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MotoGP, Quartararo: “Un incubo, la gomma si surriscaldava. Non riuscivo a guidare”

“L’errore è stato nostro, abbiamo utilizzato la media perché non abbiamo provato la dura. Cosa manca alla Yamaha? Velocità massima, accelerazione e grip al posteriore”

MotoGP: Quartararo: “Un incubo, la gomma si surriscaldava. Non riuscivo a guidare”

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Un Gran Premio amaro quello di Silverstone per Fabio Quartararo. Nonostante la penalità da scontare, il francese si è sciolto come neve al solo a causa della gomma, a tal punto da chiudere in ottava posizione davanti all’Aprilia di Aleix Espargarò. Ed il dispiacere per Fabio è grande, in particolare per le aspettative della vigilia, dove l’obiettivo era quello di provare a lottare per i piani alti.

“Sono molto dispiaciuto per questa gara – ha detto - abbiamo parlato a lungo della penalità che dovevo scontare, ma alla fine le problematiche sono state altri. Il problema principale è la gomma posteriore, soprattutto nel momento in cui mi sono ritrovato dietro agli altri piloti. Non riuscivo a guidare, era un incubo. Lo pneumatico si surriscaldava, perdevo in termini di prestazione e non riuscivo a guidare”.

La scelta del Diablo è stata la media, mentre Bagnaia ha optato per la dura.
“Ho scelto la media, perché non abbiamo provato la dura ed è stato un nostro errore. In condizioni come quelle di oggi pomeriggio, utilizzare la hard sarebbe stata la scelta giusta. Peccato per il risultato, ma è stato un incubo per me, specialmente quando davanti avevo diversi piloti. La gomma posteriore si è surriscaldata incredibilmente e a consumarsi velocemente, senza riuscire a capire il motivo”.

Oltre al tema gomme ci sono poi altri aspetti da colmare nel confronto con Ducati e Aprilia.
“Velocità massima, accelerazione e grip al posteriore. Preferisco però non parlare troppo di questo. Per noi è importante rimanere concentrati, dato che ci sono alcuni aspetti negativi che non possiamo migliorare durante questa stagione”.

Fabio cerca di smorzare la delusione, ma le difficoltà incontrate sono state ben evidenti.
“Possiamo essere veloci su tutte le piste, ma il fatto è che non esiste un tracciato fatto su misure per noi. Le prossime gare si svolgeranno infatti su piste con molte accelerazioni e lunghi rettilinei. Avremo poi il Giappone e la Thailandia, dove lo scorso anno non abbiamo corso, ma anche lì la situazione sarà la stessa”.

Sul podio di Silverstone brillano intanto Ducati e Aprilia, mentre le giapponesi sono chiamate a leccarsi le ferite.
“Sinceramente non so come lavorano le altre squadre. La cosa che posso dire è che nel mio box stanno lavorando molto e Yamaha ha all’interno diversi ingegneri italiani. Non conosco però il metodo dei nostri avversari”.

Infine una battuta sulla corsa iridata.
“Nelle ultime due gare ho perso molti punti e Pecco è in lotta per il titolo. Lui ha molta esperienza, inoltre Ducati ha tante moto in pista rispetto a noi e questo comporta un maggiore confronto di dati. Magari al venerdì siamo veloci, ma poi durante il weekend loro emergono visti i tanti dati a disposizione. La chicane del lon lap penalty? Secondo me è pericolosa”.  

 

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