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MotoGP, Pecco Bagnaia: “La Ducati GP21 è ancora superiore alla GP22"

“Stiamo lavorando per arrivare allo stesso livello. Nelle prime gare mi innervosivo se ero dietro, questo non deve più succedere. I problemi la frenata e l'ingresso in curva”

MotoGP: Pecco Bagnaia: “La Ducati GP21 è ancora superiore alla GP22

Il morale non è certamente dei migliori, anche perché le ambizioni erano ben altre. Pecco Bagnaia cerca quindi fortune in occasione del round di Portimao, primo appuntamento europeo del Motomondiale dopo le quattro tappe fuori dal Vecchio Continente.

L’obiettivo è quindi quello di voltare pagina e ripartire.

“Lo scorso anno ho vinto qui a Portimao – ha esordito – questa è una pista che mi piace molto e vedremo di svolgere un bel lavoro. Con quello svolto nelle ultime gare sappiamo di poter essere un po’ più avanti”.

Nelle sue dichiarazioni Bagnaia cerca di tenere i piedi ben ancorati a terra.

“Un passo alla volta stiamo riuscendo a capire come fare per essere più competitivi. Non è stato un inizio facile, dato che lo scorso anno avevamo più punti ed eravamo più forti. Sappiamo che è un lavoro lungo, considerando che la GP21 ha già due anni alle spalle e al momento è ancora superiore, ma ci stiamo arrivando”.

Bagnaia non ha però intenzione di gettare la spugna.

Se vogliamo pensare al Campionato bisogna iniziare a fare risultati importanti. Non voglio più fare come le prime gare, dove mi innervosivo se ero dietro. Ad Austin Miller è stato bravo a ottenere il podio e noi dobbiamo fare bene da qua in avanti. In America speravo di essere più avanti, ma è siamo riusciti a fare una top five in condizioni non semplice”.

Intanto a Portimao tiene banco l’incognita meteo con la pioggia a tenere sotto scacco.

“Il meteo sarà uguale per tutti e ci adatteremo come gli altri piloti. A parte l’Indonesia solitamente sono sempre stato veloce sul bagnato. Penso che abbiamo un buon assetto di base, l’importante è che funzioni”

Bagnaia torna poi sul precedente weekend a stelle e strisce.

“Austin ci ha aiutato a  capire molte cose di me e della moto. E’ chiaro che ci manca qualcosa in frenata e in entrata di curva, soprattutto nel momento in cui lascio i freni. Questo però non è accaduto in Argentina, dove quelli erano i miei punti forti proprio come lo scorso anno. In America ho faticato soprattutto in gara, dato che nelle libere le sensazioni erano diverse rispetto alla domenica”.

Il passato però è alle spalle, perché ora conta il presente.

“Penso che questa gara potrebbe essere utile per capire il nostro livello, anche perché le condizioni del tracciato sono le stesse dello scorso anno”.     

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