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MotoGP, Razali: "Un pilota italiano non è la priorità per il 2023"

"Ci sono più piloti che moto al momento, siamo in una buona posizione e possiamo aspettare. Si parla di Vietti, ma ci sono piloti oggi in MotoGP giovani e con più esperienza, noi vogliamo fare risultati subito con l'Aprilia"

MotoGP: Razali:

Il 2022 del WithU RNF non è di certo una stagione ricca di soddisfazioni. Andrea Dovizioso sta vivendo una stagione disastrosa in sella ad una Yamaha che al momento solo Fabio Quartararo riesce a far volare ed il suo compagno Darryn Binder sta facendo i conti con un pasaggio in MotoGP che oggi possiamo definire decisamente troppo affrettato.

Ma le cose cambieranno presto per la squadra di Razlan Razali, che ha stretto un accordo con l'Aprilia per diventare team satellite della Casa di Noale ed al momento è in una posizione di forza sul mercato piloti. Con il ritiro della Suzuki, sono infatti diventati molto di più i piloti disponibili che le moto libere, per cui il malese è nela condizione di poter scegliere al meglio, considerando poi che avrà a disposizione una delle moto più competitive del lotto e che è diventata ovviamente molto appetibile per tutti i piloti. 

"Siamo in una buona posizione per aspettare e vedere cosa faranno le altre squadre - ha dichiarato Razali a Speedweek -  Ci sono più piloti che moto, dobbiamo solo aspettare e vedere cosa succede. Ci sono ancora dei piloti MotoGP giovani ed esperti. Anche ragazzi giovani che hanno cinque o sei anni di esperienza. Alcuni manager piloti ci hanno contattati quando abbiamo annunciato il cambio di moto scegliendo Aprilia. Alla fine siamo l'unica squadra privata rimasta con moto libere. Aprilia sta impressionando anche con le prestazion di Aleix e Maverick. Siamo l'ancora di salvezza per i nuovi arrivati, ma anche per chi teme di perdere il proprio posto in MotoGP. Quindi possiamo aspettare di vedere come si sviluppano le cose".

Razali è sicuro di avere molto tempo davanti per decidere. 

"Penso che aspetterò il più a lungo possibile. Ovviamente dobbiamo soddisfare i nostri sponsor allo stesso tempo. Direi che a Silverstone sapremo in che direzione andare. Attualmente il 90 percento dei nostri sponsor proviene dall'Italia. Con Aprilia il prossimo anno sarà ancora più chiaro il nostro legame con l'Italia. Dato che abbiamo a bordo il marchio Aprilia, un pilota italiano non è una priorità per noi. Non ci sono nemmeno molti piloti italiani al momento. Si parla di piloti come Vietti, ma ci sono alcuni piloti che hanno più esperienza. Piloti che sono in MotoGP da un anno e possono ancora crescere a dovere. Ecco perché al momento non dobbiamo prendere nessuno dalla Moto2. I nostri sponsor lo capiscono, quindi non c'è pressione per firmare con un pilota italiano".

Sembra chiaro che non ci sia più spazio per Binder nel 2023, mentre Dovizioso si è autoescluso da qualsiasi ipotesi di proseguire. 

"Non prenderemmo un pilota della Moto2 per sostituire Darryn. Non è il nostro stile. Tuttavia, non siamo ancora d'accordo nemmeno con Darryn, perché ci sono ancora molti possibili candidati. Vogliamo ottenere risultati subito con Aprilia. Negli ultimi quattro anni, ma soprattutto negli ultimi due anni, non abbiamo ottenuto risultati particolarmente positivi. Voglio dimostrare ad Aprilia che possiamo portare subito buoni risultati, se troviamo i piloti giusti".

Razali ha anche spiegato la condizione tecnica con cui la squadra inizierà la stagione. 

"Avremo l'ultima versione della RS-GP, dall'ultima gara del 2022. La moto sarà ancora evoluta per tutta la stagione, quindi dovrebbe costituire una buona base. Non credo che stiano riposando sugli allori in Aprilia. L'intero team è molto motivato. Sono una squadra vincente e vogliono mantenerla così. Stiamo anche discutendo sulla struttura tecnica. Il supporto di Aprilia per noi è importante perché la moto è nuova per noi e ci sono tanti ragazzi nel team. Vogliamo ridurre al minimo i problemi, quindi dal giorno dell'annuncio stiamo parlando con Aprilia di come strutturare al meglio la squadra. Più supporto riceviamo dalla fabbrica, meglio è per tutti". 


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