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SBK, Rinaldi: “Il gesto a Rea? Gli ho solo detto ciao"

Michael scherza in merito all'episodio della Superpole Race: "Era dovuto all'adrenalina del momento. Mi diverte battagliare contro piloti come Rea e Toprak, da loro due c’è solo da imparare in quanto campioni del mondo"

SBK: Rinaldi: “Il gesto a Rea? Gli ho solo detto ciao"

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Podio accarezzato e poi sfumato sul più bello per Michael Ruben Rinaldi al Motorland di Aragon, sia nella Superpole Race che in Gara 2. Sebbene le due quarte posizioni odierne lascino un pizzico di rammarico per le beffarde modalità con cui sono arrivate, il portacolori Aruba.it Racing Ducati può ritenersi quantomeno soddisfatto per essersi dimostrato uno degli assoluti protagonisti del week-end inaugurale della stagione 2022, ripagando la rinnovata fiducia riposta in lui da parte della casa madre.

Me ne torno a casa consapevole di non aver mai iniziato così bene da quando corro in Superbike. All’inizio di Gara 2, dopo aver sorpassato Rea, mi sono ritrovato a un secondo da Bautista. Le sensazioni erano buone ed ho provato a restargli in scia per poi eventualmente attaccarlo negli ultimi giri, però da metà gara in avanti le gomme sono calate e per me è diventato difficilissimo curvare. Peccato. Sono convinto che, se riusciremo a sistemarci, potremmo lottare per la vittoria in ogni occasione, ha esordito.

Il Ducatista cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno di una domenica dal doppio volto…

“Sono felice del risultato, meno della prestazione. Nel complesso credo che la quarta posizione rispecchi la realtà delle cose, ma guardando la prima parte di gara mi resta un po’ l’amaro in bocca. Congratulazioni, comunque, al mio compagno di box perché sia lui che la squadra meritano di essere in vetta alla classifica”.

A che cosa era dovuto il gesto di stizza nei confronti di Rea nel corso della Superpole Race?

Gli ho solo detto ciao (ride). Scherzi a parte, principalmente all’adrenalina del momento perché mi diverte un sacco battagliare contro piloti del calibro di Johnny. Stamattina non mi ha lasciato andare via, attaccandomi con manovre quasi al limite di fatto in ogni curva. L’imperativo era non finire a terra. Discorso analogo con Toprak quando siamo venuti a leggero contatto nel curvone finale. Entrambi sono campioni del mondo, io invece solo europeo. C’è solo da imparare da loro due, queste sono le gare, ha concluso.

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