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Prova Yamaha MT-09 SP, funbike matura, ma sempre stracciapatenti

La tre cilindri “maleducata” di Iwata viaggia verso i suoi primi 10 anni di successi e lo fa con corposi aggiornamenti. Migliora in tutto, ma sale anche il prezzo

Prova Yamaha MT-09 SP, funbike matura, ma sempre stracciapatenti
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Foto di Christian Corneo

Dopo aver provato la “standard” (qui trovate articolo e video) eccoci qui con la sorella SP, con livrea dedicata, una dotazione più ricca, ma soprattutto sospensioni pregiate che promettono di alzare l’asticella per i piloti più esigenti. Il cuore tre cilindri è stato recentemente profondamente rinnovato, con il CP3 che passa a 889 cc e 119 CV a 10.000 giri, con una coppia di 93 Nm a 7.000. Nulla di nuovo sulla SP da questo punto di vista, ma la MT-09 in allestimento SP, promette di essere una moto ancora più precisa, intelligente ed esclusiva, con una finitura supersportiva aggressiva e sospensioni premium.

TUTTE LE NOVITÀ DELLA SP

La nuova livrea Icon Performance della MT-09 SP, è caratterizzata da una colorazione blu/nera a più tonalità sul serbatoio carburante e sulle prese dell'aria, per offrire un look ancora più aggressivo e unico a questa Hyper Naked alto di gamma. La finitura premium si arricchisce di una grafica fluida "water transfer", e i colori supersportivi consolidano il carattere sportivo della moto, evidenziando gli stretti legami tecnologici con la R1M, la Yamaha più avanzata mai realizzata. La dotazione più ricca include il cruise control ed una sella con finiture esclusive e cuciture doppie, ma i dettagli più importanti sono le sospensioni. Troviamo infatti una nuova forcella premium KYB, con steli da 41 mm con rivestimento speciale DLC (Diamond Like Coating) che garantisce un'azione di scorrimento estremamente fluida e reattiva. La forcella offre regolazioni complete, inclusa la doppia regolazione in estensione e compressione a bassa e ad alta velocità per una messa a punto precisa. Al posteriore poi sfoggia un prestigioso mono Öhlins, anche in questo caso pluriregolabile.

UNA BASE DI PARTENZA TUTTA NUOVA

La base di partenza su cui è realizzata la versione SP è stata sostanzialmente rivoluzionata lo scorso anno, con la scusa dell’Euro 5. Il motore è infatti salito di cilindrata (+ 42 cc), di potenza (+4 cv) e con una coppia massima che arriva circa 1.500 giri più in basso. L’euro 5 ha fatto quindi sicuramente bene al CP3, visto che le novità e l’incremento di cilindrata si sono tradotti anche in un aumento del 7% della coppia massima ai regimi più bassi.  

Ad Iwata però non si sono accontentati, ed hanno messo mano anche al telaio ed al forcellone, che sono tutti nuovi, realizzati con tecniche inedite e che hanno concesso di ottenere ottimi risultati sulla bilancia. Sono infatti 189 i kg in ordine di marcia (circa -4 kg), un peso piuma merito di un nuovo telaio deltabox in alluminio (-2,3 kg), ma anche di cerchi forgiati con tecnica Spin Forged, che pesano 700 grammi in meno rispetto ai precedenti, oltre al forcellone tutto nuovo, fissato all’interno del telaio (prima era fuori). Troviamo infine un nuovo display TFT a colori da 3,5 pollici (ne parliamo in modo approfondito in questo articolo con video). Tanti i dati e le funzionalità, non si può però non notaare le dimensioni didotti e l'assenza di bluetooth e funzionalità che comunichino con il proprio smartphone, ormai sempre più diffuse.

IN SELLA ALLA PIÙ RAFFINATA DELLE MT-09

Certi che qualcuno storcerà il naso sul nuovo frontale della MT-09, anche in questa versione SP, possiamo dire solo due cose al riguardo: che negli ultimi anni la tecnologia a LED ha rivoluzionato il design dei gruppi anteriori, portando a pareri contrastanti e legati ai gusti personali, ma soprattutto che anche se non dovesse piacervi troppo lo sguardo della nuova MT-09, dopo aver guidato la SP per noi diventa un dettaglio decisamente secondario.

