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SBK, Razgatlioglu: “Impossibile guidare la Yamaha M1 con il mio stile”

“Mi sono dovuto adattare, ma avrei bisogno di più tempo. Ogni pilota culla il sogno di approdare un giorno in MotoGP, ma al momento questo è non il mio caso perché non sono più così giovane. Sono sotto contratto con Yamaha e nel 2023 resto in Superbike, per il 2024 non ne ho idea”

SBK: Razgatlioglu: “Impossibile guidare la Yamaha M1 con il mio stile”

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Nel medesimo teatro dove lo scorso anno mise a segno una perentoria doppietta nelle gare “lunghe”, Toprak Razgatlioglu ha concluso al secondo posto il venerdì di prove libere del World Superbike a Donington Park. In testa al mattino, nella FP2 pomeridiana il campione in carica di Pata Yamaha With Brixx si è all’opposto fermato a mezzo secondo dal leader Jonathan Rea.

“Non sono pienamente soddisfatto, non lo ero neanche stamattina, malgrado avessi firmato il primo tempo nella FP1. Abbiamo cercato di individuare un giusto compromesso in ottica gara considerato che non salivo sulla moto da oltre un mese. Abbiamo compiuto dei passi in avanti quanto a grip, ma necessitiamo di più. In frenata mi sento troppo tendente allo ‘stoppie’, specialmente nell’ultima curva. Oggi si trattava solo del venerdì, domani sarà una giornata più importante dove apporteremo dei cambiamenti in tal senso. Nel 2021 iniziammo il week-end in modo simile, conquistando poi una bellissima doppietta grazie alle migliorie apportate al sabato mattina”.

Che cosa è accaduto con Phillip Oettl? Piccola incomprensione?

“Dopo il rettilineo di partenza, in uscita dalla prima curva, ha chiuso il gas senza guardarsi alle spalle. Proprio nel momento in cui stavo transitando. Non capisco perché non lo abbia fatto e, giustamente, mi sono arrabbiato. Successivamente gli sono rimasto in scia e, una volta sorpassato, gli ho fatto notare semplicemente: “perché non ragioni in queste situazioni?”.

Come ti spieghi lo svantaggio nel tempo sul giro da Jonathan Rea?

Come ampiamente risaputo, il grip della R1 viene meno. Quest’anno i tempi si fanno fin dal venerdì, basti vedere quelli odierni di Johnny, non troppo distanti dal record della pista. Sono convinto infatti che domani in qualifica si registrerà un nuovo primato cronometrico. Io ovviamente ci proverò”.

Reputi completamente chiusa la porta in direzione MotoGP?

“Al momento lo è perché il team ufficiale annovera già due piloti (Quartararo e Morbidelli, ndr), mentre strutture satellite di Yamaha non ce ne saranno più. Per quanto mi riguarda sono sotto contratto con la casa madre e il prossimo anno resterò qui in Superbike, mentre per il 2024 non ne ho idea”.

Un bilancio della prima presa di contatto con la M1 ad Aragon?

“Rispetto alla R1 con cui gareggio abitualmente, sono due moto assai differenti. La frenata è incredibile in quanto usi un singolo dito per farla. Mi sono sentito invece più alto del dovuto in termini di posizione in sella. In ogni caso ho pensato esclusivamente a guidare nonché a godermi il momento e nel complesso mi sono divertito. Ogni pilota culla il sogno di approdare un giorno in MotoGP, ma al momento questo è non il mio caso perché non sono più così giovane.

Il tuo miglior giro?

1:49.6, fatto segnare prima di pranzo. Penso che avrei potuto scendere facilmente sotto al muro del ’49, forse arrivando addirittura al ’47, ma sfortunatamente nel pomeriggio ha piovuto. In totale ho guidato all’incirca un’ora, avrei bisogno di ulteriore tempo. Nella prima uscita non mi trovavo a mio agio, dopodiché abbiamo apportato delle modifiche a livello elettronico e le sensazioni sono state decisamente migliori. Giro dopo giro mi sono dovuto adattare alla M1, ho notato l’impossibilità di guidarla con il mio classico stile.

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