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MotoGP, Quartararo e Zarco, Le Mans ad alta tensione: e una frase di Fabio sorprende

"Il secondo team? non ne sentirei la mancanza, abbiamo problemi di comunicazione". Zarco: "peccato per le due cadute, bello rivedere i fan dopo due anni"

MotoGP: Quartararo e Zarco, Le Mans ad alta tensione: e una frase di Fabio sorprende

Fabio Quartararo approda sul circuito di casa a Le Mans da leader del Campionato del Mondo. E' la prima volta che accade , ed Il francese sa che le aspettative sono alte e ha alleggerito la pressione in mattinata allo stadio Prinzenpark del Paris Saint Germain a Parigi. Il campione del mondo in carica della MotoGP ha potuto fare un giro dello stadio in sella alla Yamaha M1 prima del GP di Le Mans per poi intrattenersi con i campioni della squadra di calcio".

“È stata un'esperienza fantastica essere allo stadio e fare il giro dell'arena in moto. Ho anche avuto modo di giocare con i ragazzi del Paris Saint-Germain, il che è stato divertente", ha dichiarato Fabio.

Come affronterai questa gara in casa?
"Non vedo l'ora di disputare la mia gara di casa, darò il massimo ovviamente, ma può anche portare più stress e pressione - ha ammesso il pilota della Yamaha - Cercherò di affrontare questa gara come una qualsiasi altro circuito, voglio godermi la corsa con tutti i tifosi di casa. Nelle ultime due edizioni non c’era pubblico, quindi quest’anno sarà speciale. Sarà fondamentale fare una ottima qualifica, scegliendo le gomme giuste, ma è difficile prevedere il risultato: è una pista completamente diversa da quella di Jerez”.

Poi il leader del mondiale ha parlato delle voci ricorrenti sul futuro del team RNF Yamaha.
"Se anche l'anno prossimo correrò per la Yamaha e ci fosse una sola squadra non dovrebbe essere un problema. Al momento abbiamo qualche problema di scambio di dati con la seconda squadra”.

Il meteo sembra essere stabile ma il circuito francese è famoso per le piogge improvvise.
"Se dovessi scegliere preferirei correre sull'asciutto - ha continuato Fabio - ma credo che sia a Mandalika che in Portogallo abbiamo fatto dei grossi passi in avanti sul bagnato quindi non penso che sarà un problema".

Le Mans è anche il GP di casa di Johann Zarco, un tracciato che in passato gli ha regalato due podi ed una pole e che quindi il francese vede molto favorevole.
"Spero di poter fare bene su questo circuito - ci racconta Johann - i dati promettono bene sull'asciutto, sarà importante cercare di avere un buon feeling con la moto. A Jerez il risultato è stato deludente e nei successivi test abbiamo cercato di trovare delle soluzioni. L'energia dei fan sarà sicuramente di aiuto, anche perché sono due anni che non hanno avuto l'occasione di scatenarsi. Anche le condizioni del tracciato saranno importanti, e sappiamo che qui i cambiamenti improvvisi possono accadere. Penso che Jack Miller sarà tra gli avversari da battere, questo è uno dei suoi circuiti preferiti".

I tuoi risultati in questa stagione non sono stati negativi, ma sembra che ti manchi la costanza per poter risalire in classifica.
"Si l'obbiettivo in questo momento è cercare di ottenere delle buone performance in ogni circuito. Dopotutto in questo campionato ci sono stati molti podi e molti vincitori diversi, ed il fatto di essere stato tra questi penso che sia un segnale positivo, siamo veloci e possiamo fare bene, ma sfortunatamente le due cadute in Spagna ed in Argentina ci hanno colpito duramente in classifica" ha poi aggiunto Zarco.

Quali sono i vostri punti preferiti e quelli più ostici su questo tracciato?
"Mi piace molto il primo settore - interviene per primo Fabio - anche il quarto ma il primo è il mio preferito se le temperature sono buone. Se invece calano il rischio di cadere aumenta molto alla terza curva".

"Le curve 11 e 12 sono delle curve piacevoli da affrontare per quanto mi riguarda, mentre forse l'uscita dalla chicane spesso da problemi di impennata, la curva 3 è impegnativa e bisogna muoversi molto sulla moto per poterla affrontare" ha poi aggiunto Zarco.

Nel calcio spesso si dice che "giocare in casa" sia un grosso vantaggio, è così anche in MotoGP?
"Nessun francese ha mai vinto in motoGP su questo circuito, quindi le statistiche non sono a nostro favore - scherza dapprima il giovane Quartararo - ma penso che per quanto sia bello avere così tanti tifosi qui per noi, non sia come nel calcio. Non è un vantaggio anche perché nel mezzo della gara il rumore della moto sovrasta il tifo degli spettatori, ma faremo comunque del nostro meglio cercando di non deluderli".

"Avere tutto questo tifo mi regala un grande sorriso, non succede negli altri circuiti. E' chiaro che in questo sport sentire il canto ed il tifo degli spettatori durante la gara è pressoché impossibile. Per lo stesso motivo non è neanche possibile che il tifo disturbi i nostri avversari come accade spesso nel calcio, mi sembra di ricordare un fatto simile al Mugello contro Marquez, per fortuna non è più successo. Ma nel complesso anche se non li sentiamo, possiamo intravederli sui lati del circuito e possono essere una fonte di motivazione ulteriore per spingerci a dare il massimo" ha poi continuato Johann.

Si è parlato molto anche del tema della pressione delle gomme, e ad una eventuale messa in regola come accade in Moto2. Secondo Bagnaia è un falso problema.
"Sono d'accordo con Pecco - interviene Fabio - la pressione delle gomme è importante ma è difficile prevedere cosa potrebbe accadere in gara. Tra l'essere in testa alla gara o essere dietro ad altre moto, le condizioni delle gomme cambiano drasticamente, è difficile operare una pianificazione del genere. Mi è successo in Portogallo di avere una pressione più bassa per tutta la gara. Non so se imporre delle regole risolverebbe il problema, che si presenta solo sull'anteriore, mentre il posteriore non soffre. Forse bisognerebbe parlarne direttamente con la Michelin per trovare un buon compromesso, vista anche la direzione generale intrapresa dalla MotoGP ".

"Si, a Jerez non avevo un buon feeling sull'anteriore e stando dietro a Bezzecchi sono finito nella ghiaia. Se mettessero dei limiti per questioni di sicurezza lo capirei, ma penso che in MotoGP ci siano già abbastanza misure e per avere dei seri problemi la pressione delle gomme dovrebbe essere davvero bassa" ha poi concluso Zarco.

 

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