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MotoGP, Bagnaia: "Me lo ha insegnato Rossi: oggi festeggio e non penso al passato"

"Vincere al Mugello è un sogno che si realizza, ma mi è mancata l'invasione di pista. Ho fatto troppi errori, da ora in poi dovrò essere una macchina"

MotoGP: Bagnaia: "Me lo ha insegnato Rossi: oggi festeggio e non penso al passato"

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Rosso Mugello, la tonalità della Ducati e di Pecco Bagnaia, di nuovo vincenti insieme e sulla pista migliore in cui farlo. Il successo numero 63 per la Desmosedici nella classe regina, conquistata dal pilota che ha il numero 63 sulla carena, un segno del destino che questa volta non ha tolto al piemontese la gioia di alzare la coppa sul gradino più alto del podio.

È qualcosa che avevo sempre sognato - non contiene la gioia Bagnaia - Vincere al Mugello è incredibile, Misano è la mia pista di casa ma questo è il Gran Premio di Italia, uno dei circuiti più difficili del mondo”.

Meglio che vincere a Jerez.
Questa vittoria è più speciale, a casa, davanti a un sacco di gente, di tifosi miei e della Ducati, è incedibile. Sono veramente contento”.

Le cose non si erano messe bene dopo la partenza.
Non ero scattato male, ma alla prima curva mi ero trovato in mezzo a due Ducati e ho dovuto chiudere il gas, poi, alla quarta curva, Marquez mi ha toccato. Allora ho cercato di essere intelligente e non è stato facile con tutti gli altri piloti che spingevano. Ho usato il vantaggio della Ducati in rettilineo per gestire le gomme e, dopo avere superato Bezzecchi, ho preso vantaggio”.

Tu, Bezzecchi e Marini siete gli allievi di Valentino.
È stato bellissimo, sono felicissimo anche per il team VR46, hanno lavorato bene per tutto il fine settimana e sono stati velocissimi. Ci siamo anche aiutati in diverse situazioni, mi piacerebbe lottare altre volte con Marco e Luca in futuro. Dobbiamo continuare così”.

Hai rimontato dalla 9ª posizione, è stato difficile?
Quando hai un passo più veloce degli altri è tutto più semplice, ma quando hai un passo simile fra turbolenze e ali allora le cose si complicano. Ho faticato a superare Di Giannantonio perché lui spingeva molto sulle gomme, mentre io volevo gestirle”.

L’unica pecca è stato non trovare il pubblico delle grandi occasioni?
Mi è mancata l’invasione di pista e mi è mancato vedere il tutto esaurito, è stato un peccato. Mi sono goduto comunque la vittoria con tutte le persone che avevano la mia bandiera, erano tantissime e non me lo aspettavo. Mi sono fermato a bordo pista, c’erano tantissime persone, ho lanciato i guanti e gli stivali, arei voluto fare lo stesso con il casco ma mi avrebbero penalizzato (ride). Speriamo che in futuro si torni a vedere un Mugello pieno di gente, come eravamo abituati, e che si torni a non dormire più”.

Sentivi la pressione dopo la caduta a Le Mans?
Per il campionato era importante prendere punti, ma non sentivo una pressione particolare: quella c’è sempre, fa parte del nostro lavoro. Si può sempre sbagliare, ma quando accade devi ripartire pensando a divertirti ed è quello che ho fatto. A volte è difficile, ieri dopo le qualifiche ero arrabbiato, ma sapevo di dovere essere positivo”.

Ora come ti senti?
Vincere ti dà sempre più motivazioni, non ho fatto un bell’inizio di campionato ma da Portimao in poi sono sempre stato fra i primi. Oggi mi sono tolto un peso”.

Pensi di essere diventato il numero 1 in Ducati?
No, perché l’importante è essere una squadra. Io guardo i dato di Miller per migliorarmi e lo stesso fa lui, in Ducati funziona così. Se Bastianini è davanti a me in classifica è perché ha fatto un lavoro migliore del mio e non mi sento affatto il suo capo (ride). Abbiamo lo stesso obiettivo e lottiamo entrambi per ottenerlo”.

Quindi non è stato più facile tenere dietro oggi Quartararo che Bastianini a Le Mans?
“La pressione è uguale qualsiasi pilota tu abbia dietro. A Le Mans ho sbagliato io, andando lungo alla curva 8, e sono caduto. Non attribuisco la colpa alla pressione di avere Enea dietro, l’ho letto il giorno dopo e non penso sia così”.

Cosa vedi se ti guardi indietro?
Vedo che ho fatto degli errori, ma non bisogna mai guardare al passato, ma al futuro in positivo. Oggi ho vinto e devo essere contento. Valentino mi ha sempre insegnato di festeggiare per la vittoria e lo farò”.

Ora ti senti fra i favoriti per il titolo?
Lo sono più Fabio e Aleix, io ho fatto più errori e da ora in poi devo essere una macchina come oggi. Comunque fra i favoriti ci metto anche Enea.

Perché sei così cauto?
Perché comunque loro sono molto più costanti, devo diventarlo anch’io. Spero di avere imparato la lezione della gara scorsa e da ora in avanti proverò a esserlo”.

Puoi almeno affermare che questo è un nuovo punto di inizio per il campionato?
Avevo detto la stessa cosa dopo a Jerez… e poi sono caduto a Le Mans (ride). Preferisco vivere ogni fine settimana come viene, vedremo come arriverò a Barcellona. L’anno scorso era stata dura, ma penso si possa fare un bel risultato anche lì nonostante lo scarso grip”.

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