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MotoGP, Bagnaia, Bastianini eredi di Rossi e Biaggi: prove generali di rivalità

A Le Mans il primo faccia a faccia tra Pecco ed Enea, che il prossimo anno potrebbero essere nello stesso team. L'inizio di un dualismo che i tifosi italiani aspettavano dai tempi di Max e Valentino

MotoGP: Bagnaia, Bastianini eredi di Rossi e Biaggi: prove generali di rivalità

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Sono nati entrambi nel 1997, uno a Torino e l’altro a Rimini, hanno vinto un mondiale a testa, in Moto2, e guidano ora per la Ducati. Condividono anche le prime lettere del cognome: Bagnaia e Bastianini, in rigoroso ordine alfabetico, sono i piloti che i tifosi italiani aspettavano. A Le Mans, la scorsa domenica, si sono sfidati per la prima volta in MotoGp, con Enea ad avere la meglio con la caduta di Pecco, ora la speranza è che la rivincita arrivi presto, magari già al Mugello.

Il punto di arrivo è lo stesso, i percorsi per raggiungerlo per certi versi simili e per altri diversi. Bagnaia si è fatto le ossa nel CEV nel team di Emilio Alzamora (il manager di Marc Marquez) prima di essere adottato da Valentino Rossi nella sua Academy. Bastianini, invece, nel CIV, con come numi tutelari Fausto Gresini e Fabrizio Cecchini che lo hanno portato nel Mondiale. Nella classe cadetta hanno entrambi ottenuto meno di quello che meritavano. Dopo un inizio complicato Pecco era sbocciato con la Mahindra, la moto meno competitiva del lotto, riuscendo anche a vincere un paio di gare. Enea il titolo lo ha sfiorato, nel 2016, ma il bersaglio grosso l’ha sempre mancato.

In Moto2, invece, hanno fatto la stessa strada: esperienza al primo anno, campioni al secondo. Poi la chiamata dalla Ducati, che ha dimostrato di credere in loro. Bagnaia è stato affidato alle cure di Cristian Gabarrini (ex capotecnico di Stoner e Lorenzo, per fare due nomi), Enea a quelle di Alberto Giribuola (braccio destro di Dovizioso). Per entrambi il rosso è il colore preferito e ora sono i due gioielli di Borgo Panigale.

Dopo due stagioni di alti e bassi, il piemontese si è sbloccato a fine dello scorso anno, vincendo 4 degli ultimi 6 GP e ripetendosi in questa stagione a Portimao. Il romagnolo è riuscito a salire sul podio già al debutto (nelle due gare di Misano) nonostante una Desmosedici vintage e quest’anno ha centrato 3 vittorie nelle prime 7 gare. Logico che prima o poi si sarebbero scontrati in pista, è successo in Francia e ci sono state le prime frecciatine.

Penso di avere innervosito Pecco e così ha sbagliato, forse mi soffre di più di altri piloti perché sono italiano” gongolava la Bestia di Rimini. “Pensi quello che vuole, il mio è stato un errore di valutazione” la risposta del pilota ufficiale Ducati. Per parlare di dualismo e iniziare a tirare fuori dal cassetto i nomi di Rossi e Biaggi bisognerà ancora aspettare, anche perché i due sono ancora lontani dai risultati degli illustri predecessori. Anche caratterialmente c’entrano poco, sia Pecco che Enea sono meno istrionici di Max e Vale. Il piemontese più riservato, il romagnolo più scanzonato ma sempre tranquillo, entrambi si trasformano in moto, dove possono essere spietati come si addice a chi punta in alto nello sport. Inoltre, tutti e due non hanno problemi a dire quello che pensano e quasi mai cercano scuse se qualcosa va storto.

«Bagnaia ha detto che vorrebbe Miller come compagno di squadra» ha ricordato Bastianini. «Logico, siamo insieme da 4 anni e mi piace lavorare con lui, però Enea si meriterebbe il posto nel team ufficiale» ha chiarito il piemontese. La possibilità di vederli in rosso, a dividere lo stesso box, nel 2023 sono concrete. La Bestia ha già deciso di continuare con Ducati, nelle prossime settimane si scoprirà con quali colori. Due italiani in prima squadra non sarebbe una novità, in tempi recenti ci sono stati Dovizioso e Iannone e poi ancora Andrea con Petrucci, quindi non ci sono impedimenti particolari. Anche perché Martin, l’altro candidato, si sta distinguendo più per le cadute che per i risultati in questo inizio anno e i problemi al nervo del braccio destro non fanno che peggiorare le cose. Miller, poi, sembra avere ormai rinunciato a quella sella (“Bastianini è italiano, avrebbe senso che arrivasse”) e si sta da tempo guardando intorno, con la KTM nel mirino.

Difficile per Dall’Igna e Ciabatti, quindi, dire di no a Enea. Puntare su due prime donne era già successo ai tempi di Lorenzo e Dovizoso e non era andata male (finale della storia a parte), con i due che si spingevano l’uno l’altro per alzare continuamente l’asticella.

Le strade di Bagnaia e Bastianini sembrano destinate a incrociarsi, magari anche a scontrarsi, dando vita a un dualismo che promette di divertire tutti i tifosi. Intanto la prossima tappa sarà al Mugello e gli spettatori non potrebbero volere spettacolo migliore.

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