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MotoGP, GP di Mandalika: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Vincono Oliveira, Chantra e Foggia, Quartararo supera la sua paura dell'acqua, Marquez si ferma, Bagnaia affonda

MotoGP: GP di Mandalika: il Bello, il Brutto e il Cattivo

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Fulmini in pista, asfalto che si sgretola, Quartararo che va forte sull’acqua: in Indonesia è successo veramente di tutto. Compreso un Marquez fermato dai medici dopo un incontro ravvicinato con le vie di fuga di Mandalika. Grande festa per la KTM, vincente con Oliveira, ma anche Fabio non si lamenta, considerando cosa hanno combinato gli avversari. A cominciare da Bagnaia, che sembra non avere ancora iniziato il suo campionato.

Bastianini non brilla ma si tiene la testa del Mondiale e almeno lì è ancora tripletta italiana. Grazie a Foggia che vince in Moto3 e diventa leader del campionato e Vietti, 2° dietro a Chantra, battistrada in Moto2.

IL BELLO – Un portoghese che sembrava sparito, un thailandese su cui nessuno puntava e un italiano che doveva ricordarsi di che pasta è fatto. Le storie di Oliveira, Chantra e Foggia sono diverse nel prologo, identiche nell’epilogo. Tre vittorie, tutte per distacco, tutte meritate, tutte belle.

IL BRUTTO – Nel match Marquez VS Honda ad andare KO è stato Marc. È un buon incassatore, ma il colpo è stato troppo forte. Vederlo ancora una volta fermo è un peccato, ma l’unico che può cambiare le cose è proprio Marquez. La nuova RC213V è ancora da capire, il fisico ha bisogno di tempo per sistemarsi, quindi ci vuole pazienza. Che è la virtù dei forti, e Marc lo è.

IL CATTIVO – Belle le spiagge, le onde dell’oceano, la passione del pubblico locale, apprezzabile il folklore indonesiano, ma quell’asfalto proprio no. Un circuito appena fatto che deve essere già rappezzato non è roba da MotoGP, come le gare accorciate perché i problemi non sono stati risolti. Si sono aspettati 25 anni per tornare in Indonesia, speriamo ce ne vogliano meno per normalizzare le cose.

LA DELUSIONE – Pecco Bagnaia voleva vedere il numero 1 accanto al suo nome, ma non si aspettava fosse quello dei punti portati a casa in due gare. La moto c’è e il pilota pure, ma è la classifica a parlare e non lo fa con parole gentili. Vuole sforzarsi di vedere mezzo pieno, ma sa che in Argentina dovrà riempirlo fino all’orlo.

LA CONFERMA – Un podio sull’asciutto, una vittoria sul bagnato, in testa alle classifiche squadre e costruttori. L’unica cosa strana è che stiamo parlando della KTM, brutto anatroccolo nei test e cigno in gara. Una rondine non fa primavera, ma due dicono che il sole sta spuntando dietro alle nuvole. È stata la RC16 la moto più in forma nei primi due GP e non è un risultato da poco.

L’ERRORE – Da matita blu, cappello con lunghe orecchie e poi basta, perché non c’è bisogno di infierire su Franco Morbidelli, studente intelligente, e normalmente diligente, che sa di averla fatta grossa. Ha pagato la distrazione con 3 posizioni sullo schieramento, non lo farà più.

LA SORPRESA – Di solito andava fondo al primo accenno di pioggia, a Mandalika la M1 si è trasformata in motoscafo capace di fendere le onde. Tre Yamaha nei primi 10 posti al traguardo e probabilmente, senza il guasto a quella di Dovizioso, ce ne sarebbe stata una in più. Quartararo ha superato la sua idrofobia, Darryn Binder fatto vedere che sa lottare senza combinare (troppi) disastri.

IL SORPASSO – Quello di Quartararo su Miller ha avuto strascichi polemici. L’australiano si è arrabbiato, il francese ha fatto spallucce. Dall’esterno viene da dare ragione a Fabio.

LA CURIOSITA’ – Le moto più veloci, costose e tecnologiche del mondo ferme ai box per la pioggia. Al cielo non si comanda, o forse sì. A Mandalika sono scesi in campo i pawang hujan, gli sciamani della pioggia. Vengono ingaggiati per matrimoni ed eventi vari per assicurarsi il sole. Sembra funzionino, la MotoGP ha corso.

IO L’AVEVO DETTO – Davide Tardozzi aveva fatto la sua puntata per la gara bagnata: “Marco Bezzecchi”. Ha vinto il banco.

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