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MotoGP, Marini: "La GP21 mi avrebbe aiutato ma non è solo quello a fare la differenza"

"Avere voluto la moto ufficiale è stata la scelta giusta, ma nei test invernali sono stato in difficoltà e io e la squadra non siamo riusciti a conoscerci bene. I risultati arriveranno presto"

MotoGP: Marini:

Luca Marini arriva a Portimao con il sorriso, convinto che possa essere il fine settimana giusto per lasciarsi alle spalle le prime gare della stagione. Se il pilota della VR46 ha fatto vedere a tratti una certa competitività sul giro secco, la domenica c'è sempre stato qualche problema a condizionarlo. Con l'arrivo in Europa è un punto su cui lavorare.

“Sono contentissimo di tornare in Europa, mi piace il clima che si respira nel paddock, ci sono tante cose da fare, mi sento a mio agio. Inoltre Portimao mi piace moltissimo, la Ducati va forte e anch’io sono stato veloce lo scorso anno. Sono carico e mi piacerebbe riuscire a essere veloce soprattutto in gara” dice.

Cosa ti manca ancora?
Non c’è una cosa in particolare, è un insieme di piccoli dettagli e stiamo lavorando bene per sistemarli. Il team è nuovo, la squadra con cui lavoro è nuova. All’inizio dell’anno abbiamo sicuramente faticato un po’, ma la gara è quel momento in cui raccogli più informazioni possibili, capisci tante cose, sia come pilota che come squadra. Abbiamo bisogno di qualche gara, ma penso che in Europa potremo iniziare a stare più avanti.

È più questione di sistemare qualcosa sulla moto o migliorare tu come pilota?
È un lavoro in generale, sulla moto dobbiamo perfezionare la gestione di elettronica e gomme. Ogni GP quest’anno ha avuto le sue peculiarità, abbiamo avuto dei punti deboli in ognuna che non ci hanno permesso di essere all’altezza. È ora di mettere tutto insieme”.

Bastianini sta ottenendo ottimi risultati con la Ducati dello scorso anno, può essere un rimpianto avere voluto la Desmosedici ufficiale?
Quando il team ha preso questa decisione non poteva sapere come sarebbero andate queste prime gare, secondo me è stata la scelta giusta e anche io non avrei potuto chiedere di meglio. Analizzando ora i dati e i risultati, forse sarebbe stato più semplice con GP21. Però non penso sia solo quello a fare la differenza, anche se sicuramente mi avrebbe aiutato. Nei test avevo tribolato parecchio e io e la squadra non siamo riusciti a conoscerci bene, siamo solo un po’ in ritardo. È il mio secondo anno in MotoGP, non c’è tutta questa fretta di dovere vincere per forza, ma sono convinto che se continueremo a lavorare in questa direzione arriveranno anche i risultati".

È stato scritto che ti saresti lamentato del suo peso come di uno svantaggio.
Non mi sembra di averne mai parlato. Peso un paio di chili in più degli altri piloti, ma non sono troppi e non è un problema. Dobbiamo solamente capire alcune cose, ad Austin mi sono mancate un po’ di accelerazione e velocità ma non sono stato l’unico che se ne è lamentato. Non penso sia correlato al peso”.

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