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MotoGP, Pecco Bagnaia: "A Portimao bene le sensazioni, male la ghiaia"

"Sono dei veri e propri sassi, è facile farsi male anche con una caduta stupida. Ho ritrovato fiducia sulla Ducati, anche le Honda sono veloci"

MotoGP: Pecco Bagnaia:

I piloti sono persone particolari, ma non si era mai visto qualcuno cadere, rialzarsi e raccogliere un ‘campione’ di ghiaia dalla via di fuga per portarla ai box. Pecco Bagnaia nelle FP2 di Portimao lo ha fatto e il suo gesto merita una spiegazione, che ha prontamente dato.

Per la caduta che ho fatto, la moto si è praticamente distrutta ed è stato per colpa della ghiaia, anche se in verità si dovrebbe parlare di sassi, grossi e appuntiti - ha raccontato - Quando finisci nella via di fuga ti metti a rotolare ed è il motivo per cui Martin si era fatto così male lo scorso anno. Così ne ho presi un po’ e magari li porterò in Safety Commission, sono sicuro che tutti i piloti saranno d’accordo a valutare la situazione. Per una caduta stupida ti puoi fare male, per fortuna a me non è successo.

In teoria dovrebbe esserci uno standard che tutti i piloti dovrebbero rispettare.

Dovrebbe essere così - ha continuato Pecco - La migliore ghiaia nelle vie di fuga è quella di Misano: sassolini piccoli, tondi, levigati. Qui però non è solo questione di forma e dimensioni, sono anche molto compatti. Così, quando ci arrivi sopra non sprofondi, ma continui a rotolare.

Quella caduta è stata l’unica nota negativa di una giornata comunque positiva per Bagnaia, 9° nella classifica combinata.

Questo pomeriggio mi sono sentito bene, al 2° giro avevo fatto un tempo già molto vicino al mio migliore nel mattino. Mi sono sentito troppo fiducioso, ho forzato un po’ di più e sono andato a terra. Montavo per la prima volta la gomma media all’anteriore e aveva bisogno di un altro giro per arrivare alla giusta temperatura. È stato un mio errore” la confessione.

Per il resto, non ha trovato nulla di negativo.

Nelle FP2 pioveva veramente tanto, ma l’asfalto di Portimao ha molto grip e drena molto, in altri circuito non saremmo riusciti a girare - ha detto il ducatista - Le mie sensazioni sono state buone, quelle che solitamente ho sul bagnato. L’Indonesia è stato un caso particolare, c’era talmente tanta aderenza con l’acqua che mi ha messo in difficoltà. Oggi invece riuscivo a forzare, avevo fiducia all’anteriore. Credo che anche il lavoro fatto negli ultimi due Gran Premi ci stia avvantaggiando, vedremo cosa accadrà ma intanto siamo partiti bene”.

Pecco si è già fatto un’idea dei valori in campo, almeno sul bagnato.

Già l’anno scorso Marquez, al suo rientro, era andato bene qui. Credo che le Ducati e le Honda siano le moto più veloci sul bagnato”.

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