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Ucraina: l'UE vieta l'export di moto in Russia

All'interno del quarto pacchettto di sanzione dell'Unione Europea nei confronti di Putin anche il divieto di esportare moto dai Paesi europei verso la Russia  

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Con l'approvazione del quarto pacchetto di sanzioni economiche messe in atto per colpire Vladimir Putin e l'offensiva bellica messa in atto in Ucraina, l'Unione Europea ha ufficialmente vietato l'esportazione di "beni di lusso" dai paesi europei verso la Russia. Una decisione che chiama in causa anche il settore motociclistico.

Stop alle moto sopra i 5.000 euro

 

Al paragrafo 17 del documento attuativo sulle nuove sanzioni si legge che in tutti i paesi dell'Unione Europea sarà vietata l'esportazione di qualsiasi veicolo, ad eccezione delle ambulanze, del valore superiore ai 5.000 euro. Queste sanzioni sono già state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, quindi sono già in vigore. Certo è che se una cifra limite come 5.000 euro lascia praticamente fuori da qualsiasi rapporto commerciale tutto il settore auto, diverso è il discorso per quello motociclistico, dove scooter e moto di piccola cilindrata teoricamente potrebbero essere al di sotto della soglia imposta dall'UE. 

La linea dettata dai costruttori sembra però chiara: tantissimi marchi europei come BMW e Ducati, ma anche giapponesi come Honda e Yamaha e i due colossi americani Harley-Davidson e Indian Motorcycle hanno già interrotto i rapporti commerciali con la Russia di Putin, in un gesto di solidarietà verso la popolazione ucraina ma anche di tutela verso le proprie finanze, visto che l'ex paese sovietico rischia il default proprio a causa delle sanzioni imposte e dello sforzo bellico.


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