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SBK, Canepa: “In futuro le moto si guideranno come fa Toprak oggi”

“In Yamaha mi sento dentro a una grande famiglia. I piloti Yamaha in SBK hanno un talento straordinario e talvolta sono io a dover apprendere da loro. Ho ancora la pelle d’oca a pensare al Mondiale 2021. Emozione indescrivibile essere premiato sul podio della 8H di Suzuka”

SBK: Canepa: “In futuro le moto si guideranno come fa Toprak oggi”

Niccolò Canepa può rappresentare un classico esempio di poliedricità nel motociclismo. Mondiale Endurance FIM EWC, CIV Superbike e FIM Enel MotoE World Cup. Tre impegni probanti, impreziositi dal fondamentale ruolo di collaudatore e riders coach per Yamaha nel World Superbike, che fanno del pilota genovese uno degli stakanovisti per eccellenza dell’intero panorama internazionale. In una recente video intervista rilasciata a FedermotoTV, il diretto interessato ha voluto ribadire come non vada particolarmente d’accordo con il “divano di casa”...

“Quest’anno sono bello impegnato. I week-end per godersi del tempo libero sono diventati zero, però da una parte sono contento perché mi fa piacere stare in moto e tenermi in allenamento”, ha esordito scherzosamente.

Nel CIV per vincere

Dalla seconda metà del 2021, Canepa è coinvolto nel CIV SBK sotto le insegne di Keope Motor Team. Voluto fortemente dalla filiale italiana di Iwata, il progetto sta già dando i suoi frutti con numerosi piazzamenti a podio. Le ambizioni tuttavia sono altre e, almeno per quest’anno, i sogni-tricolore sono rimandati per cause di forza maggiore: “Nel 2021 siamo saliti sul podio immediatamente e mi sto trovando benissimo con la squadra. Quest’anno eravamo partiti con l’intenzione di prendere parte interamente al campionato italiano, ma, sfortunatamente, non è stato possibile per via delle concomitanze con EWC e SBK. Il CIV è cresciuto in modo incredibile, ci sono un sacco di piloti di alto livello e categorie interessanti, così come giovani in crescita. Siamo qui vincere e perciò adesso l’obbiettivo è fare tutta una stagione, cercando nel frattempo di dare il massimo nei primi tre round del 2022 (il prossimo questo week-end al Mugello, ndr)”.

L’avvicinamento all’EWC

Detto del CIV, Canepa non hai mai nascosto l’importanza personale dell’Endurance. Una realtà in cui è ormai un punto di riferimento, tanto da essere diventato il primo italiano della storia a laurearsi campione di specialità nel 2017 ed a vincere al Bol D’Or: “Ammetto che fino al 2015 non sapevo nulla di Endurance. Andrea Dosoli (racing manager di Yamaha Motor Europe, ndr) da tempo me lo stava proponendo, però poi avevo sempre trovato una sella nel Mondiale SBK. Successivamente, dopo essere rimasto di nuovo a piedi, ho deciso di accettare l’offerta per cimentarmi in una nuova avventura. L’EWC è emozionante, in continua crescita e posso ritenermi soddisfatto per essere riuscito a vincere un titolo e numerose gare. Non dimenticherò mai la premiazione da campioni del mondo sul podio della 8H di Suzuka. Un momento indescrivibile, anche se in generale sono arrivato secondo fin troppe volte”.

Niccolò Canepa in festa sul podio della 8H di Suzuka 2017 insieme ai membri dell'equipaggio di GMT94 Yamaha

Preparazione e alternanza

“Soprattutto nei primi anni nel Mondiale SBK faticavo sul passo, non gestivo bene gli pneumatici. Oggi invece, grazie all’Endurance, ho capito come riuscirci. So di poter essere competitivo in ogni passaggio. A livello fisico devi essere preparato per forza, altrimenti non porti a termine le 24H. Ed è senza dubbio un vantaggio per le gare ‘sprint’. Per un discorso di completezza, mi piace alternare gare brevi e lunghe perché nell’EWC manca il classico duello corpo a corpo, oppure l’importanza di essere davanti alla prima curva.

Motorsport elettrico (?)

Per non farsi mancare nulla, quest’anno Canepa è inoltre tornato in MotoE, in cui aveva già militato nel biennio 2019-20, con WithU GRT RNF Team. Lo scorso mese di maggio si è tolto la soddisfazione di centrare il primo podio in carriera a Le Mans: “La MotoE non è semplice. Energica non è identica alle moto tradizionali e richiede uno stile di guida che a me viene un po’ innaturale. Mi ci vuole sempre un attimo a riabituarmi, solo che i minuti in pista a nostra disposizione sono limitati. Devo essere più svelto, ma abbiamo le carte in regola per giocarci regolarmente il podio. Se l’elettrico diventerà il futuro del Motorsport? Quanto a mobilità cittadina si, arduo pensare che possa sostituire le moto attuali a breve termine. Anche se la tecnologia corre veloce, tale processo richiede del tempo e pertanto reputo più fattibile creare dei modelli ibridi.

Riders coach

Chiosa finale per il ruolo che ricopre abitualmente nel World Superbike. Attraverso video, analisi dei dati e della telemetria, Canepa aiuta costantemente da bordo pista i quattro piloti Yamaha (Razgatlioglu, Locatelli, Gerloff e Nozane, ndr): “Si è creato un solido rapporto, in Yamaha mi sento dentro a una grande famiglia. Hanno un talento straordinario e talvolta sono io a dover apprendere, malgrado la mia esperienza. Mi piace studiare il loro metodo di lavoro e relativo stile, specialmente quello di Toprak che è qualcosa di totalmente differente dagli altri. In futuro penso che le moto si guideranno come sta facendo adesso. Vincere il Mondiale è stata un’emozione incredibile e, come se non bastasse, Yamaha si è imposta anche tra i costruttori, team e piloti indipendenti con la coppia GRT-Gerloff, ottenendo pure il riconoscimento di rookie of the year con Locatelli. A pensarci ho ancora la pelle d’oca. Quando sei in moto pensi esclusivamente a te stesso, mentre nel mio caso la responsabilità è doppia”, ha puntualizzato.

Photo credit: daniguazzetti.com, fimewc.com

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