Tu sei qui

MotoGP, Ducati, asfalto e gomme: tutte le incognite del GP di Mandalika

Bastianini riuscirà a ripetersi? Marquez sarà ancora paziente? La Yamaha rialzerà la testa? Proviamo a rispondere ai tanti interrogativi durante il viaggio verso l'Indonesia

MotoGP: Ducati, asfalto e gomme: tutte le incognite del GP di Mandalika

Dal deserto del Qatar alle spiagge dell’Indonesia, la MotoGP continua il suo giro del mondo e si prepara alla sua prima gara sul circuito di Mandalika. Nei test c’erano stati molti problemi (legati all’asfalto) e i piloti non possono avere le idee completamente chiare su cosa li aspetterà.

La gara di Losail ha dato le prime indicazioni sui valori in campo, ma la strada è ancora lunga e le domande su questo fine settimana tante. Cerchiamo di rispondere ad alcune.

I problemi all’asfalto sono stati risolti?

Difficile avere una risposta prima che i piloti entrino in pista. Il problema più grosso nei test è stato lo sgretolarsi dell’asfalto, con le moto che lanciavano sassi al loro passaggio. Gli operai si sono messi al lavoro e hanno riasfalato 6 curve, dall’ultima alla 5, quindi non tutto il tracciato. Un intervento del genere a ridosso del Gran Premio non è la soluzione migliore, ma l’unica praticabile, sperando che basti. Nei test i piloti avevano trovato anche l’asfalto molto sporco, la proprietà del circuito aveva promesso di intervenire per pulirlo prima del fine settimana di gara.

Le gomme saranno le stesse utilizzate nei test?

No. I tre giorni di prove su un circuito sconosciuto, sono serviti a Michelin per decidere quali pneumatici portare per il GP. Come già annunciato, la gomma morbida utilizzata nei test sarà sostituita da una copertura più dura, con una mescola intermedia fra la soffice e la media.

Chi era stato il più veloce nei test?

Pol Espargarò sulla Honda aveva fatto segnare il miglior tempo in 1’31”060, precedendo per soli 14 millesimi Fabio Quartararo. La Ducati aveva concluso le tre giornate al 3° posto grazie a Luca Marini, a sua volta davanti all’Aprilia di Aleix Espargarò, poi Morbidelli, Bagnaia, Rins, Vinales, Marquez e Zarco a chiudere i primi 10. Com sempre nei test, i distacchi erano stati ridottissimi, con 21 piloti in 8 decimi e mezzo.

Bastianini può ripetersi dopo il successo in Qatar?

Ne ha tutte le possibilità. In questo inizio di stagione potere contare su una moto pienamente sviluppata, come è la sua Ducati GP21, rappresenta un piccolo vantaggio, che si annullerà rapidamente. Enea sa di dovere sfruttare questo momento e a Losail ha dimostrato di avere superato il suo punto debole (il giro secco) mantenendo quello di forza (la gestione delle gomme in gara).

Quanto è importante questo GP per Bagnaia?

Molto, perché gli servirà a riprendere fiducia in se stesso e nella Ducati dopo il disastroso fine settimana in Qatar. La GP22 ha un grande potenziale ma è ancora acerba e ha mandato in confusione Pecco, che potrebbe decidere di fare un passo indietro per ricostruire una base solida. Il suo sfogo dopo la gara di Losail (“non sono qui per fare il collaudatore ma per vincere”) è stato recepito dagli uomini di Borgo Panigale e certe frizioni si risolvono in un lampo in caso di buoni risultati.

La Yamaha soffrirà ancora?

Sulla carta Mandalika dovrebbe essere un buon tracciato per la M1, come si era visto nei test. Il rettilineo è corto e ci sono molte parti tecniche in cui può farsi valere. La Yamaha, però, per funzionare bene ha bisogno di partire davanti e le qualifiche potrebbero essere la chiave per la gara di Quartararo e Morbidelli.

Vedremo ancora un Marquez attendista?

Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Marc viene da un periodo che avrebbe lasciato segni su chiunque e ha fatto tesoro di quell’esperienza. A questo si aggiunge una Honda che si deve guidare in un modo diverso a quello a cui era abituato e Marquez si sta prendendo il suo tempo. Sta procedendo passo dopo passo, ma è sempre pronto alla zampata.

Articoli che potrebbero interessarti