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MotoGP, Bagnaia: "Non servono scuse da Ducati, dopo la gara ero nervoso"

Pecco è tornato a parlare del suo sfogo in Qatar: "ora è tutto chiarito. Il GP per Mandalika sarà un'incognita per tutti, le gomme saranno diverse e avranno meno grip"

MotoGP: Bagnaia: "Non servono scuse da Ducati, dopo la gara ero nervoso"

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Il Gran Premio del  Qatar era terminato con uno sfogo di Pecco Bagnaia nei confronti della Ducati. Finita la gara, si era lamentato del fatto di dovere fare più il tester che il pilota, la sintesi, compromettendo così il risultato nel primo round della stagione. Ora che è passato qualche giorno, con gli uomini di Borgo Panigale che hanno buttato acqua sul fuoco, la situazione sembra essere tornata alla normalità.

Ducati non deve scusarsi con me, siamo un team e lavoriamo insieme - sottolinea il piemontese dalla pista di Mandalika, dove domani inizierà il GP di Indonesia - Ci siamo parlati e ora è tutto chiarito, questo fine settimana sarà un’altra storia. Ho avuto tempo di rilassarmi dopo un Gran Premio difficile, mi sono allenato al Mugello e al Ranch, sono stato con la mia ragazza, il mio cane, i miei amici. Ho potuto riflettere”.

A che conclusione sei giunto?
È vero che in Qatar avevo detto che stavo facendo troppi test, ma è passato un messaggio sbagliato: non intendevo dire che non mi piace, so che è il lavoro quando sei in team ufficiale. Forse dopo la gara ero un po’ nervoso.

Qual è stato il problema?
“Avere avuto nell’inverno troppi pochi giorni per concentrarmi sulle novità. In Qatar, tutto sommato, avevamo trovato la quadra: ero partito male, ma poi stavo girando velocemente. Purtroppo ho fatto un brutto errore, perché ho rovinato la gara anche a un altro pilota (Martin ndr). È la cosa che mi è dispiaciuta di più”.

La GP22 sembra ancora acerba in alcune soluzioni, farai qualche passo indietro per questo GP?
Non userò esattamente la moto del Qatar perché nelle FP4 avevamo risolto tanti problemi. Logicamente bisogna ancora capirla meglio prima di sfruttarla al 100%, vedremo come andrà qui. Mi aspetto sensazioni migliori rispetto ai test, ma probabilmente solo sabato capiremo con certezza il livello”.

L’accelerazione è il problema della nuova moto?
Non direi, Yamaha e Suzuki sono migliori al primo tocco di gas, ma lo scorso anno eravamo riusciti a metterci in pari. Come ho detto, dobbiamo capire tante cose e non abbiamo avuto abbastanza tempo, però non voglio più sentire che la Ducati è la moto più veloci, ora sul rettilineo vanno tutti come noi (ride)”.

Qual è il programma per questo fine settimana?
Il primo lavoro sarà capire le condizioni della pista, le gomme e come adattare l’elettronica, mentre non voglio toccare il setup, va già bene così. Preferisco adattare me stesso alla pista rispetto alla moto, perché si può fare maggiore differenza”.

Mandalika ti sembra favorevole alla Ducati?
È una buona pista per noi, con tante curve da raccordare, ma anche Honda e Yamaha erano state veloci. In questo settimana, però, potrebbero cambiare tante cose, sarà un’incognita per tutti. Ci sarà uno pneumatico diverso, con una carcassa più dura e meno gomma, di conseguenza meno grip. Dovremmo capire bene come si comporteranno gli pneumatici, penso che questo fine settimana, più che il giro secco per la qualifica, sarà importante arrivare pronti alla gara.

Come è stata l’accoglienza dei tifosi indonesiani a Jakarta?
Bellissima, durante la parata ho anche imparato a fare il burn out andando avanti con la moto (ride). Poi sono scappato dalle guardie del corpo per saluta i fan, hanno una grandissima passione per le moto e bisogna rispettarla”.

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