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MotoGP, Rins: "In Suzuki non c'è un pilota n°1, ma mi piace battere Mir"

"Tutti vogliono battere il proprio compagno di squadra, è sempre stato così. Sapere che Quartararo mi indica come il rivale per il titolo è bello, ma la stagione è lunghissima"

MotoGP: Rins:

Alex Rins è stato protagonista a Portimao di una prestazione maiuscola che gli ha permesso di salire sul podio dopo una rimonta furibonda dal fondo della griglia di partenza. Un'impresa anche più impressionante di quella di Marc Marquez ad Austin, che forse non è stata esaltata come il buon Alex avrebbe meritato nei giorni successivi al Gran Premio. Un podio che gli consente al momento di trovarsi in cima alla classifica a pari punti con Fabio Quartararo, che proprio in questi giorni l'ha indicato come uno dei principali rivali per la conquista del titolo 2022. 

"Non è stato facile fare quella rimonta, ma siamo stati fortunati - ha raccontato Rins in conferenza stampa - ho preso l’esterno ed ho fatto tanti sorpassi ma mi sono anche preso dei rischi. Qualcuno sarebbe potuto andare largo e colpirmi, ma per fortuna non è successo. Ho mantenuto la mia traiettoria ed ho anche frenato tardi dopo, è stato un buon inizio. Mi ha dato confidenza ed ora siamo qui a Jerez, una pista che mi piace molto. L’anno scorso ho fatto una piccola caduta alla curva sei e dopo ho dovuto fare tutta la gara con un’aletta sola. Il ritmo non era male, quindi vediamo cosa ci riserva Jerez quest’anno. Proverò a fare bene come a Portimao". 

Quartararo ti ha indicato come uno dei principali contendenti per il titolo. 
"E’ bello essere indicato da Fabio come contendente. Io darò sempre il massimo, fino ad ora abbiamo fatto solo cinque gare e questo sarà il mondiale più lungo di sempre della MotoGP. Vediamo cosa accadrà e spero di essere ancora lì a lottare alla fine del mondiale per il titolo". 

Pensi di essere il n°1 ora in Suzuki?
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Dipende dal team se possa essere importante o meno essere il numero uno nel box. Suzuki non è una squadra che ha un pilota numero uno e due. Io lavoro da parte mia al massimo e la stessa cosa fa Joan. Suzuki ci da lo stesso materiale. Ricordo l’anno scorso che quando Suzuki portò un telaio nuovo, scelse di darlo a Joan perché aveva senso, era il primo pilota in classifica tra di noi in quel momento. Ma non credo di essere il primo o secondo pilota, ho sempre ricevuto le stesse cose e mi basta questo. Di certo è importante battere il tuo compagno di squadra, tutti i piloti vogliono farlo". 

Questo sarà un GP di Jerez con tanti tifosi, una cosa che mancava.
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E’ bellissimo essere qui con i tifosi. Anche oggi ho visto tanti appassionati con le moto e i camper. E’ una cosa bella e questa è una pista su cui molti piloti vanno forte. E’ la prima tappa spagnola del mondiale e sarà difficile, il livello in MotoGP quest’anno è altissimo. Dovrò dare il 110% questo fine settimana". 

Pensi che possa essere una gara molto combattuta?
"Si, penso che possa essere una gara con tanti piloti davanti a lottare, come è stata l’anno scorso. Eravamo tutti vicini e solo alla fine Jack prese del vantaggio. Quest’anno la MotoGP è molto combattuta, siamo tutti vicini e so che sarà una gara dura". 

Lunedì avete molte novità da provare?
"Non abbiamo molte cose da provare, solo alcune cose in area elettronica. Con esattezza non so cosa proveremo, perché quando arriviamo al fine settimana di gara preferisco non sapere cosa si proverà il lunedì. Immaginate se sapessi che hanno qualcosa che potrebbe aiutarmi in gara, lo vorrei subito sulla moto. Quindi preferisco non sapere i dettagli". 

La riduzione dei giorni di test è un problema secondo te?
"Dipende da quanto funzionano le cose che provi. Noi per esempio siamo stati fortunati ad inizio stagione, perché quando Suzuki ha portato il nuovo motore nei test ha funzionato subito benissimo. Ma se non avesse funzionato subito, questo o altri pezzi nuovi della moto, sarebbe stato utile avere più giorni di test". 

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