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SBK, VIDEO - Teste di Casco: Noriyuki Haga, il samurai brianzolo

La nostra prima puntata della nuova rubrica è tutta dedicata a Noriyuki Haga, un re senza corona della SBK che però è entrato di diritto nel cuore di tantissimi appassionati, anche grazie ai suoi bellissimi caschi Arai che sono diventati iconici

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Alcuni piloti sono grandi professionisti, atleti pronti a sfide proibitive per chiunque e dediti in maniera quasi ossessiva al raggiungimento del proprio obiettivo in pista, ovvero vincere. Altri invece sono delle vere teste di 'casco', per cui abbiamo immaginato di dedicare proprio a questi una nuova rubrica, in cui ve li racconteremo passando proprio attraverso i loro caschi.

La prima puntata è dedicata al mitico Noriyuki Haga, uno dei piloti più spettacolari e spregiudicati che il Giappone ci abbia regalato e che pur non avendo mai vinto un titolo iridato è entrato nella storia della SBK soprattutto per il suo modo di correre. Nitronori ha sfiorato il mondiale 3 volte tra te derivate, ma quel titolo che il suo talento avrebbe meritato gli è sempre scivolato via dalle mani. Dalla gara in 500 nel 1998 a Suzuka, in cui diede filo da torcere ad un certo Max Biaggi alle bellissime lotte in SBK con una Yamaha R7 che in molti ritengono essere una delle più belle derivate che abbiano calcato le piste. Nori ha sempre incantato con la sua guida aggressiva, con i suoi sorpassi in punti impensabili per chiunque. 

Haga ha sempre corso utilizzando caschi Arai e sfoggiando delle grafiche aggressive e che hanno lasciato il segno. Tutte rappresentano al meglio la sua personalità, che poco ha a che fare con gli standard giapponesi a cui siamo abituati. Dalle fiamme gialle e rosse della prima versione alla bandiera giapponese di quella utilizzata negli anni della Ducati in SBK, passando per variazioni sul tema che però non hanno mai tradito il DNA del giapponese, che ha sempre amato l'Italia e si è guadagnato negli anni l'appellativo di samurai brianzolo. 

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