pecco teme di più?

Ma anche dopo questa risposta c’è spazio per due soluzioni, una più conservativa dell’altra. La furia di Jorge o la calma di Enea? Occhio, che le apparenze ingannano.

 

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