Aleix Espargarò è un caso più unico che raro nel motomondiale. Aveva debuttato in 125 nel 2005 (la prima wild card è datata addirittura 2004) ma ha dovuto aspettare 17 anni per riuscire a vincere la sua prima gara. Lo ha fatto in Argentina, pochi mesi fa, e ora, con la sua Aprilia, è il piena lotta per il titolo, a 22 punti da Quartararo.
Una bella storia, durante la quale il pilota spagnolo ha dovuto affrontare tanti ostacoli, rischiando anche di smettere. Lo ha raccontato in un’intervista rilasciata a DAZN Spagna, sottolineando come il fratello Pol sia stato fondamentale in quel momento.
Aleix correva in 250, ma era rimasto senza una sella.
"Mio fratello mi ha dato una mano - ha aperto il baule dei ricordi - Mi ha detto: ‘Ti darò uno stipendio, verrai con me in pista, mi aiuterai per quello di cui ho bisogno".
Il loro rapporto ha fatto capire ad Aleix che non doveva mollare: “quando Pol ha vinto il campionato Moto2, ho detto: 'Pol l'ha vinto, ma io mi sento parte di quella vittoria perché ho sofferto con lui'. Ricordo che lo vedevo piangere quando perdeva le gare contro Redding, lo abbracciavo e gli dicevo: “forza, vinceremo questo campionato". Mi ha fatto uscire un po' dall'idea di stare a casa, di non avere nulla”.
Dopo tanta fatica, è arrivato il momento di raccogliere i frutti.
"La mia carriera sportiva è stata molto poco strutturata, anzi, moltissimo - può sorridere ora - Probabilmente, in gran parte è stata colpa mia, ma da un’altra parte forse non è stata tanto colpa mia. Ho trovato la stabilità solo a 26-27 anni. Negli ultimi 4-5 anni credo di aver fatto un buon lavoro, ma non prima. Ci sono stati molti ostacoli sulla mia strada”.