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MotoGP, Ezpeleta: "Flop Mugello? Vedremo dopo Misano se fare due GP in Italia"

Il CEO di Dorna: "La concomitanza con la F1 a Montecarlo è stato un errore, in Italia la Ferrari ha un peso. Capiremo a Misano quanto il ritiro di Valentino pesi, non voglio tribune vuote quando riempiamo gli eventi in Spagna"

MotoGP: Ezpeleta: "Flop Mugello? Vedremo dopo Misano se fare due GP in Italia"

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Carmelo Ezpeleta è il vero riferimento di una MotoGP che è cambiata moltissimo da quando la Dorna ha preso in mano la gestione del motomondiale, nell'ormai lontano 1992. Tra il passaggio epocale dal 2 al 4 tempi, l'esplosione del fenomeno Valentino Rossi e l'avvento di tanti Costruttori che hanno riempito negli anni la griglia di partenza offrendo uno spettacolo sempre più intrigante in pista, Ezpeleta è stato senza dubbio protagonista di un'ascesa del massimo campionato a due ruote che adesso sta passando forse un momento di transizione.

Nel corso di una lunga intervista rilasciata ai colleghi di Motociclismo.es, il CEO di Dorna ha fatto il punto della situazione, tra il ritiro della Suzuki e la prima stagione senza Rossi in pista, passando per un regolamento tecnico che dovrà cambiare fino alle gare disertate dai tifosi sugli spalti. Una lunga disamina, durante la quale lo spagnolo ha espresso il proprio pensiero in modo sempre diretto ed a tratti pungente, ma con una onestà intellettuale che lo accompagna da sempre e che anche in questo caso emerge in tutta la sua prepotenza. Il primo argomento affrontato è proprio il ritiro di Suzuki, arrivato come un fulmine a cielo sereno.

"Non avevamo avuto nessuna indicazione sul possibile ritiro della Suzuki - ha detto Ezpeleta - quando c'è un contratto, devi concordare con l'altra parte come poterlo interrompere. Mi hanno avvisato il lunedì dopo Jerez che non avrebbero continuato e che avrebbero fatto una dichiarazione il giorno dopo. Così ho detto loro di non farlo, perché se avessero rilasciato una dichiarazione avrei intrapreso immediatamente un'azione legale. Mi hanno detto di aver fatto così perché in Giappone quella settimana sarebbe stata festiva, così hanno atteso una settimana. Un contratto è lì per essere rispettato, ma se non può essere rispettato, si guarda al modo in cui può essere interrotto. Abbiamo concordato che un membro del consiglio di amministrazione sarebbe venuto in Europa. E' venuto, abbiamo concordato una serie di condizioni, che stiamo rifinendo, e tra qualche giorno faremo una dichiarazione in cui diremo che abbiamo raggiunto un accordo".

Ezpeleta ha anche specificato che non si è mai discusso di uno scenario simile a quello del 2010 o quello di Kawasaki-Hayate.
"In quell'occasione volevo che continuassero in qualche modo, mentre questa volta non avevo alcuna intenzione di fare lo stesso. Per come è ora il campionato, se qualcuno non vuole continuare non ho problemi perché ho molti che vogliono iscriversi. Inoltre, dopo che Suzuki ha annunciato in questo modo che non avrebbe continuato, abbiamo ricevuto molte chiamate e siamo in attesa. Vogliamo un Costruttore che si impegni per fino a fine 2026, non aumenteremo le squadre private". 

Lo spagnolo ha anche chiarito che l'uscita di scena di un Costruttore giapponese non cambi l'equilibrio in seno alla MSMA. 
"L'equilibrio di potere è qualcosa che avete inventato voi giornalisti. Non c'è equilibrio di potere. Voglio dire, i giapponesi non sono tutti d'accordo contro gli europei, non è questa la situazione. Il peso di Honda è ancora molto importante. Nel nostro campionato ci sono stati solo giapponesi, poi giapponesi e alcuni europei, e ora ci saranno più europei che giapponesi. E questo è tutto".

Altro argomento chiave della intervista il vuoto di pubblico del Mugello. 
"Il calendario della F1 è cambiato e abbiamo avuto una contrapposizione con il Gran Premio di Monaco, che in Italia è importante per tutto ciò che è Ferrari. È stato un errore. In secondo luogo, credo che abbiano fatto poco lavoro di promozione. Ne abbiamo già parlato. Stiamo ancora ricevendo molte richieste per fare dei Gran Premi, ma per quanto stiamo parlando di fare due Gran Premi in Italia, se non avranno successo, non ne faremo due in futuro. In Italia facciamo due Gran Premi perché sono stati entrambi un successo, perché influenzano la presenza di molte squadre italiane nel paddock... Ma bisogna avere un pubblico sugli spalti. Non ho intenzione di ruotare uno dei Gran Premi spagnoli, che sono sempre pieni o quasi, per farne uno in Italia che non è pieno di pubblico. Penso che ci sia una soluzione, e dobbiamo lavorare, da parte nostra, per ottenere una data che non coincida con la F1, in un luogo dove l'Italia è così importante. Ma non c'è motivo per cui il campionato venga in Italia, con Aprilia e Ducati in testa, con gli italiani che vincono, e si scopre che ci va meno gente. Beh, non ha senso".

Un passaggio anche sul ritiro di Valentino Rossi e sul peso che questo possa aver avuto sullo scarso pubblico del Mugello. 
"Lo vedremo a Misano. Perché in realtà al Mugello c'è stata poca promozione. Abbiamo fatto il ritiro del numero 46 il sabato, e le persone che sono venute sono venute. Onestamente, credo che la gente sia andata avanti. Ma Valentino non era solo in Italia. L'altro giorno ho dato un'occhiata in giro, perché è mio dovere, e ho visto com'erano le tribune, e c'è ancora molta gente vestita come Valentino e molta gente che compra ancora il merchandising di Valentino. Valentino ha una squadra, è presente, anche se non è come se fosse in sella a una moto e vincesse, perché negli ultimi anni non ha vinto. Penso che dobbiamo fare molto lavoro promozionale in Italia, perché non è molto spiegabile che un Paese che ha Aprilia e Ducati, e un gruppo di piloti che possono vincere e che hanno vinto quest'anno in MotoGP, non ne abbia di più, e dobbiamo studiare e capire come possiamo aiutare".

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