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MotoGP, Zarco: "Martìn è spagnolo, Bastianini italiano: Ducati, nel dubbio scegli me!"

"Ci ho scherzato con Dall'Igna e Ciabatti, tra Spagna e Italia c'è proprio la Francia. La squadra ufficiale sarebbe un sogno, ma io sto benissimo in Pramac, c'è un gruppo affiatato e sarebbe un peccato romperlo"

MotoGP: Zarco: "Martìn è spagnolo, Bastianini italiano: Ducati, nel dubbio scegli me!"

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Johann Zarco è diventato al Sachsenring il primo pilota Ducati in classifica iridata ed anche se ancora non ha vinto una gara, la sua concretezza gli consente di essere ancora in piena corsa per il titolo iridato. Tra il talento, l'aggressività ed anche l'anagrafe di Bagnaia, Bastianini, Miller e Martìn, è il francese la vera ancora di salvezza di una Ducati che mette in pista quasi certamente la migliore moto del lotto, anzi le migliori otto. Johann è quello che ha sbagliato di meno ed anche il pilota che è cresciuto di più in questa stagione tanto da suggerire che una vittoria di tappa gli consegnerebbe quella iniezione di fiducia necessaria per fare un vero e proprio salto di qualità. 

Zarco può essere considerato un sopravvissuto della MotoGP, perché altri al suo posto sarebbero stati fagocitati dalla pessima stagione in KTM e da quel finale a dir poco rocambolesco di un rapporto mai decollato. Il francese ha invece mantenuto i nervi saldi, ha ben figurato in LCR quando ha dovuto sostituire Nakagami ed ha sfruttato alla grande l'opportunità che gli è stata offerta da Gigi Dall'Igna, che in Johann ha trovato un grandissimo valore aggiunto per sviluppare la Desmosedici fino a quello che rappresenta oggi la moto italiana, ovvero il riferimento per tutti. Fino a punto da scherzare sull'ipotesi di essere proprio lui la scelta migliore per quel posto al fianco di Bagnaia nel 2023. 

"Ci sono ottimi rapporti con la Ducati, parlo con loro direttamente - ha detto Johann in conferenza - non ho bisogno di un manager. Ho la mia storia e sono abbastanza grande per parlare con loro direttamente. Sappiamo entrambi che restare in Ducati è la migliore opzione per me per crescere ancora ed arrivare alla vittoria. Avere una moto ufficiale in Pramac va benissimo per me, non abbiamo ancora firmato perché stiamo parlando di dettagli. Ma sappiamo che ci metteremo d’accordo. Adesso, pur conoscendo tutti i piloti che saranno su una Ducati nel 2023, non sappiamo ancora chi sarà al fianco di Pecco. Scherzando con Ciabatti e Dall’Igna sul dubbio se prendere uno spagnolo o un italiano, gli ho detto che potevano prendere quello di mezzo, cioè il francese. Devono prendere in considerazione tante cose, ma sanno benissimo che io sto bene in Pramac e la mia relazione con Campinoti è perfetta. Anche per gli sponsor della squadra è importante avere un pilota veloce, quindi penso che sia bello restare con Pramac. Dall’altra parte però c’è il prestigio della squadra ufficiale, e se dovessi vincere delle gare e diventare un pretendente per il titolo allora magari sarebbe bello arrivare in Factory". 

La prima parte del 2022 è andata bene per te.
"Sono felice per come stanno andando le cose. Non ho iniziato bene come nel 2021, ma ho cercato di restare concentrato in ogni fine settimana dando sempre il massimo e continuando a lavorare sulla Ducati, la GP22 qualche volta si è rivelata un po’ più difficile da mettere a punto. Sembrava quasi che diventasse più difficile andando avanti, ma poi sono arrivati degli ottimi risultati in gara e di questo sono davvero felice. La GP22 è una moto impressionante, fa dei tempi incredibili in qualifica. Il modo in cui Pecco la guida è assurdo. Ma a volte è molto sensibile alle modifiche e penso che questa caratteristica sia anche alla base di alcune cadute di Pecco, perché ci puoi andare fortissimo, ma se non è tutto perfetto al 100% puoi avere qualche sorpresa. Ed a volte le sorprese costano care". 

