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MotoGP, Marini: "Adesso devo toccare poco la Ducati, come quelli che vanno forte"

"Tutti i più veloci non lavorano troppo sulla moto, pensano solo a girare e capire le gomme. Adesso ci sono arrivato anche io". Bezzecchi: "Da rookie mi ha aiutato non sapere che qui non c'è grip. Ma adesso lo so!"

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Luca Marini è stato protagonista di un venerdì tutto sommato positivo a Le Mans, chiuso con un 14° tempo che non rende giustizia al suo potenziale. Nella prima sessione, Luca era infatti riuscito ad agguantare un'ottima decima posizione con annesso accesso momentaneo alla Q2, ma nella FP2 il grip della pista è cambiato al punto da mettere in difficoltà alcuni piloti, tra cui lo stesso Luca. 

Un vero peccato, perché Marini è stato uno dei pochi a non migliorare il tempo del mattino incappando anche in una caduta quando ha montato la morbida nuova, con conseguente peggioramento della posizione in classifica. Ma i segnali positivi ci sono ed è proprio il pilota del VR46 Racing Team a confermarlo nell'incontro con i giornalisti a fine giornata. 

"Stamattina è iniziata molto bene - ha detto Luca -  mi sono sentito subito molto bene perché sono partito dalla moto usata nei test di Jerez ed ha funzionato  benissimo. Nel pomeriggio invece non so cosa sia successo, ma ho trovato un grip molto strano sulla pista. Ho sofferto molto all’inizio della FP2 ed anche a metà. Poi ho messo le gomme nuove ma ho beccato la bandiera gialla, quindi ho rallentato e penso di aver fatto raffreddare le gomme, per cui dopo sono caduto. Qui a Le Mans succede spesso. Devi stare attento ad ogni giro alla curva 3. Stiamo facendo un bel passo in avanti secondo me, mi serve solo tempo per continuare a lavorare su questa moto senza modificarla. Devo capire le gomme ogni volta, non devo toccare la moto ma solo lavorare sulle gomme e sull’elettronica". 

Quindi ti stai concentrando su lavorare su di te più che sulla moto?
"Non si tratta proprio di lavorare su di me, devo prendere più confidenza con la moto e le gomme. Alla fine quelli che vanno forte fanno così. Quando inizi a trovarti bene con la moto, non devi modificarla tanto perché alla fine stai già andando forte e girando sempre di più recuperi la strada per raggiungere buoni risultati. E’ sempre andata così, e adesso penso che ci sto arrivando. Sono molto contento. Mi serve solo girare tanto e capire sempre di più gomme ed elettronica su ogni pista".

Pensi che domani mattina si possa ritrovare questo grip strano che ha causato anche tante cadute oggi?
"
Domani mattina penso che sarà tutto perfetto, poi c’è da capire in che condizioni si correrà la gara e con che gomme. Alcune scelte sono più sicure, ma meno performanti. Altre ti fanno andare forte, ma rischi molto di più in staccata". 

Sembra che il problema sia il lato sinistro della gomma, per via del layout della pista. 
"Di certo sul lato sinistro la situazione è peggiore, perché si raffredda molto in alcuni punti. Bisogna stare sempre attenti su questa pista, devi calibrare bene dove spingere e dove no. Anche Bastianini stamattina è caduto per una cosa simile". 

Il suo compagno Marc Bezzecchi oggi ha fatto i conti con la sua relativa inesperienza in MotoGP e su un tracciato particolare come Le Mans. Qui è fondamentale non far scendere troppo la temperatura della gomma, e Marco in FP2 è incappato in un errore che l'ha privato della chance di migliorare la 18a posizione in classifica con cui ha chiuso la giornata. 

"Ho fatto un po’ di fatica in più rispetto a Jerez, ma ci sta - ha dichiarato Bezzecchi -  Ho perso un po’ di stabilità e questo non mi ha permesso di essere costante, che è una mia caratteristica. Di solito quando arrivo ad un livello ci resto e oggi questo mi è mancato. Devo migliorare molto di guida, sbaglio ancora qualche linea e anche in frenata devo migliorare. Mi dispiace per il time attack, qui è dura tenere alta la temperatura della gomma anteriore". 

Luca si è lamentato per un grip strano oggi in FP2. Te ne sei accorto anche tu?
"Oggi anche io ho avuto questa sensazione, di avere un grip strano sulla pista. La moto era molto più nervosa e non me lo sono spiegato bene. Poi nel giro di entrata, prima di stendermi, non ho fatto niente di strano eppure mi sono steso appena ho spinto un po’ di più. E’ difficile perché poi ogni volta che entri in pista ti chiedi se le gomme siano calde o meno e diventa un problema. Ma qui va così". 

Da rookie non potevi conoscere il grip disponibile. Questo magari può ingannare e farti andare più forte rischiando anche troppo?
"Si, da un certo punto di vista quando sei rookie, ti aiuta non sapere quanto grip c’è. Ma ora lo so, quindi domani sarà diverso! Alla fine, ho parlato con Dall’Igna  e tutti si sono lamentati di questa condizione un po’ strana. Che poi si verifica soprattutto al massimo angolo di piega". 

La prima curva qui viene etichettata come pericolosa. A te che sensazione fa provare?
"Come tutte le curve veloci in giro per il mondo, è pericolosa. Ma c’è, quindi ci tocca farla! E’ una delle curve più belle del mondiale, ma è anche una delle più pericolose. Però mi piace. Non è lì dove fatico, anzi. Si fa tanta fatica fisica, e poi il problema sono le gomme che dobbiamo usare, perché per le temperature che ci sono siamo costretti a usare gomme tendenzialmente più morbide e questo non aiuta in curve come quella". 

Audio raccolto da Matteo Aglio a Le Mans

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