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MotoGP, Guidotti: "KTM è la sorpresa di questo inizio 2022 ma vogliamo di più"

"Non mi sento tranquillo, mancano ancora 19 GP. Binder è un pilota da gara, Oliveira sa usare la testa. Bagnaia uno degli avversari più pericolosi, Quartararo un pretendente al titolo"

MotoGP: Guidotti:

Prima nel campionato costruttori, prima in quello squadre, seconda in quello piloti: nessuno avrebbe scommesso che KTM dopo due Gran Premi sarebbe stata in queste posizioni. La casa austriaca ha stupito tutti, sia sull’asciutto (con il 2° posto di Binder a Losail) sia sul bagnato (vincente con Oliveira a Mandalika). Se il buon giorno si vede dal mattino, il 2022 potrebbe riservare tante soddisfazioni. Lo sa bene Francesco Guidotti, a capo del box arancione, ma nello stesso tempo non vuole farsi troppe illusioni.

Sinceramente, con il tipo di lavoro che avevamo fatto in inverno era difficile capire cosa aspettarsi, anche da parte nostra - ammette il team manager - Dopo i test ci eravamo fatti l’idea di avere una base discreta ma, vedendo anche gli altri, era difficile capire cosa aspettarsi in gara. Non volevamo essere troppo ottimisti ma neanche troppo pessimisti, si sa che le gare hanno un ritmo e una cadenza diversa dai test, che non erano andati male. Da lì a fare un secondo posto e una vittoria… è stato qualcosa di inaspettato”.

Però ci siete riusciti.
Ci sono state anche circostanze un po’ particolari, chi aveva fatto molto bene ai test non si è riconfermato in gara mentre noi abbiamo sfruttato al massimo le potenzialità che avevamo. Al di là dall’avere una moto più o meno buona, sfruttare ogni occasione è una qualità importante di un pilota, una squadra, di tutti quelli che hanno contribuito a questi risultati. Detto questo, ci sono 21 gare e ne ne abbiamo corse solo due, è ancora lunga. A KTM non è mai mancata la prestazione singola, ma la continuità, è questo che dobbiamo migliorare rispetto al passato”.

A fare l’avvocato del diavolo, si può dire che Losail è un pista che fa storia a sé e che a Mandalika si è corso sul bagnato. Quanto ti tranquillizzano queste prestazioni?
Per niente, come ho detto sono due gare su 21, anche se le avessimo corse in condizioni normali non potrebbero darmi nessun tipo di tranquillità. In una siamo stati secondi e l’altra l’abbiamo vinta, ma intorno avevamo una bella schiera di piloti, non sono stati domini assoluti. Bisogna tenere i piedi per terra”.

In Indonesia Binder ha avuto un problema tecnico, ha corso tutta la gara con l’abbassatore azionato. Senza quel guaio avrebbe potuto essere in testa al Mondiale…
Rimane il fatto che abbiamo avuto quel problema, è stata una nostra mancanza, quindi la classifica rispecchia i valori in campo. La responsabilità è stata nostra e questo è il motivo per cui non siamo primi, con i ‘se’ non si fanno le classifiche, servono i fatti. Brad ha fatto comunque una gran gara, ma è presto per fare i conti sui punti persi o guadagnati”.

Prima di partire avevi dichiarato che per quest’anno l’obiettivo di KTM non sarebbe stato il titolo, non hai cambiato idea?
Dopo due gare ci sono 9 piloti in 10 punti, è una classifica strettissima e non bisogna farsi illusioni. Ci stiamo godendo il momento perché KTM non aveva mai avuto un inizio stagione così, dopo i grossi dubbi sul nostro pacchetto a fine 2021, ci dà belle prospettive. Ti fa lavorare con la consapevolezza che non è tutto da rifare, bisogna fare dei piccoli passi in avanti. Questi risultati danno una bella rinfrescata allo spirito e alle motivazioni, anche dei piloti”.

Non conoscevi Binder e Oliveira, che impressione ne hai ricavato dopo queste prime due gare?
Solamente positiva. Miguel aveva iniziato un po’ sottotono nella prima gara ma ha reagito in maniera incredibile già alla seconda, grazie anche al risultato di Binder. Brad era partito subito all’attacco, come è la sua indole, è un pilota da gara, fa poca strategia e dà sempre il massimo. Il primo risultato è stato uno stimolo per tutti, anche per i due rookie che devono ancora interpretare bene la moto e la categoria. Brad ha fatto un grande lavoro, Miguel è molto riflessivo e riesce a interpretare bene prove e gare, non è solo veloce ma sa usare la testa. Fernandez e Gardner, secondo me, tornati in Europa inizieranno a carburare, con un po’ più di esperienza. Siamo ben assortiti come qualità di piloti”.

E tu a che punto sei nella tua stagione da ‘rookie’ in KTM?
Bisognerebbe lo dicessero gli altri (ride). Mi trovo molto bene, sono entrato subito in sintonia con l’ambiente che con le persone, sia in azienda sia in pista. Non ho trovato difficoltà ad adattarmi, se non quella di conoscere tutti, ma è stato un processo veloce”.

Che idea ti sei fatta degli avversari?
Quartararo anche l’anno scorso era arrivato 5° alla prima gara e poi aveva vinto la seconda, quindi ha fatto un percorso simile, in Indonesia avrebbe potuto giocarsela meglio se si fosse ambientato prima sul bagnato. Per me Fabio rimane uno dei pretendenti, non é cambiato nulla. Suzuki, rispetto a quello che aveva fatto vedere nei test, è un po’ sparita ma conto di rividerla presto, è a una manciata di punti da quelli davanti. Non c’è stato nessuno che abbia fatto particolarmente bene, quindi sono tutti lì, anche Morbidelli può essere ancora della partita”.

E Ducati?
“Forse quello messo meno bene è Bagnaia, ha solo un punto e una trentina da recuperare, ma sono pochi rimanendo 19 GP. Non lo do per spacciato, anzi è uno degli avversari più pericolosi. Su Marquez, invece, non c’è tanto da dire, se non che dispiace. Sta passando un periodo in cui non gliene va bene una”.

Chi manca?
Aprilia, per ora può contare solo su un pilota. È difficile da valutare, ma in Qatar sono arrivati a un secondo dal podio e a meno di due dal vincitore”.

Chi è stata la sorpresa?
“Noi, nei test invernali non avevamo fatto vedere nulla di particolare e speriamo che di essere più di una sorpresa”.

Fra pochi giorni partirai per la doppietta di Argentina e Texas, quali sono gli obiettivi?

“I soliti: cercare di fare il meglio possibile, menando subito dall’inizio. Miguel ha fatto la differenza con la convinzione che bisogna essere sempre davanti, in ogni turno, per potere essere incisivi in gara. Bisogna partire con la mente libera e andare subito all’attacco, da dieci anni a questa parte ogni sessione di prove è come fosse una qualifica. Si deve tenere la concentrazione dal primo giorno alla fine. A Termas de Rio Hondo non corriamo da due anni, Brad non l’ha mai fatto in MotoGP, quindi sotto quell’aspetto sarà un po’ svantaggiato. Vedremo come sarà messa la pista, l’abbiamo sempre trovata in condizioni critiche e ora manchiamo da tanto tempo. Ad Austin KTM ha sempre abbastanza sofferto, potrebbe essere una bella cartina tornasole per capire a che punto siamo. Noi vogliamo continuare la striscia positiva, dobbiamo trovare quella continuità che ci è mancata in passato. Continuare con primi e secondi posti sarà dura (ride) ma noi partiamo con la voglia di fare il meglio possibile”.

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