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SBK, Estoril: il Bello, il Brutto e il Cattivo

La maledizione della prima vittoria si abbatte su Toprak, mentre Rea esprime i desiderI della Kawasaki, Bautista fa invece sognare la Ducati, una moto per pochi

SBK: Estoril: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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La Superbike è tornata in azione a Estoril e il film è quello già visto nelle precedenti puntate: i protagonisti sono sempre i soliti, a tutti gli altri tocca invece il compito di fare da semplici comparse.

Questo vale per la top class, dove Bautista, Toprak e Rea recitano un copione a parte, così come per la SSP, dove Aegerter si rivela ancora una volta imprendibile.

In alcune occasioni non mancano però i colpi di scena: è il caso della SSP300, in cui Samuel Di Sora pensa bene di scrivere la storia con la rimonta delle rimonte, centrando il successo dopo essere scattato dalla 31^ posizione dello schieramento.

IL BELLO – Fortunato nella gara sprint, cinico e micidiale come non mai in Gara 2. Questo Johnny Rea non smette mai di sorprenderci e ad Estoril ha dato nuovamente prova di quelle che sono le sue qualità. Nonostante una Kawasaki non a livello della Ducati, il Cannibale fa la differenza in sella alla ZX-10RR, senza mollare un solo centimetro nel confronto con Bautista. Alvaro è quindi avvisato. 

IL BRUTTO – Ne abbiamo persi quattro per strada questo weekend. Il primo è stato Michael van der Mark, poi Philipp Oettl, in seguito Garrett Gerloff e per chiudere Lucas Mahias. Non possiamo che augurare ad ognuno di loro una pronta guarigione, specialmente al portacolori BMW, nuovamente ko dopo essersi rotto precedentemente la gamba durante la pausa invernale.

IL CATTIVO – Sembra essere una maledizione o un qualcosa di molto simile. Sta di fatto che in questo inizio di stagione Toprak Razgatlioglu è l’unico tra i tre big a non aver ancora vinto una sola gara. Ad Assen l’incidente con Rea, ad Estoril due errori che lo hanno privato del successo. Il gap dalla vetta pesa: -52.

LA CONFERMA – Come fermare Dominique Aegerter? È questo l’interrogativo della SSP? Su sei gare disputate ad oggi, l’alfiere Ten Kate ne ha vinte cinque, chiudendo a un soffio dalla vittoria in quella inaugurale ad Aragon. Un talento del genere merita ben altri palcoscenici.   

LA DELUSIONE – Non vogliamo certo infierire, ma se quello dell’Estoril doveva essere il weekend del riscatto, Michael Rinaldi è sprofondato del tutto, come lui stesso lo ha ammesso. A questo punto non resta che guardare alla sua Misano: la prova della verità a tutti gli effetti.

L’ERRORE – Il podio è sfumato sul più bello. In una Gara 2 a dir poco rocambolesca, Nicolò Bulega è finito a terra mentre era in piena bagarre. Si tratta della sua prima caduta da quando corre nella nuova categoria. Tra meno di tre settimane l’esame di riparazione.

LA SORPRESA – Una rimonta del genere mai si è vista! Giù il cappello per un super Samuel Di Sora, che dalla 31^ casella sullo schieramento è arrivato primo in Gara 2 della SSP300. Una menzione la meritano anche i rookie Oli Bayliss e Adrian Huertas, rispettivamente sesto e settimo. La strada pare tracciata, non resta quindi che seguirla.      

IL SORPASSO – Un manovra capolavoro, che vale la vittoria. Johnny Rea ha tirato fuori il coniglio dal cilindro con quell’entrata magistrale alla chicane in Gara 2. 25 punti messi in cassaforte e gap ridotto da Bautista.

LA CURIOSITA’ – Misano 2009, Estoril 2022: 13 anni di successi. Una striscia vincente così lunga mai nessun pilota è riuscito ad averla nella storia della Superbike. Solo applausi per questo Johnny Rea.  

IO L’AVEVO DETTO – Rinaldi al venerdì: “La vittoria è impossibile, ma posso provare a stare vicino al podio”. Per quanto visto, glielo auguriamo per Misano!  

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