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MotoGP, Guida all'utilizzo delle termocoperte: a qualcuno (le gomme) piace caldo

Breve tutorial all'utilizzo delle termocoperte, un accessorio ormai indispensabile non solo ai professionisti della MotoGP ma anche agli appassionati dei track day

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Negli ultimi tempi si è parlato spesso di pressioni e temperature degli pneumatici. E di come queste tendano addirittura ad aumentare se un pilota rimane a lungo in scia di un avversario.

Per questo motivo le pressioni di utilizzo di uno pneumatico vanno misurate a caldo e - nota per gli utilizzatori stradali - differiscono di molto da quelle consigliate sul libretto di uso e manutenzione!

La pressione ormai è diventata una scienza: una gomma che è salita troppo di pressione perde aderenza, per questo si cerca nel limite del possibile di far entrare in pista il pilota con la temperatura perfetta. Una cosa resa oggi possibile dall’utilizzo di termocoperte sempre più evolute.

La termocoperta va utilizzata sempre nell’uso agonistico, perché quando il pilota entra in pista sarebbe molto pericoloso lo facesse con una gomma ‘fredda’, ma anche nell’uso amatoriale è sempre meglio scaldarla e, nelle soste ai box, ricoprirla nuovamente con la termo spenta, per evitare di farla calare troppo di temperatura.

Una gomma non sufficientemente ‘calda’ può usurarsi in modo anomalo fino a ’strapparsi’ quando la parte superficiale della mescola aumenta di temperatura molto più rapidamente della parte interna.

Ormai per i team del motomondiale il riscaldamento degli pneumatici è un’arte. Si utilizzano box riscaldati all’interno dei quali, su una rastrelliera, vengono posti cerchi e pneumatici sui quali sono montate termocoperte sempre più dotate di tecnologia interna, per quanto riguarda sensori di temperatura.

L’uso delle termocoperte è in rapida crescita anche fra gli amatori dei trackday, e non solo per una questione di emulazione: con moto supersportive da oltre 200 cv, è necessario.

Certo, non sempre è indispensabile utilizzare termocoperte ‘tri-zone’, capaci anche di riscaldare il cerchio per ottenere una temperatura uniforme, ma ormai in commercio si trovano, come nel caso delle Thermal Technology oggetto della nostra descrizione, termo per tutti gli usi.

Le Thermal Technology sono utilizzate, fra i tanti team del motomondiale, dalla Ducati in MotoGP, all KTM Ajo in Moto2, passando per il team Leopard in Moto3. In Superbike la utilizza fra i tanti Aruba Ducati. La top di gamma è la Evo Tri Zone, capace di riscaldare contemporaneamente gomma e cerchio.

La Tri Evo ha le seguenti caratteristiche:

- Doppia zona di regolazione temperatura
- Riscaldatore cerchio integrato con regolazione temperatura indipendente
- Regolazione temperatura con unità di controllo digitale integrata
- Indicazione dello stato di riscaldamento mediante visualizzazione della temperatura attuale a display
- Temperatura del cerchio impostabile da 0 a 130°C
- Temperatura della gomma impostabile da 0 a 120°C
- Tessuto interno ignifugo
- Tessuto esterno ignifugo, resistente alle alte temperature, al taglio, all’acqua e all’olio
- Coibentazione triplo strato con esterno riflettente per attenuare la dispersione del calore
- Resistenze in fibra di carbonio ricoperte da strato di silicone termoconduttivo
- Elemento riscaldante con filamenti trasversali e longitudinali
- Consumo 1450W
- Colore nero
- Tutti i materiali usati rispettano le normative CE
- Garanzia di 3 anni, di 2 anni sulle parti elettroniche
- Venduto con esclusiva borsa per il trasporto

Taglie L – XL – XXL – XXXL

* S – M disponibili a richiesta * Colori e personalizzazioni a richiesta * A richiesta anche disponibile per centraline esterne.


Disponibile è anche la Evo Dual Zone, una termocoperta professionale che garantisce un riscaldamento omogeneo di tutta la gomma con la possibilità di regolare la temperatura grado per grado, la Race, una termo facile da usare con regolazione della temperatura integrata, la Pro, per uso professionale con temperatura pre-impostata e la Performance, pensata per chi si avvicina alla pista. Ancora più ‘semplice’ è la Easy.

