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MotoGP, Bezzecchi balla fra i debuttanti, Binder sotto la pioggia, delusione KTM

Dopo 4 gare, Marco è stato il migliore fra i rookie, davanti alla sorpresa Darryn. Di Giannantonio si è preso la rivincita in qualifica, in ritardo Gardner e Fernandez

MotoGP: Bezzecchi balla fra i debuttanti, Binder sotto la pioggia, delusione KTM

In questa stagione ci sono 5 debuttanti in MotoGP e sono bene assortiti. Due sono italiani, uno è spagnolo, uno australiano e uno sudafricano, due guidano una Ducati, altrettanti una KTM e uno una Yamaha. Per tutti le prime 4 gare dell’anno sono state un assaggio di quello che li attende nella classe regina. Bezzecchi, Binder, Di Giannantonio, Fernandez e Gardner hanno scoperto cosa significhi competere nella massima serie del motomondiale, con qualche gioia e qualche dolore.

Prima di arrivare in Europa, in testa alla classifica a loro riservata c’è Marco, con 7 punti, seguito da Darryn con 6, Remy ne ha conquistato uno, nessuno Raul e Fabio. Per tutti l’adattamento con la MotoGP non è stato facile, ma per qualcuno meno di altri.

La Desmosedici ha dimostrato (se ce ne fosse ancora bisogno) di avere cambiato il proprio carattere è non è più quella moto ‘mangia piloti’ di una volta. Bezzecchi è riuscita a sfruttarla al meglio già in alcune occasioni. Il pilota del team VR46 già in Qatar avrebbe potuto andare a punti senza una caduta, ma si è rifatto con gli interessi a Termas de Rio Hondo, centrando la Top 10 grazie a un 9° posto. Ha però sbagliato anche più degli altri, con due ritiri su 4 gare e 5 cadute in totale (una in più di Binder, due di Di Giannantonio, tre di Fernandez e Gardner). Tutto sommato si può parlare di una buona partenza, con errori figli dell’inesperienza e può ritenersi soddisfatto, considerando che in classifica ha solo 3 punti in meno del suo ben più esperto compagno di squadra Marini.

Anche Di Giannantonio ha avuto qualche soddisfazione, in qualifica. A Mandalika, infatti, il pilota del team Gresini ha centrato le Q2 (partendo poi dall’11ª casella) ed è l’unico debuttante a essere riuscito a farlo fino a qui. In gara, però, non ha ancora il passo giusto e non ha ancora punti in classifica.

Passando a Binder, il discorso da fare è diverso. Il sudafricano è passato dalla Moto3 alla MotoGP, un salto a cui serve tempo per essere digerito. Sulla carta la M1 è una moto che aiuta i rookie ed effettivamente il pilota di WithU ha avuto già un’occasione per mettersi in mostra. In Indonesia, quando, sul bagnato ha tagliato il traguardo al 10° posto. In condizioni così particolari, Darryn ha lottato con piloti ben più esperti di lui, non sfigurando e non facendo i disastri che alcuni temevano considerato il suo passato nella classe cadetta. Sull’asciutto, ha sfiorato la zona punti a Losail, persa per una manciata di centesimi, mentre nelle ultime due gare ha faticato di più.

Chiudiamo con la coppia di Tech3 formata da Gardner e Fernandez, la coppia che aveva dominato lo scorso anno il campionato Moto2. Le attese erano alte, ma per il momento le soddisfazioni sono state poche. La KTM è competitiva (come hanno dimostrato i due piloti della squadra ufficiale Binder e Oliveira) ma forse non la più facile per un debuttante. Così la classifica piange, con un solo punto conquistato da Remy nella gara inaugurale nel deserto. I problemi sembrano essere soprattuto in qualifica, con i due piloti costretti sempre a partire dalle retrovie.

Per Raul e Remy non è una bocciatura, ma il segno che probabilmente servirà a loro più tempo per capire la RC16 e sfruttarla al meglio.

Bisogna anche pensare che è stato un inizio dell’anno in cui anche piloti ben più esperti di loro hanno avuto difficoltà e con l’arrivo in Europa la situazione potrebbe normalizzarsi, correndo su piste che conoscono bene. Ancora una settimana di attesa, poi la doppietta Portimao-Jerez renderà più chiara la situazione.


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