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MotoGP, Marquez: "il quarto posto come una vittoria? Mi do obiettivi realistici"

"In questo momento non abbiamo la velocità per lottare per vincere gare o campionato. Il salvataggio? Quando lo farò nelle curve a destra significherà che starò meglio"

MotoGP: Marquez: "il quarto posto come una vittoria? Mi do obiettivi realistici"

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Ha lanciato i guanti ai tifosi sulla collina come se avesse vinto il Gran Premio, Marc Marquez, ma gli spettatori attenti si saranno accorti che lo ha fatto con il braccio sinistro. Il segreto è tutto lì, in un inconfessato deficit del quale il fenomeno di Cervera non vuole parlare troppo. Non vuole cercare scuse. Avendo però guardato il drago negli occhi negli ultimi due anni Magic Marc è contento di un quarto posto. Sa che solo facendo piccoli passi potrà risalire la china.

Anche per me è difficile capire a che livello sia - ha iniziato a spiegare - Quest’anno mi approccio ad ogni gara provando a mantenere le energie per il fine settimana. E’ difficile lavorare così, ma è l’unico modo per sopravvivere e arrivare al giorno della gara. Il sabato mi concentro sul singolo giro, poi nell’FP4 a trovare il ritmo e infine poi in gara do tutto. In questo momento, e lo abbiamo visto a Portimao, non siamo pronti per vincere le gare. Solo Quartararo e Pecco lo sono, ma siamo sempre più vicini e domani abbiamo un test importante. Continuiamo a lavorare, non direi per trovare la direzione, quella ancora non l’abbiamo. Dobbiamo ancora capire molte cose di questa moto e adattarla al mio stile di guida. Ma non sta funzionando. Per questo ora sono io che sto provando ad adattarmi per guidarla nel miglior modo possibile, con uno stile che non è il mio. E’ vero però che sto faticando, ma posso sopravvivere ed avere un buon risultato…OK, un quarto posto a 12 secondi non lo è, ma lo è in questo momento”.

Una intero Gran Premio nella scia di Jack Miller. Non deve essere stato facile.

Qualche volta si perdono decimi seguendo qualcuno, perché si ha meno downforce, le ali non funzionano, c’è meno carico in frenata. Qui è anche peggio, ma ho provato ad esaltare i miei punti di forza. Avrei voluto superare Jack prima, ma non c’erano punti in cui farlo: lui frena forte e se ci avessi provato saremmo andati tutti e due larghi e Aleix ci avrebbe passato. Come poi è successo! Per questo ho provato alla curva 5, dove di solito non si passa e poi la mia intenzione era di spingere, ma anche successivamente di difendere la mia posizione. Ed è ciò che ho iniziato a fare, ma poi ho commesso un errore. Per fortuna sono stato in grado di recuperare e chiudere in quarta posizione”.

C’è da domandarsi se non sarebbe meglio tornare ad una moto più simile a quella del 2021, magari utilizzando quel telaio od altri particolari.

E’ impossibile usare particolari della moto 2021, non possiamo usare nulla, è completamente diversa - la risposta di Marquez, che prosegue - Per questo stiamo cercando di capire come far funzionare questa moto. Anche sulla stessa pista, con le stesse condizioni, ci sono tanti alti e bassi. Qui non è andata male, ma per esempio a Portimao Alex andava meglio di me. Io sono l’unico che riesce a stare sempre lì, presso a poco, ma ho mancato Indonesia ed Argentina ed abbiamo perso un sacco di punti. Non abbiamo comunque la velocità per combattere per le vittorie od il campionato, in questo momento proviamo a sopravvivere in un modo o nell’altro.

E’ stata una gara lunga. Quanto sono cambiate le condizioni, man mano che passavano i giri?

E’ vero che durante la gara le sensazioni cambiano, le gomme diventano più scivolose. Alla fine ho attaccato Miller per frenare Aleix, non per passare Jack. Questo perché sapevo che Espargaro ne aveva di più. Aleix era più veloce di noi due ma anche lui non riusciva a superarci. La Ducati poi frena forte. Il mio target oggi era arrivare 5° e sono finito quarto. Il segreto è scegliere un target che si può raggiungere, altrimenti subentra la frustrazione. Non è certo la posizione che vorrei occupare, ma è importante capire a che livello si è e darsi un target raggiungibile”.

Raggiunto grazie ad uno dei salvataggi impossibili da lui resi famosi.

Si è vero ho fatto uno dei miei salvataggi, negli ultimi due anni non ne ho fatti molti… quando lo farò a destra potrò dire che stò un po' meglio, a destra faccio ancora fatica…ma era in una piega sulla sinistra…Ero completamente in terra, è stato il calore degli spettatori spagnoli presenti sulla collina di quella curva a rialzare la moto (ride). Magari a Le Mans andrà diversamente. Ora però dobbiamo capire questo risultato e prendere le cose positive e motivarci”.

Marc poi ripercorre l’inizio del Gran Premio.

Il via non è stato perfetto, sono partito bene però alla sinistra c’era Aleix e ci siamo toccati e Jack era alla mia destra, ho attaccato per posizionarmi perché sapevo che era importante. Sapevo anche di non avere il passo di Bagnaia e Quartararo e che anche Aleix era più veloce di noi. Poi man mano che la gara è andata avanti ho pensato di poter arrivare sul podio, ci ho provato, quando ho superato Jack però sono andato largo nell’ultima curva, ho insistito… la possibilità di salire sul podio era tutta là, ho lottato, come a Portimao con Alex per la sesta posizione, qui per la quarta come se fosse per una vittoria. Sono obiettivi non ottimisti ma realisti, così non c’è frustrazione e sempre hai piccole motivazioni che ti possono aiutare. Quanto mi manca? Non lo so, qui dodici secondi, a Portimao sedici (ride nuovamente). Dipende dal circuito, qui ci siamo salvati, ma non nella maniera migliore. Per il momento ci riusciamo in questo modo. Ad Austin mi sentivo forte per poter lottare per la vittoria, ma non ce l’ho fatta. Ora vedremo alla prossima gara. Domani nel test cercheremo di far un altro piccolo passo”.

Ancora un sorriso ripensando al salvataggio.

Se fossi caduto sarebbe stato colpa mia, perché ho insistito a cercare di tenere la posizione. Dal reply in TV ho visto che ho raggiunto 65° di inclinazione, ma non ho avuto tempo di controllare sulla telemetria”.

Non è ancora al cento per cento, Marquez, e si vede da come affronta le gare e da come le spiega.

Quanto mi manca per la forma fisica? Non lo so, lo diranno i prossimi Gran Premi. Mi manca ancora la muscolatura, devo insistere ed essere costante. Per migliorare non è solo il fisico la moto od il team: è il totale che conta, e la moto non ci sta aiutando. Sto tentando di recuperare la forma”.

Quanto manca per rivedere il magico Marc?

Il Marquez del 2019? Io sono lo stesso: la testa, la mia mentalità è la stessa. Sempre mi devo porre obbiettivi realisti. Sono sempre molto esigente con me stesso, però al momento contentiamoci di questa posizione che da energia positiva a tutto il team.

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