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MotoGP, Pirro: “Losail un’anomalia, la GP22 mostrerà presto il suo potenziale”

VIDEO - “Già da questo fine settimana le cose torneranno a posto. L’abbassatore? Siamo sempre nell’occhio del ciclone, ma non c’è nulla di irregolare. Il CIV? Pasini alzerà l’asticella, ma io penso a me stesso”

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CIV e MotoGP: un 2022 no stop quello di Michele Pirro. Dopo i test invernali con la Ducati, il collaudatore di Borgo Panigale è ora pronto per la sfida nel Campionato Italiano con il team Barni, dove sarà chiamato a difendere il titolo vinto nella scorsa stagione.

Da parte del pilota pugliese, pronto a diventare padre in estate, non mancano speranze e ambizioni alla vigilia dei test di Misano. Di questo e molto altro abbiamo parlato con lui presso lo store Garage51 presente nel circuito della Riviera. L’occasione per svelare quelle che sono le ambizioni e gli obiettivi, ma al tempo stesso anche per tornare sulle difficoltà incontrate due settimane fa dalla Ducati ufficiale nel deserto di Losail.

Ormai ci siamo – ha esordito – a Misano sarò in pista con la Ducati equipaggiata con gomme Dunlop, dove per l’occasione troveremo tanti piloti in azione che prenderanno poi parte al Campionato. Avendo vinto lo scorso anno l’obiettivo è certamente quello di confermarsi, però ci saranno diverse novità con cui dover fare i conti come ad esempio gli pneumatici”.

Quali sono state le prime sensazioni?

“Le ho provate a Vallelunga e non ho avvertito cose particolari. Penso infatti che i valori in campo rimarranno gli stessi, anche se ci sono più piloti. Vedremo infatti Pasini, Canepa, Krummenacher, di sicuro il livello si alzerà”

Si parla già di un testa a testa con Pasini. Sarà così?

“Sinceramente non lo so. Io devo fare il mio. Ben vengano piloti veloci e forti, anche se l’obiettivo è pensare a me stesso. Io dovrò cercare di esprimermi al massimo, considerando che dovrò poi essere competitivo in MotoGP, dove nell’altro paddock puntiamo al titolo piloti con Pecco e tutti gli altri ragazzi. Di sicuro un Campionato combattuto nel CIV consente poi di alzare l’asticella quando corri nell’altro paddock”.

Hai citato la MotoGP. Qualcuno già considera la GP22 un flop.

“Il mondo è vario, così come le opinioni. Contano solo i fatti e la pista. Le gare sono particolari alcune volte, come ad esempio il Qatar, anche se alla fine una Ducati ha vinto. Direi quindi che possiamo stare tranquilli, dato che il nostro potenziale è comunque alto. Purtroppo non si sono incastrate alcune cose, ma sono convinto che già da questo fine settimana le cose saranno diverse. Quello di Losail è stato un fine settimana particolare, dove cose del genere accadono difficilmente”.

L’Indonesia diventa quindi l’occasione per il riscatto?

“Bisogna finire le gare ed essere sempre  della partita fino alla fine. Da Mandalika penso che le cose torneranno a posto. Con questo non voglio dire che vinceremo, ma sono dell’idea che la GP22 potrà essere migliore rispetto al Qatar, sperando nella vittoria di una Ducati”.

Michele, a Losail ha tenuto banco anche il tema abbassatore. Che idea ti sei fatto?

“È bello, perché siamo sempre sotto l’occhio del ciclone. Da una parte fa piacere, mentre dall’altra un po’ meno. Gestiremo anche questa situazione, cercando di fare valere le nostre ragioni. Ducati ha sempre lavorato dentro il regolamento, non capisco perché lamentarsi di una cosa che non è irregolare”.

Si dice che i piloti della nuova generazione non hanno molta voglia di provare, perché preferiscono entrare in pista e ricercare da subito la prestazioni. È davvero così?

“È il bello di questi ragazzi, dobbiamo prendere le misure e adeguarsi. La cosa importante è cercare di fare stare una Ducati sempre davanti come accaduto con Bastianini”.

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