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MotoGP, Espargarò: "Ho vissuto 3 giorni su una nuvola, voglio vincere ancora"

"Prima credevo di poterlo fare, mentre ora lo so. Essere stato il primo a portare al successo Aprilia è la cosa più importante, vorrei continuare altri due anni con loro"

MotoGP: Espargarò:

Non c’è bisogno di chiedere ad Aleix Espargarò come si senta, basta guardarlo in faccia. Il pilota di Aprilia è il ritratto della felicità e non potrebbe essere altrimenti. Solo pochi giorni fa ha vinto la sua prima gara in MotoGP e quella della casa di Noale e, come se non bastasse, è arrivato ad Austin in testa al campionato.

La scorsa domenica avevi detto che una vittoria non ti avrebbe cambiato la vita, sei ancora di quell’idea?
A livello mentale, questi tre giorni sono stato come su una nuvola, è difficile da spiegare, questo è stato certamente un cambiamento. Con quelle parole, però, volevo dire che vincere per me non era un’ossessione, anche se molta gente mi ricordava che ero l’unico pilota a non averlo mai fatto. Sono fortunato, ho bella famiglia, il mio lavoro è la mia passione, riesco ad andare spesso in bici, va tutto bene, non cambia nulla per me se per una gara arrivo primo o no. Però prima credevo di potere vincere e adesso so di poterlo fare. Mi è piaciuto molto, proverò a ripeterlo (ride)”.

Quanto è stato importante regalare la prima vittoria ad Aprilia?
Per me è la cosa più importante. Mi meritava di essere il primo a fare il primo a podio, poi la prima pole position e vincere con Aprilia. Mi sento il papà della RS-GP, ho sviluppato questa moto con Romano Abesiano e tutti gli ingegneri. È un’estensione del mio corpo, è la mia moto e questo mi rende orgoglioso. È difficile vincere in MotoGP, ad esempio mio fratello Pol è un campione del mondo ed è in HRC ma non c’è ancora riuscito, io l’ho fatto con Aprilia ed è un orgoglio enorme”.

Sentivi la pressione in gara?
No, sapevo che il mio ritmo, trovarmi in quella posizione era nuovo per me, ma già sabato, analizzando il passo, mi sentivo fiducioso. Martin mi ha sorpreso, ma sapevo di averne di più. Sono stato nervoso solo nelle ultime 5 curve, all’ultima non sono riuscito a frenare a frenare bene, ma in gara sono stato molto tranquillo”.

Hai sempre creduto di poterci riuscire?
Sono sempre stato positivo, da due anni sapevo che stavo guidando meglio che mai, lo dicevo perché lo sentivo e a poco a poco lo ho dimostrato. Non basta solo questa sensazione, serve anche una buona moto e Aprilia me l’ha data. Con la velocità che abbiamo, sarà buon anno per noi”.

Quando hai capito che avresti potuto vincere?
Già nei test invernali mi sentivo molto forte, ero sempre nei primi 3, avevo buon ritmo. In Qatar ho avuto la sensazione di essere il più veloce e di non averne approfittato. In Indonesia, se non fosse piovuto, avrei avuto il ritmo per vincere, sentivo di essere più veloce che mai. Non lo ero solo io ma anche lìAprilia, quindi c’erano tutti ingredienti, e bisognava solo metterli solo insieme. Non sapevo se ci sarei riuscito così presto nell’anno, ma sapevo che lo avrei fatto”.

Questa storia con Aprilia è destinata a continuare?
A me piacerebbe stare con loro per altri due anni, sarebbe soprattutto corretto nei miei confronti perché ho sofferto tanto e ora penso di meritarmi di godermi questo momento. Non ho ancora parlato con Aprilia, spero che mi offrano il contratto che merito, che riconoscano il mio valore. Penso che il mercato inzierà a muoversi quando arriveremo in Europa”.

Hai detto che Rivola è stata una delle chiavi di questo successo, cosa ha portato in Aprilia?
L’ordine. Con Massimo sono arrivati dei nuovi ingegneri molto bravi, ma ne avevamo altri già in casa, Albesiano e i suoi uomini sono stati capaci di fare una moto veloce. Prima dell’arrivo di Rivola, Romano doveva fare tantissime cose, dopo ha potuto concentrarsi sul sviluppo, quella è stata la chiave. In passato avevo sensazione di sbattere sempre contro stesso muro, con Massimo abbiamo iniziato crescere e infine finto vinto perché abbiamo fatto un passo dopo l’altro. La mi sensazione è che l’Aprilia è la moto che è più migliorato quest’anno, ora dobbiamo ancora progredire”.

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