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MotoGP, Mir e Rins preoccupati: “Il mercato piloti è un casino, c’è poca chiarezza”

“C’è il rischio che qualcuno rimanga a piedi. Io sono stato messo sulla Honda, sulla Ducati e sulla Yamaha”, Rins: “Non sarà facile fare la giusta scelta per il 2023, vorrei già decidere questo weekend”

MotoGP: Mir e Rins preoccupati: “Il mercato piloti è un casino, c’è poca chiarezza”

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Pista e mercato. Sono questi i temi caldi in casa Suzuki alla vigilia del weekend di Assen, ultimo appuntamento del Motomondiale prima della pausa estiva.

Il primo a intrattenersi con i media è Joan Mir, il quale spiega le aspettative in vista del fine settimana.  

“Qua ad Assen il meteo è sempre particolare – ha ricordato –  le condizioni meteo magari non aiuteranno, ma sono convinto che la Suzuki possa comportarsi bene ed essere competitiva. Nel 2021 mi sono trovato bene con la moto e penso che quest’anno abbiamo un ottimo pacchetto. Assen potrebbe quindi diventare un tracciato positivo per noi”.

L’attenzione si sposta poi su eventuali novità da portare in pista.

“Non ho ancora parlato con la squadra, lo farò più tardi. Quello che abbiamo provato a Barcellona dovremo rivalutarlo qua in Olanda come ad esempio l’assetto o la carena. Non ho bisogno di grandi novità, semmai di capire e valutare nel dettaglio le componenti, cercando di seguire la linea che abbiamo tracciato, dato che la Suzuki è una moto competitiva”.

A proposito di carena, Mir non lesina una battuta.  
“Rins ha fatto una scelta diversa di carena senza provarla (sorride). Per quanto riguarda la nuova carena non ci sono sostanziali differenze. Le ho provate entrambe, magari con una hai più downforce rispetto all’altra, ma alla fine le differenze sono minime, dato che non cambia il carattere delle moto. Forse in alcuni casi hai maggiore peso al posteriore, considerando che magari un pilota spera di ottenere un migliore ingresso di curva”.

Non manca poi una battuta riguardo all’affiancamento di un coach per il 2023.
“Perché no? Ogni cosa può essere utile, ma bisogna avere la figura giusta. Adesso però penso ad Assen. Arriviamo qua dopo il GP del Sachsenring, dove abbiamo fatto un bel lavoro e mi trovavo bene con la moto, infatti potevamo lottare per il podio. Purtroppo in gara non è andata come volevo”.

In seguito spazio al mercato.
 “Il mio futuro? Se già lo sapessi sarei tranquillo. Al momento però non so nulla. Di sicuro ci saranno tanti cambiamenti, alla fine questo mercato è un bel casino. Prima mi davano in Honda, poi in Yamaha, poi in Ducati. Al momento non c’è chiarezza. Se i manager non si muovono in fretta qualcuno rischia di rimanere a piedi”.

Marquez?

“Penso che Marc rimarrà sempre il riferimento della Honda”.

A prendere la parola è poi Rins.
“Mi sento meglio rispetto al Sachsenring e alla fine ho fatto la scelta giusta a non correre. Non ho dolore al polso e questa è una cosa positiva. Per quanto riguarda invece le sensazioni in sella alla moto lo scoprirò domani”.

Per lo spagnolo serve invertire la rotta.  
“Purtroppo è da Portimao che non faccio punti e dovrò fare le dovute valutazioni del caso e capire il perché. La Suzuki ha certamente più potenziale e velocità rispetto al 2021, questa è una pista che ho cerchiato sul calendario per essere veloce, considerando ovviamente l’evoluzione delle condizioni del  polso”.

Sul tema mercato anche Rins viene incalzato.
“Ho alcune opzioni per il futuro, mi ha fatto molto piacere avere questi interessamenti da parte di alcune Case. Al momento non ho ancora deciso nulla, ma vorrei farlo il prima possibile. Mi piacerebbe già questo weekend, ma devo capire e valutare. Tutte le opzioni sono molto interessanti, alcune sono migliori rispetto alle altre. Sono in una buona situazione e non sarà facile scegliere”.

Ovviamente Rins ha delle priorità.
“Mi piacerebbe avere una moto 2023, questo sarebbe un aspetto non da poco. Il fatto è che potrebbe non essere così. Ma anche se non lo fosse andrebbe bene lo stesso”.

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