Altroconsumo ha effettuato un'indagine molto interessante, sul prezzo dei carburanti. Hanno monitorato il prezzo per un anno (dal 29 marzo 2021 al 12 aprile 2022), confrontando l’andamento delle principali insegne lungo le strade e autostrade italiane. L’indagine ha coinvolto tutte le insegne di rilevanza nazionale: per quelle presenti nei centri urbani e lungo le arterie extraurbane sono state considerate le compagnie che hanno almeno 1000 impianti a livello nazionale presenti almeno in 100 province; per quanto riguarda la rete autostradale, sono state considerate le insegne che hanno almeno 40 distributori presenti almeno in 11 regioni. Sono stati monitorati i prezzi dei carburanti di 14.506 distributori della rete urbana ed extraurbana e di 455 distributori della rete autostradale. Per le due reti di vendita e per ogni tipo di carburante, è stato preso in esame il costo in modalità “self” (a esclusione di metano e gpl, in quanto è obbligatoria la modalità “servito”) ed è stato calcolato il prezzo medio a settimana per provincia e per insegna, effettuando una media ponderata in base ai volumi di vendita dei carburanti per cui era presente il dato sul sito del Ministero della Transizione ecologica.
Dannata guerra!
La pandemia e il conflitto tra Russia e Ucraina hanno aggravato notevolmente la situazione economica e la politica globale. “In particolare, le conseguenze di questi fenomeni hanno avuto una ricaduta significativa sui prezzi della benzina, del gasolio e del gpl. Il temporaneo taglio sulle accise attuato dal Governo non è stato sufficiente per risolvere questa condizione, infatti, il prezzo del carburante è aumentato dapprima in maniera più contenuta (2% a settimana da gennaio a fine febbraio 2022), dopodiché in modo quasi esponenziale. Solo nella prima settimana di marzo il prezzo alla pompa ha infatti subìto un balzo dell’8,94%. Inoltre, Recentemente, il prezzo della benzina in modalità “self” si è alzato sopra quota 2 euro al litro”- ha dichiarato Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo. “Al fine di rendere il prezzo dei carburanti meno gravoso per le famiglie italiane, come Altroconsumo abbiamo chiesto al Governo di intervenire in maniera strutturale e duratura, agendo direttamente sull’Iva, riducendone l’attuale aliquota del 22% e azzerandola del tutto quanto meno durante i periodi di emergenza, in modo da mettersi al riparo da eventuali eccessivi aumenti futuri”. È possibile sostenere questo appello sottoscrivendo la petizione online.
Dove conviene fare benzina?
In questo difficile contesto, è fondamentale per i consumatori saper scegliere accuratamente il distributore più conveniente per fare il pieno. Dall’indagine emerge che, per quanto riguarda le grandi insegne presenti nei centri urbani e nella rete extraurbana, i prezzi della benzina sono abbastanza allineati. Tamoil è in vetta alla classifica come la compagnia con il prezzo medio più conveniente. Al contrario, Api-Ip e Agip Eni sono quelle più care, ma comunque rientrano in una forbice di prezzo ridotta a solo circa il 2% in più. Per quanto concerne la rete autostradale, si contendono il primo posto equamente Tamoil, Q8 e Sarni Oil; segue Agip Eni, con prezzi medi superiori di circa il 4%.
Diesel: AGIP, la più cara
Anche per i prezzi del gasolio praticati nella rete urbana ed extraurbana dalle grandi compagnie le differenze non sono elevate: in testa alla classifica troviamo Tamoil, mentre la più cara è Agip Eni (circa +3%). Per la rete autostradale la forbice invece si allarga, l’insegna più conveniente risulta essere Sarni Oil, seguita da Tamoil, Q8 ed Esso. L’insegna più cara è Agip Eni, con i prezzi medi più elevati di circa il 7%. Dall’indagine emerge che le possibilità di risparmio per i consumatori sul gpl sono decisamente più ampie. Dal confronto tra i prezzi del gpl praticati dalle grandi insegne nei distributori della rete autostradale, la compagnia più conveniente è Q8, dove il rifornimento costa in media l’11% in meno rispetto alla più cara Api-Ip. Nonostante in autostrada gli impianti di metano da autotrazione siano decisamente meno rispetto agli altri tipi di carburante, Sarni Oil risulta l’insegna meno costosa, mentre ultima in classifica è Esso, dove il pieno costa in media circa il 12% in più.
"Pompe bianche": convengono (quasi) sempre
L’indagine Altroconsumo ha preso in considerazione anche le cosiddette “pompe bianche” cioè gli oltre 4mila piccoli distributori indipendenti sparsi sul territorio nazionale, e gli impianti con brand delle catene della grande distribuzione, che sono state comprese nell’analisi dell’andamento dei prezzi. Considerando il prezzo finale alla pompa, dalla prima rilevazione di Altroconsumo (29/3/2021) all’ultima (12/4/2022), il metano da autotrazione è quello che ha subìto un aumento dei prezzi più che raddoppiato (+106%), seguito dal gpl (+30%). Gli aumenti, più contenuti, ma comunque evidenti si sono registrati per le insegne di gasolio (+23%) e quella di benzina (+12%). Da notare in positivo i prezzi applicati dagli impianti delle catene della grande distribuzione (spicca Carrefour, dove dall’inizio dell’anno il prezzo della benzina è diminuito dell’1,2%), mentre, contrariamente alla vulgata comune che dà per economiche le pompe bianche, in queste ultime il prezzo di benzina e gasolio è rimasto in media più elevato di quello applicato dalle grandi compagnie.