Ecco cosa pensano i piloti sull'uso delle termo:

“Le termocoperte semplificano molto la vita dei piloti perché le nostre gomme funzionano bene solamente a temperature molto elevate - spiega Pecco Bagnaia - La copertura termica ci dà un aiuto fondamentale e ci permette di entrare in pista con gli pneumatici già pronti, in modo da potere spingere fin dal primo giro. Ormai questo accessorio è diventato fondamentale non solo nei fine settimana di gara, ma in tutti i nostri allenamenti in pista. A un pilota serve nella stessa maniera del casco e della tuta e questo perché non aiuta solamente a migliorare le proprie prestazioni, ma sono soprattutto la sicurezza. Entrare in pista con una gomma fredda significa metterci tantissimo tempo a portarla alla corretta temperatura di esercizio. Non utilizzando le termocoperte bisognerebbe prendere enormi rischi per riuscire a scaldare gli pneumatici in fretta, senza contare che questo potrebbe provocare un consumo anomalo che ne pregiudicherebbe durata e prestazioni.”

“È molto importante utilizzare le termocoperte, prima di tutto è una questione di sicurezza perché nei primi giri è difficile portare gli pneumatici alla corretta temperatura velocemente - aggiunge Alberto Giribuola, capotecnico Enea Bastianini  - Bisognerebbe forzare nella guida, ma in quel momento sarebbe troppo pericoloso, i piloti si troverebbero in una situazione molto critica. Il secondo punto: quando si usano gomme con temperature del battistrada molto basse e si inizia a spingere, è anche possibile incorrere in usure strane, perché lo pneumatico non lavora ancora nel suo range ottimale. Per questo motivo, come si dice in gergo, si possono strappare e questo porta a un consumo anomalo della gomma. Infine, le termocoperte sono importanti per quanto riguarda il mantenimento della corretta pressione dello pneumatico. Riuscendo a scaldare la gomma, e di conseguenza anche l’aria al suo interno, si possono impostare delle pressioni molto vicine a quelle reali che si avranno quando la moto è in pista. Così facendo, il funzionamento dello pneumatico risulterà più costante, in generale, e migliore".

Perché le termocoperte sono così importanti?

"Noi piloti ci affidiamo moltissimo alle termocoperte perché ci aspettiamo, ogni volta che usciamo dai box, di trovare le gomme nelle stesse condizioni - risponde Jack Miller - Fondamentalmente le uniche cose che possiamo controllare sono la temperature degli pneumatici e la loro finestra di utilizzo. Termocoperte che ci permettono di essere così precisi nel controllo di questi parametri ci fanno sentire sicuri e sono sicuramente fondamentali per ottenere le migliori prestazioni".

L'importanza delle termocoperte è cambiata negli ultimi anni?

"Senza nessun dubbio. Al giorno d'oggi non si può montare una gomma e pensare di usarla senza averla prima riscaldata adeguatamente: sarebbe un disastro. In passato, quando ero bambino, ricordo che dove vivevo faceva molto caldo e non abbiamo mai usato le termocoperte. È stato uno shock per me quando mi sono reso conto che dovevo fare affidamento su un dispositivo per portare le gomme in temperatura invece di farlo io stesso".

Qual è la sensazione quando si è in pista con una gomma fredda e ti è mai successo?

"Certo che mi è successo e, credetemi, è una sensazione orribile, generalmente finisce tutto con un highside. Ne ho avuti due o tre davvero grandi nei miei giri di uscita dal box, è accaduto in curve molto, molto lente, non facevo nulla di strano, ma appena ho piegato la moto ha perso aderenza, quando hai gomma fredda la moto va completamente di traverso sparandoti in cielo. Normalmente non si scivola in queste occasioni, ma si viene catapultati direttamente in aria, quindi è una sensazione davvero terribile. Può sembrare esagerato, ma se c’è una corsia box molto lunga, come ad esempio a Portimao o a Le Mans, la temperatura dello pneumatico scende molto già nel tempo che ti serve per percorrerla prima di entrare in pista. Questo è il motivo principale per cui abbiamo chiesto di accorciare la pitlane in Portogallo: questo sottolinea quanto sia fondamentate avere una temperatura corretta delle gomme, non solo per le nostre prestazioni ma anche per la nostra sicurezza".

Ed ora seguite il breve 'tutorial' di Massimo Branchini, capotecnico di Augusto Fernandez in Moto2 sull'uso corretto delle termo!

 

 


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