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MotoGP, VIDEO - Zarco: Dicevano che bisogna vivere il WDW per capirlo ed è vero

Johann si è goduto la grande festa di Misano: "Mi piacerebbe tornare a fare il Back Flip, ma non mi sto allenando e sono preoccupato! La parata il momento migliore del WDW. Sono contento della stagione, ma mi manca la vittoria"

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Johann Zarco sta vivendo un ottimo 2022 ed al momento è il miglior pilota Ducati in classifica generale, ma all'appello manca ancora la vittoria che fino a questo momento è stata solo sfiorata dal francese, ma mai agguantata. A Misano, durante il WDW, gli abbiamo chiesto se fosse pronto a festeggiare una vittoria con uno dei suoi mitici back flip, ma il francese non ci è apparso convinto di poterlo fare senza problemi, visto che non si sta allenando per farlo. Con Johann abbiamo anche parlato del momento d'oro della Francia in MotoGP grazie alle vittorie di Quartararo ed ai suoi podi con la Ducati, ma Zarco è convinto che per vedere altri francesi al top si dovrà attendere parecchio. 

Che ne dici di vincere la Race of Champions e fare un back flip?
"Non ci ho pensato! Magari potrebbe essere un buon warm up per la seconda parte di stagione. Perché no? Però non mi sto allenando a farlo e questo mi preoccupa un po’!".

Stai vivendo un ottimo 2022, cosa manca?
"Manca qualcosa perché non ho vinto ancora e questo sarà uno step importante, devo capire ancora come sfruttare la Ducati al meglio. Vedere che sono terzo in campionato prima della pausa mi da una motivazione forte, ma non ho ancora sentito di aver fatto il massimo su questa moto. Ma sono in una posizione buona e questa è una cosa positiva. Spero di essere più forte nella seconda parte di campionato". 

In Francia state attirando tanti appassionati tu e Fabio. Quando arriverà il prossimo francese in MotoGP?
"Può aiutare. E’ una cosa bellissima che Fabio vinca le gare ed al Sachsenring io sono stato secondo, la prima pagina su L’Equipè era il minimo, è il giornale più famoso in Francia ed è stata una cosa importante. Così possiamo far sognare i bambini e magari fargli venire voglia di provarci, di creare delle scuole. Ma il periodo in cui siamo è difficile, per cambiare le cose dobbiamo essere performanti a questo livello per almeno dieci anni. La mentalità che c’è in Spagna e Italia non credo possa esserci in Francia. E’ difficile perché questo sport costa tanti soldi ed in questo periodo diventa tutto troppo caro. Difficile per i bambini essere in tanti a correre in Francia". 

Che ne pensi del WDW, come hai vissuto questo grande evento per la Ducati?
"E’ particolare. Ieri ho fatto la parata partendo dal circuito, passando per Riccione, Misano, Cattolica ed è stato bellissimo.  Prima avevo fatto una passeggiata nel paddock e mi sono messo a vedere tutte le Ducati, le vecchie fanno capire ancora di più la passione delle persone che vengono qui. Poi alla parata è stato ancora meglio, si vede davvero la passione che c’è. Non è una marca qualsiasi, non fa moto normali. Fa moto uniche per ognuno e ci sono tantissimi tifosi qui. Sono riusciti a creare qualcosa di bello e sono stato felice di essere al WDW per la prima volta. Dicevano che bisogna viverlo per capirlo e dopo la parata posso dire di averlo capito". 

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