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Guerra in Ucraina: i marchi moto che hanno sospeso l'export in Russia

Non solo costruttori americani come Harley-Davidson e Indian, ma anche giapponesi e italiani compongono il fronte dei marchi motociclistici che non inviano più moto nei concessionari russi

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La presa di posizione contro Vladimir Putin e la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina è sempre più netta e trasversale: tante aziende dei più disparati settori stanno infatti congelando i rapporti con il paese, tra cui molti marchi motociclistici. Naturalmente dietro non c'è solamente una motivazione ideologica, ma anche il timore che la Russia, a causa delle sanzioni imposte, cada in default e i sistemi di pagamento vadano “in tilt”, causando anche danni economici agli stessi costruttori.

Harley-Davidson

Tra i primi marchi a comunicare lo stop alle esportazioni in Russia c'è stata proprio Harley-Davidson, che ha deciso di congelare i rapporti con i dealer del Paese come forma di sostegno all'Ucraina. In una breve nota infatti la Casa di Milwaukee ha annunciato la sospensione delle spedizioni, aggiungendo anche un messaggio di solidarietà al popolo ucraino.

Indian Motorcycle

Anche Indian Motorcycle, brand americano del gruppo Polaris, ha sospeso l'invio delle moto e di tutti gli altri mezzi come ATV e Side By Side ai concessionari russi. Per il gruppo Polaris la preoccupazione è alle stelle, visto che alcuni impianti produttivi che riforniscono l'Europa si trovano in Polonia, ai confini con il teatro bellico.

Honda

La Casa dell'Ala ha fermato i rapporti con la Russia e l'esportazione di auto e moto, sottolineando la volontà di non fare affari con la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. Non è da sottovalutare un dettaglio: molti dei prodotti arrivano dagli Stati Uniti: con l'esclusione dal sistema di comunicazioni bancarie SWIFT di molti istituti russi potrebbe essere difficile mantenere una situazione finanziaria sostenibile tra la Casa madre e le filiali nazionali. “La casa giapponese ha preso questa decisione a causa delle sfide intorno alla distribuzione e alle finanze” ha spiegato Misako Saka, portavoce Honda. “Riprenderà le spedizioni una volta che la situazione tornerà alla normalità”.

Ducati

Anche Ducati ha ormai fermato tutti i rapporti commerciali con i concessionari russi. La Casa di Borgo Panigale, come ogni brand del Gruppo Audi infatti ha sospeso l'invio di moto, accessori e ricambi nel Paese.

Gruppo Piaggio

Diversa la situazione per il Gruppo Piaggio che, come ha chiarito il presidente e AD dell'azienda, Roberto Colaninno, “non ha rapporti commerciali con Russia e Ucraina, né di fornitura né di vendita prodotti.”

Gli altri

Anche nel settore automobilistico, ben più impattante a livello economico, non sono mancate le prese di posizione nei riguardi dell'attacco militare portato avanti da Putin. Il Gruppo VolksWagen, Jaguar-Land Rover e il Gruppo BMW infatti hanno congelato già da giorni le esportazioni.

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