Se guardiam le tue ultime gare, stai facendo una scalata verso la vittoria. Assen sarebbe il posto perfetto. 
"Mi piacerebbe che fosse così! Perché no? Sarebbe fantastico continuare la scalata, penso che la pioggia possa anche aiutarci. Soprattutto se dovesse piovere solo domani, questo mi permetterebbe di risparmiare un po’ di energie fisiche, le gomme da pioggia fanno muovere la moto di più. Per me queste condizioni potrebbero essere grandiosi. Potremmo anche scoprire domani che pioverà in FP2 ed FP3, quindi questo ci porterebbe a dover spingere al massimo da subito in FP1 ed è qualcosa che io riesco a fare bene. Serve andare in Q2 per qualificarsi bene, cercare di stare in prima fila. Se voglio salire sul podio serve questo, questa nuova carena aiuta, regala sensazioni migliori e quindi credo di poter essere molto competitivo". 

Quartararo sta scavando un solco, pensi sia colmabile?
"Quello che è impressionante di Fabio dal punto di vista della pura tecnica di guida è la sua abilità a portare il peso di essere il campione del mondo come fa lui. Sta lottando per vincerlo di nuovo, c’è tanta pressione, te la metti da solo in certe situazioni. Sai di poter vincere perché lo hai già fatto e quindi vuoi assolutamente riuscirci. Poi chi ti è attorno si aspetta che tu vinca ed ora lui ci sta riuscendo. Per me è impressionante che abbia questa maturità, l’ho visto molto bene a Barcellona ed anche al Sachsenring. In entrambe le gare ha tenuto un ritmo impressionante, mentre tutti gli altri piloti stavano soffrendo con le gomme. Ha la velocità nei primissimi giri di gara per scavare un gap e dopo diventa difficile per tutti riprenderlo. Tutti vorremmo riuscirci, ma non tutti possono farlo". 

Tu stai iniziando a sentire la pressione?
"Non ho sentito mai una vera pressione, sono concentrato solo sul performare bene sulla moto. Io mi sento bene qui in Pramac, tutti sanno che la squadra ufficiale è un passo in avanti, una sorta di sogno. Ma io non avverto pressione. Ad inizio stagione il mio unico obiettivo era fare dei risultati abbastanza buoni da poter continuare assieme in Ducati ed anche essere tenuto sempre in considerazione. E devo dire che stanno facendo un grande lavoro, non ci sono pensieri negativi. Nulla". 

Alla fine della gara del Sachsenring eri distrutto, mentre in passato facevi dei backflip. E' cambiato qualcosa?
"Abbiamo dieci anni di differenza io e Fabio! Il mio stile mi porta a guidare con molta pressione, molta intensità. Mi piacerebbe poter correre in modo più rilassato, ma se lo faccio sono meno veloce ed il mio obiettivo è solo quello di essere veloce. Mi alleno sempre al massimo per farmi trovare sempre meglio. Magari dopo questa pausa tornerò più riposato, non lo so". 

Si parla di cambiamenti in MotoGP, come la vedresti una sprint race al sabato?
"La sprint race sarebbe un bello show. Ma per quanto è intensa oggi la MotoGP, non credo che almeno io sarei in grado di fare una gara al sabato e poi farmi trovare pronto la domenica. Magari la superpole mi piacerebbe, sarebbe una cosa bella. Un giro secco, bellissimo e senza l’aiuto di nessuno da seguire. Questa sarebbe una idea bella, migliore della sprint race. Il modo in cui corriamo è diverso rispetto alla F1, le nostre gare sono più brevi rispetto alla F1. Magari con gare più corte sarebbe comunque un bellissimo show, al Sachsenring avevamo un gap tra i piloti già molto grande dopo 30 minuti con Fabio. Secondo me se un appassionato capisce come funziona il fine settimana di gara della MotoGP, funziona già adesso benissimo. Se invece pensiamo solo allo show, allora le cose cambiano". 

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