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MotoGP, GP di Barcellona: il Bello, il Brutto e Cattivo

Nakagami mette d'accordo tutti i piloti, Direzione Gara e Steward sbagliano circuito e vedono un'altra gara, Aleix Espargarò non verrà candidato al Nobel per la matematica. Quartararo vince

MotoGP: GP di Barcellona: il Bello, il Brutto e Cattivo

La vittoria di Quartararo, la disattenzione di Espargarò, la follia di Nakagami, l’assenza di Direzione gara e Steward: in poche parole, il GP di Barcellona. Bellissimo per alcuni aspetti, indimenticabile (ma nel senso opposto) per altri. È lo spettacolo della MotoGP, non sempre edificante e quasi mai per colpa dei piloti.

IL BELLO – Quando è in giornata, con la pista libera di fronte a sé e 25 punti all’orizzonte, nulla può fermare Fabio Quartararo. Veloce, elegante, fa sembrare semplice correre su quella saponetta che è l’asfalto di Barcellona. La fortuna lo ha aiutato mettendo i bastoni (e le teste) fra le ruote degli avversari, lo fa con gli audaci. E con i campioni.

IL BRUTTO – Bastianini ha concesso il bis, ma quello sbagliato. Quello in cui non si raccolgono applausi ma ghiaia. Due errori, in due settimane, in due gare consecutive, a rompere la monotonia della cifra ci sono solo in punti conquistati: zero. Sbagliando si impara, Enea deve sottoporsi a un corso accelerato da qui al Sachsenring.

IL CATTIVO – Povera MotoGp, in cui piloti esperti perdono la testa (metaforicamente, ma con il rischio di farlo realmente) e i giudici non giudicano, forse per incompetenza, perché se così non fosse l’altra opzione sarebbe ancora più grave. Povero Bagnaia per una volta incolpevole e povero Rins con un polso rotto. Poveri noi, che vorremmo vedere uno spettacolo pulito e regolare (sì, insomma, uno sport) e ci ritroviamo davanti a una farsa che fa solo piangere.

LA DELUSIONE – ‘Questa vita è una catena / qualche volta fa un po’ male’ cantava Lucio Dalla. Che forse sapeva, da motociclista qual era, che se si rompe fa ancora più male. Sicuramente lo sa Dennis Foggia. Mal di denti, della catena.

LA CONFERMA – Dell’edificio religioso costruito in pochi secondi da Aleix Espargarò ne parliamo qui sotto. Prima, però, bisogna fare i complimenti all’Aprilia. Moto matura, veloce e costante, vederne altre due il prossimo anno è una buona notizia.

IL SORPASSO – Quello di Vietti all’ultimo giro su Canet. Quello che serviva a Celestino per riprendere fiducia e tenere saldo il primo posto nel Mondiale. Ha anche vinto la gara, cosa che non guasta mai.

L’ERRORE – Non riusciamo a infierire. Aleix Espargarò ci avrà pensato fin troppo e la sua maestra di matematica delle elementari è nello sconforto più totale. Albesiano sta pensando di montare un pallottoliere sulla RS-GP.

LA SORPRESA – David Munoz, chi è costui? Un ragazzino di 16 anni, alla sua seconda gara nel Mondiale che è arrivato sul podio. Abbiamo detto tutti.

LA CURIOSITA’ – Dopo l’errore di Aleix Espargarò un meccanico nel box Aprilia ha invocato divinità appartenenti a 6 pantheon diversi, accostandole a epiteti piuttosto dozzinali. Il labiale non ha lasciato scampo, ma il pilota spagnolo gli ha regalato un rosario per rimetterlo sulla giusta via.

IO L’AVEVO DETTO –Gli Steward vanno cambiati”. Lo hanno detto quasi tutti i piloti, abbiamo la sensazione che rimarranno inascoltati.

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