Partiamo dalla prima (bella) sorpresa: la nuova posizione in sella, meno da motard e più da naked, che la rende finalmente più intuitiva e facile da guidare, meno nervosa e “particolare” rispetto alle prime MT-09. Si è comunque molto attivi e caricati sull’anteriore, ma nel modo che ci si aspetta e che piace a tutti. Il manubrio largo ospita anche comandi per navigare in modo piuttosto intuito tra le svariate funzioni, messe a disposizione sia per il TFT a colori che snocciola parecchi dati, ma anche dalla nuova elettronica, che sfrutta l’IMU a 6 assi ed offre parecchie chicche. Sono sempre quattro le modalità di guida, ma ora anche la più aggressiva “1” non è troppo nervosa, merito anche dei primi due rapporti più lunghi, mentre la modalità “4” è l’unica non “full power” e scende a 100 cv. La gestione elettronica arriva a separare controllo di trazione, di impennata e perfino l’anti scivolamento, aprendo ad un mondo di giochi per i più smaliziati.

Di fatto, anche per i meno dipendenti dalla droga del monoruota, con la giusta configurazione ci si trova facilmente con l’anteriore che galleggia a qualche centimetro da terra, con l’elettronica a rendere l’esperienza sempre sicura e strappando un sorriso sotto la visiera del casco anche al pilota più “discreto” e noioso. Da lode quindi il nuovo CP3, che offre un’erogazione ed una guidabilità che ci mettono in difficoltà solo nel momento di trovare dei difetti. Il motore migliora infatti ai medio – bassi, ha un allungo ancora più cattivo agli alti, senza però quell’essere nervoso, che era prerogativa dei primi CP3 utilizzando le modalità sportive. La ciliegina sulla torta è il nuovo Quick Shift System, quasi sempre impeccabile e che offre anche una freccia verde sul quadro strumenti, che indica quando è “abilitata” la scalata o la cambiata a salire.

Bene anche il comparto freni, che guadagna il cornering ABS ed una nuova pompa radiale, a migliorare l’azione dei doppi dischi anteriori da 298 mm. L’attacco è deciso, non troppo cattivo, ottime sono sia la potenza che la modulabilità. Dove però la MT-09 giustifica i 2 mila euro di differenza tra “liscia” ed SP, è il comprato sospensioni. Non in pochi si erano lamentati dell’avantreno della nuova MT-09, ma guidando la SP cambia tutto. Grazie alla nuova posizione ed alla raffinata combinazione tra la forcella dedicata e pluriregolabile e l’immancabile Öhlins al posteriore, a nostro avviso questa è indubbiamente la miglior MT-09 mai guidata. Intuitiva, affilata e precisa, ma alla portata di tutti, non è nemmeno troppo rigida sulle sconnessioni, dove paga solo in parte dazio rispetto alle sospensioni della MT-09 base.

Nei tanti chilometri percorsi con lei in quindici giorni di test siamo riusciti a trovarle ben pochi difetti. Uno è rimesso alla capacità di usarla con cautela, perché in caso negativo la patente potrebbe risentirne, il secondo, sempre legato a come la si utilizza, è legato ai consumi. Se Yamaha dichiara 20 km/l, all’atto pratico si riesce a stare sopra i 16-17 solo a patto di non fare troppo i teppisti. Abbiamo rilevato a fine prova un valore di 18.5 km/l, ai classici 130 km/h in autostrada non si è troppo lontani dal dato dichiarato dalla casa di Iwata, ma nei tratti più guidati abbiamo anche provato a scendere in zona 15 km/l.   

PREZZI ED ACCESSORI

Quello che forse è l’unico vero difetto della nuova Yamaha MT-09 SP, è l’evoluzione del suo prezzo di listino. Che sia chiaro, stiamo vivendo un momento storico decisamente particolare, legato a doppio filo a pandemia e guerra in Ucraina, i listini stanno aumentando su tutti i fronti, ma fa effetto pensare che una MT-09 SP costava 10.399 nel 2020 nella vecchia versione euro 4, è passata a 11.199 con il debutto del modello da noi provato, che è però recentemente salito di ulteriori 800 euro. Servono oggi 11.999 euro per portarsi a casa la versione SP della MT-09 (due mila in più di una standar, a listino a 9.999).

È ricchissima la lista dei ricambi originali per personalizzare o impreziosire la MT-09, tra cui non possiamo non citare lo stupendo scarico completo Akrapovic, che si fa pagare però la bellezza di 1.764 euro. Ricordiamo infine che il modello è disponibile anche in versione 35 kW – 48 cv, che potrà poi essere riportata a potenza piena in un secondo momento, che in questo caso è però di 95 cv e non 119.

ABBIGLIAMENTO UTILIZZATO

Casco: AGV SPORTMODULAR MULTI E2205

Giacca: Alpinestars Meta Drystar

Guanti: Alpinestars Chrome

Jeans: Alpinestars Double Bass Denim Jeans

Scarpe: Alpinestars Jam Drystar

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