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SBK, Toprak: "preferisco la mia Yamaha R1 ad una MotoGP satellite"

ESCLUSIVA - “Sono musulmano, la fede mi ha aiutato a superare la morte di mio padre. Mi ha cercato la Ducati, ma ho preferito restare in Yamaha. Se mi vogliono sono qua, ma vorrei la Yamaha ufficiale. La forza di Quartararo è la mentalità”

SBK: Toprak: "preferisco la mia Yamaha R1 ad una MotoGP satellite"

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È il campione del mondo in carica, di conseguenza va a caccia di conferme. La Superbike riparte da Aragon e gran parte dei riflettori sono puntati su Toprak Razgatlioglu. Alla vigilia del via del primo round Mondiale, il turco ci ha voluto omaggiare con questa lunga intervista a 360 gradi.

Si è parlato di Superbike, MotoGP, ma anche momenti di momenti particolari che hanno accompagnato la sua vita, come la perdita di papà Arif. Al Motorland Toprak si presenta con il numero 1 sul cupolino, ma l’umiltà e la gentilezza sono le stesse di quando debuttò con Puccetti.

Scordatevi infatti un giovane montato o esaltato, El Turco è lo stesso di sempre!

“Sono super concentrato per questa stagione – ha esordito Toprak – ovviamente c’è aspettativa nei miei confronti e io ho lavorato duramente nel corso dell’inverno per essere pronto. Mi piacerebbe vincere ad Aragon e Assen, ovvero le prime due gare della stagione. Vediamo però come andrà, perché qua ci sono tanti piloti veloci (sorride)”.

Toprak, quanto è cambiata la tua vita dopo il titolo vinto a Mandalika?
“A dir la verità non è cambiata molto, sono il ragazzo di sempre. Voi mi vedete diverso? Magari sono un po’ più polare in Turchia e ho un titolo in più nel mio palmares (sorride)”.

Fidanzata?
“Per ora no, sono single”.

Il Toprak di adesso quanto è diverso invece rispetto a quello che varcò il paddock della SBK per la prima volta?
"All’inizio ero timido, riservato, oggi mi lascio un andare un po’ di più. C’è però un retroscena che voglio raccontare: io volevo correre in SSP, non volevo andare in SBK dopo la Stock, perché  mi sarebbe piaciuto essere compagno di Sofuoglu con Puccetti. Kenan però voleva che corressi in SBK, dato che a suo avviso avevo il fisico più consono. inizialmente non la presi bene, infatti ci rimasi male. Negli anni a venire ho poi capito il suo piano e lui aveva ragione. Diciamo che alla fine non è andata male, perché ho vinto il titolo (sorride)”.

Adesso sei tu che devi dare lezioni a Kenan.
“Non diciamolo, non posso rispondere a questa domanda (scherza)”.

Toprak, noi ti vediamo sempre al limite. Hai paura in moto? 
“In sella alla moto non ho paura, perché vivo la moto come un divertimento. Ovviamente sono sempre alla ricerca del limite, senza però superarlo. Sono un pilota che ama combattere, duellare, ovviamente nel rispetto dell’avversario. Questa è la mia mentalità, che mi ha accompagnato fin da piccolo”.

Ce lo cucini un kebab?
“Assolutamente no! Se volete vi faccio uno stoppie, anzi ve ne faccio quanti ne volete. Non chiedetemi però di cucinare un kebab. La cucina non è il mio forte”.

Toprak, quanto è stato difficile superare la scomparsa di tuo padre?
“Ricordo ancora oggi quel giorno, nonostante sia trascorso del tempo. Lo cercavamo al telefono, ma purtroppo non rispondeva. Non avevamo idea di dove fosse. Siamo andati al suo negozio, dove ci ha poi raggiunti un amico di mio padre. Sapevamo che andava in un’altra città con la sua moto. Poi ci è arrivata quella telefonata”.

Se vuoi cambiamo argomento.
“No, non c’è bisogno. Due anni fa probabilmente avrei avuto difficoltà a parlarne, ora sono più sereno. Sono state giornate difficili. Io sono musulmano, la fede mi ha aiutato a superare la sua scomparsa, anche se non auguro a nessuno di rimanere senza padre”.

Torniamo alle moto. che sfida sarà quella con Bautista e Rea?
“Bautista è un pilota velocissimo e il suo 2019 ne è l’esempio. Rea invece è un pilota molto forte e i suoi titoli mondiali parlano per lui. Fino ad oggi ci sono stati soltanto i test e molto magari non si è visto. Come ben sapete contano le gare e vedremo quale sarà la situazione. Il mio obiettivo sarà quello di lottare per vincere, consapevole del fatto che non sarà sempre possibile”.

È vero che lo scorso anno Ducati ti voleva in SBK?
Sì, confermo! Ducati mi ha cercato, ho parlato con loro, ma alla fine ho preferito rimanere qua”.

Se Lin Jarvis ti dovesse offrire la M1 per il 2023 cosa fai?
“Perché no? Io sono qua. Però vorrei una moto ufficiale (sorride), non quella satellite. Preferisco la mia R1 attuale alla moto satellite. Lo dico per sincerità, non per essere superbo o altro”.

La M1 ufficiale di Quartararo però sta soffrendo. 
“La moto secondo me non è male. Con Fabio ho parlato in passato. Secondo mie Quartararo ha una  fantastica mentalità e il titolo che ha vinto nel 2021 lo ha portato a casa con la testa. Oltre al polso è la sua mente ad aver fatto la differenza”.

Quando la provi la MotoGP?
"Ancora non lo so. Aspetto (sorride)”.

Buon Mondiale Toprak!
"Anche a tutti voi! Spero vi divertiate”

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